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Non c'era molto da dire, mi sentivo tradita e provavo solo pietà per papà. Quando finalmente eravamo riusciti a trovare un punto in comune, avevamo finalmente deciso di andare d'accordo, ecco che mi si ripresenta un altro suo errore. Rachel. Aveva 18 anni, due anni in più rispetto a me e sapendo che papà prima di sposarsi ha avuto una relazione con mia madre per 4 anni... diciamo che i conti non tornavano, il ché voleva dire due cose:
1. Rachel era una falsa ipocrita che voleva semplicemente fare pubblicità e prendersi la mia vita.
2. Papà aveva tradito mamma e aveva avuto una figlia prima del loro matrimonio.

Al momento ero quasi sicura fosse la seconda opzione e ne ero furiosa. Quella ragazza era rimasta a dormire a casa nostra e io mi ero comportata da brava padrona di casa evitandola completamente e invitando Peter a stare da me per la notte, papà Stark non ebbe neanche la faccia tosta di dirmi qualcosa al riguardo.

Quella mattina sarei dovuta andare a scuola, avevo ancora qualche settimana prima di dirle addio. La cosa mi infastidiva alquanto, non solo sarei stata costretta a studiare con Bruce, ma avrei dovuto smettere di vedere i miei amici tutti i giorni.

Mi alzai sbuffando dal letto e mi vestii velocemente, un paio di jeans strappati e una camicia a maniche lunghe erano l'ideale. Quando provai a truccarmi capii di essere troppo arrabbiata per farlo, quindi dopo il mascara buttai a terra il resto dei trucchi e uscii dalla camera senza neanche pettinarmi.

Avevo passato la notte a cercare di imparare quel dannato incantesimo e avevo ancora la cavigliera attaccata visto che non volevo neanche avvicinarmi a Tony. E mamma? L'avevo chiamata e le avevo dato la notizia, la sua voce era neutra e mi aveva detto che papà l'aveva già avvertita. La sua risposta è stato un: "Ho bisogno di tempo per pensare, fino ad allora non pensò tornerò a New York, ma tu sei sempre la benvenuta tesoro."

Quasi quasi volevo raggiungerla, solo per non dover aver paura di vedere la faccia di quella Rachel, sempre fosse il suo vero nome, da dietro un qualsiasi angolo.

"Buongiorno!" sentii la sua voce accogliermi non appena entrai in cucina. Parlando del diavolo. "Ho pensato di prepararti la colazione visto che hai scuola." mi sorrise raggiante.

"Oh che carina." feci con voce neutra per poi camminare verso il frigo, lo aprii e afferrai una barretta per poi sbattere lo sportello. "Io la mattina mangio poco." dissi acida osservando i pancakes che stava cucinando.

"Oh." il suo sorriso svanì. "Spero almeno ti piaccia il pranzo." mi porse un sacchetto con dentro dei panini, lo presi e osservai il tutto, poi lo buttai nella spazzatura.

"Ho più soldi di quelli che mi servono, mi comprerò qualcosa alla mensa." la snobbai e uscii dalla cucina. "Se prova a seguirmi giuro che la uccido con o senza magia." mormorai.

Cosa pensava di fare? La dolce e simpatica solo per avere la mia approvazione? No, per quanto mi assomigliasse fisicamente, caratterialmente era diversa. Troppo dolce e buona, non ricordavo uno Stark nella famiglia con queste caratteristiche se non mia madre.

"Renata." Peter mi raggiunse, Steve l'aveva costretto a dormire in un'altra stanza. Quando Tony era occupato, ci pensava Steve a farmi da padre, il ché era da una parte rincuorante e dall'altra imbarazzante. "Sei pronta per andare a scuola?" Mi lasciò un bacio sulla tempia e sorrisi leggermente.

"Non vedo l'ora di andare in quel posto pieno di putta- cioè persone." Mi corressi. "Farei di tutto pur di non restare qui." Gli baciai la guancia e lo presi per mano. "Ora usciamo da qui, per favore."

"Non hai ancora parlato con il sig. Stark?" Chiese e scossi la testa. "Sai che devi chiarire le cose prima o poi, è tuo padre e ti ama." Sospirò al mio orecchio e arrossii, forse dalla rabbia o forse dalla sensazione di farfalle nello stomaco data la sua vicinanza.

Just MyselfTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang