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Ero arrivata alla conclusione che le mie cazzate non facevano altro far arrabbiare tutte le persone intorno a me.

Com'ero arrivata a questa grande rivelazione?

Beh, dopo aver addormentato le guerdie e i tecnici nella sala di controllo, io e Rachel avevamo distrutto tutto quello che ci era capitato sott'occhio. Dopo di ché era entrato in azione il grande trio composto da:

Mio padre, il milionario dalle mille risorse.

Il mio fidanzato, il ragazzo timido che nel momento buono diventava iperprotettivo.

E il mio insegnante (se potevo definirlo così), che una volta incazzato diventava un omone verde in crisi ansiosa.

Insomma, non c'era modo che perdessero. Nonostante avessi provato a partecipare alla missione, venni messa da parte poiché "imprudente".

C'è un'ultima persona che mi sono dimenticata di menzionare: il mio migliore amico, nonché dio resuscitato da me medesima.

Mi ritrovai così in un angolo con Loki che mi faceva da babysitter. Non che la cosa mi desse fastidio, anzi, parlai di tutto ciò che mi era successo negli ultimi mesi.
Era abbastanza esilarante vedere 4 persone combattere da una parte e altre 2 farsi i cazzi propri come se niente fosse importante in quel momento.

Intervenne anche lo S.H.I.E.L.D. per una volta e riuscirono a imprigionare Dottor Destino definitivamente. Non mi permisero di parlarci nonostante avessi molte cose da dirgli, papà mi aveva definita "una macchina attira guai".

Poi come se non bastasse gli presentò Rachel. Uno degli uomini di servizio, un certo Agente Coulson, decise che avrebbe dovuto seguirli e che sarebbe stata sotto la protezione dello S.H.I.E.L.D. fino a nuovo ordine.

"Stammi bene." le diedi una pacca sulla spalla. "Vedrai che con loro sarai più che al sicuro." ci credevo poco, ma non volevo sinceramente avere niente a che fare con l'Hydra dopo la storia con Steve, quindi avrei lasciato a loro il compito.

"Grazie, mi dispiace ancora così tanto per averi fatta allontanare da tuo padre." mi prese la mano. "Non so come farmi perdonare."

"Cerca di non farti catturare." forzai un sorriso. "E, alla fine della fiera, io e papà non siamo così legati. Ti serviva aiuto e lo capisco, avrei fatto lo stesso." forse non esattamente lo stesso, insomma, avrei fatto di peggio.

"Mi mancherai, tu e i tuoi insulti." mi abbracciò e ricambiai imbarazzata.

"Ehm, ok? Mi mancherai anche tu... E anche i miei insulti." ridacchiai, mi staccai dall'abbraccio e la guardai. "Un'ultima cosa."

"Dimmi."

"Smettila di fare la dolce e tira fuori la stronza che c'è in te, è l'unico modo per essere sicura che nessuno ti usi." lei annuì confusa.

"Dobbiamo andare." il sig. Agente Coulson ci interruppe. "Vedrai che ti piacerà la nostra base." rassicurò Rachel, poi si girò verso di me. "Piccola Stark, qualcosa mi dice che ci rivedremo."

"Ma anche no." storsi il naso. "È stato un piacere conoscerla, credo." gli strinsi la mano.

Quando finalmente i due se ne andarono rimasi da sola con le persone più importanti della mia vita... Più Bruce.

Ecco come capii che le mie cazzate erano solo un pretesto per incazzarsi: il ritorno a casa fu silenzioso, l'unico che mi stava prestando attenzione era Loki che mi teneva per mano.

Una volta nella torre venni fermata in sala. "Renata, dobbiamo parlare." papà Stark stava usando il suo tono severo, il ché per me era un chiaro segnale che sarebbe iniziata una rissa.

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