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«Sacro.santo.Dio» mi allarmo «mi pene se gli ho toccato il cavallo»
Lui sgrana gli occhi e, appena realizzo quello che ho detto, anche io.
«Mi cavalchi se ho toccato il suo scusi» ritento.
Niente.
Susie zitta.
«Mi scusi un pacco» continuo inutilmente a tentare di chiedere perdono ma in realtà faccio solo pene.
Pena.
Volevo dire pena.
«Puoi togliere la tua mano dal mio...?» mi interrompe afferrando il mio polso per allontanare le mie dita da , che comunque non avevano smesso di tastare.
Tutti ci guardano.
Quando noto che ho gli occhi dei presenti addosso, inizio a ridere nervosamente e sento ogni lembo di pelle diventare rosso.
Mi sembra di avere un incendio in faccia e farfuglio cose che neppure io capisco, rivolgo un sorriso di circostanza al ragazzo che ho molestato mentre continuo a borbottare e lui ha un'espressione confusa.
Probabilmente non ha idea di quello che sto dicendo.
Neppure io.
Voglio scendere da questo mezzo.
«Gentili passeggeri ci dispiace informarvi che vi è stato un calo di tensione e dovremmo stare fermi per alcuni minuti» gracchia una voce metallica.
Fantastico.
Sono sempre così fortunata.
I miei occhi tornano sugli smeraldi del ragazzo che ho davanti e li distolgo subito quando anche lui li alza verso di me.
Sento il mio viso andare in fiamme e scoppio a ridere da sola come una pazza.
A volte mi succede, quando sono troppo in imbarazzo rido o mi viene da piangere, è una cosa orrenda, la gente crede che sia matta.
Infatti mi fissano tutti come se fossi appena scappata dal manicomio, alcuni si allontanano anche.
Quando finisce questa tortura?
Passano infiniti minuti prima che si riparta, scelgo di scendere appena si aprono le porte e di arrivare in fumetteria con gli autobus.
Fanculo il ritardo.

Alle 9:37, con la faccia è ancora viola, arrivo davanti alla serranda, nella mia testa si ripete in loop la scena della metro e non riesco a smettere di sentire un caldo atroce ovunque.
Proprio ovunque.
Il mio basso ventre è l'unica parte di me che sembra essere felice per questo incendio.
Susie smettila.
Smettila.
Chissà se abbiamo qualche hentai decente in negozio.
«Sei in ritardo» sentenzia la vocina acuta di Oscar, il piccolo cliente che evidentemente non ha mai un cazzo da fare.
«Non vai mai a scuola?» chiedo scocciata mentre apro la porta di vetro.
«No, ho l'insegnante privato»
«No, ho l'insegnate privato» lo scimmiotto.
«Chissà perchè non ti licenziano» commenta il piccoletto acido.
Ma brutto stronz-
Susie, è un bambino.
Non ti arrabbiare, mantieni la calma.
«Perchè sono bella» ribatto spostandomi una ciocca di capelli fucsia all'indietro.
Hai capito Angelina Jolie? Levati.
«Per questi sfigati forse» risponde prontamente.
Ehi! Stavo scherzando, sacro santo cielo!
«Il tuo privatissimo insegnante non ti ha spiegato cos'è una battuta?»
«Certo. Solo che le tue vanno catalogate in quelle che non fanno ridere»
Mi scappa un sorriso divertito che lui ricambia.
Forse sembrerà un po' triste ma i momenti più alti delle mie giornate sono con questo piccoletto.
Battibecchiamo in continuazione ma è così il nostro rapporto: lui mi insulta, io lo insulto e la cosa ci diverte. Chi fa la battuta più acida vince, purtroppo per me, io non vinco quasi mai.
Può essere così sveglio un ragazzino di...?
«Quanti anni hai?» chiedo lasciandomi trasportare dai miei pensieri.
«Undici» 
«Sai quando io avevo undici ann-»
«Probabilmente eri in prima elementare perchè non riuscivi ancora a scrivere il tuo nome» mi interrompe.
Brutto pezzettino di m-   
La campana che avvisa l'arrivo di un nuovo probabile consumatore suona e mi volto con un finto sorriso stampato in faccia.
Il mio sorriso, però, muore quando mi accorgo che si tratta di Luca, il ciccione nerd che puzza e ci prova con me ogni santissima volta.
