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"Quindi hai cucinato tu?" chiesi entrando in casa di Peter, il quale mi stava accompagnando in cucina. "Sicuro che non disturbo?" domandai ancora guardandomi intorno.

"Assolutamente no!" sorrise lui prendendo la mia giacchetta dalle mie spalle e poggiandola sull'appendiabiti. "Zia May era felicissima di sapere che non sarei stato da solo." spiegò allontanandosi e andando ai fornelli, annuii e mi avvicinai leggermente per sbirciare dentro la pentola.

"Pasta?" chiesi sorridendo e guardando anche la padella.

"Sì, zia May mi ha insegnato a farla, sai, è in parte italiana." ridacchiò. "L'unico problema è che non so mai quando sia pronta." borbottò e ridacchiai leggermente.

"Devi assaggiarla, è l'unico modo. Se puoi constatarlo mescolando e guardando come sono gli spaghetti, ma è difficile." spiegai e lui mi guardò con con le sopracciglia alzare e un sorrisetto.

"Da quando sei un'esperta?" chiese poi mescolando il ragù presente nella padella.

"Oh sai, Clin-" mi fermai spalancando gli occhi e pensando ad un nome prima di dire quello di Occhio di Falco. "Clissandra, una vecchia amica di mia mamma a volte cucinava per me ed era veramente brava." dissi. "Posso aiutarti con qualcosa?"

"Certo, ehm, puoi prendere i piatti? Sono nella credenza di fianco al frigo." spiegò e annuii andando verso il frigo. Dovetti alzarmi in punta per poter aprire la credenza e mi vennero quasi le vertigini notando quanto in alto fossero i piatti rispetto a ms. Sbirciai leggermente oltre la mia spalla notando Peter impegnato a scolare la pasta. Sospirai e saltai per poi far comparire velocemente una seggiola sotto di me, presi due piatti in fretta e scesi facendola scomparire. "Ecco qua." sorrisi poggiandoli sulla tavola già apparecchiata.

Peter mescolò la pasta insieme al ragù e annuì. Poi tenne saldamente la padella portandola a tavola e servendo le porzioni di spaghetti su ogni piatto. "Ecco qua." sorrise. "Vuoi qualcosa da bere?"

Presi posto a tavola e annuii. "A me basta un po' d'acqua." ridacchiai e lui tirò fuori dal frigo una bottiglia d'acqua e una di succo versandomi poi la prima nel mio bicchiere e poi servendosi.

Non pensavo avrebbe fatto qualcosa del genere per il nostro secondo appuntamento, non avevo idea di cosa aspettarmi ma ero felice. Felice che fosse più intimo e che fossimo soli, non che fossi felice che May lavorasse tutta la notte, ma averla a casa sarebbe stato decisamente imbarazzante.

Iniziammo a mangiare silenziosamente, ma subito dopo il primo boccone notai che il ragù aveva qualcosa di strano. Non dissi niente, perché avrei dovuto rovinare tutto? Poi i miei occhi caddero sul piatto. La carne era un poco cruda.

"Allora." iniziò Peter e portai tutta l'attenzione su di lui. "Ieri non sei venuta a scuola." disse e annuii.

"Ho bisticciato con mio padre, niente di serio, ma non me la sentivo di venire." dissi la verità. Papà mi aveva urlato di andare a scuola, ma io semplicemente l'avevo ignorato continuando a leggere il libro di Frigga ed esercitandomi con vari incantesimi.

"Oh, come mai?" chiese incuriosito mentre io spostavo la carne per poter mangiare solo gli spaghetti.

"Sciocchezze, davvero." scossi la testa. "Diciamo che entrambi siamo due teste calde." ridacchiai e lui si fermò all'improvviso masticando. Prese poi il tovagliolo e si pulì la bocca, una smorfia di disgusto sul suo viso.

"Non ho fatto cuocere abbastanza la carne, vero?" chiese e sforzai un piccolo sorriso mentre lui scuoteva la testa. "Mi dispiace." borbottò. "Mi dispiace tantissimo, n-non devi mangiarla." si alzò prendendo il suo piatto e buttando il contenuto nella spazzatura. Rimasi a guardarlo rattristita, non volevo pensasse fosse colpa sua.

Just MyselfDonde viven las historias. Descúbrelo ahora