Ci tengo ad aprire una piccola parentesi e spiegare che la maggior parte dei nerd non è così, anzi, molti sono boni, ma boni davvero.
«Buongiorno Luca» lo saluto controvoglia e prendo posto sullo sgabello dietro alla cassa.
«Buondì Sissi» ricambia lui mentre si avvicina al bancone con fare spavaldo.
Odio chi mi chiama Sissi.
«Susie» lo correggo mentre costringo le mie labbra a piegarsi all'insù, il mio naso si arriccia quando il suo odore di sporco mi schiaffeggia.
Che schifo, fatti una doccia ogni tanto!  
«È arrivato?» chiede alzando le sopracciglia più volte, noto che tra i folti peli neri ha dei piccoli pezzettini bianchi.
Quella è forfora?!
Nelle sopracciglia?!
Ehw.
Trattengo un conato di vomito.
«Non lo sa cosa abbiano scaricato» si intromette Oscar «è arrivata in ritardo»
E ti pareva che non dovesse dirlo a chiunque.
«Di nuovo» sottolinea ancora.
«Hai preso il tuo numero di Bleach?!» sbotto «Vieni a pagarlo e vattene»
«Lo sfoglio un po' qui» risponde il moccioso dandomi le spalle.
So benissimo che non si vuole avvicinare per colpa del tanfo di quest'altro.
«Guardo se è arrivato I Am a Hero» dico per svignarmela nello sgabuzzino «Tu nel frattempo datti un'occhiata intorno»
Mi allontano dalla cassa "zoppicando" a causa del mio tacco rotto.
«Cosa hai fatto al piede?» domanda Luca.
Ti prego lasciami andare!
«Sono inciampata» senza dargli tempo di ribattere, sparisco dietro la porta e finalmente torno a respirare.
Frugo nei vari scatoloni e vedo che c'è il nuovo volume di un altro shojo che seguo, così mi perdo un attimo a sfogliarlo.
Lo scampanellio acuto mi interrompe dopo qualche pagina e sbuffo.
Com'è che oggi è così affollato?
Faccio sbucare la mia testa fuori dal ripostiglio e quando noto un cappellino verde militare e una mascherina bianca impallidisco e torno a nascondermi.
Oh merda.
Oh merda merdissima.
È il ragazzo che ho molestato in metro!
Che ci fa lui qui?
Per fortuna non mi ha vista.
Mi sdraio in terra a pancia in giù e come un soldato che striscia nel fango mi avvicino di nuovo alla porta.
Poco dopo vedo le scarpe blu di Oscar.
«Psst» bisbiglio «Oscar!»
Lui alza gli occhi dal manga e si guarda intorno.
«Oscar! Quaggiù!»
Abbassa lo sguardo e inarca un sopracciglio.
Per fortuna però non parla, sennò sarebbe sospetto.
Detto da quella sdraiata sul pavimento sporco di uno sgabuzzino.
«Servi il tizio inquietante con la mascherina» dico sempre a bassa voce.
«Perchè?» sussurra piano anche lui, meno male è sveglio e ha capito che non voglio essere vista.  
«Fallo e te lo compro io quel volume»
Fa spallucce e si avvia verso la cassa.
Grazie a Dio è facile da corrompere.
«Signore, desidera qualcosa?» dice la sua vocina.
«Non ci lavora una ragazza qui?» risponde l'altro «Dovrebbe chiamarsi Susan»
Sacro.santo.Dio.
Come sa il mio nome?
Come lo sa che lavoro qui?
Mi ha seguita?
Mi vuole denunciare?
Mi sporgo di più per controllare che non sia accompagnato dalla polizia.
No, nessun poliziotto.
Pheew.
«Sì ma momentaneamente è impegnata»
Bravo Oscar!
«Sta cercando il mio manga nello sgabuzzino» si intromette Luca avvicinandosi a loro «Vuoi qualcosa da lei?»
Mascherina-boy inizia a tossire ed indietreggia seguito dal piccoletto che non nasconde il suo disgusto e si porta una mano sul naso.
«No, fa lo stesso» risponde il ragazzo, gli dà le spalle ed esce in fretta dal negozio.
Se non puzzasse così tanto mi fionderei da Luca e gli schioccherei un bacio sulla sua guancia oliosa.
Mi ha salvata.

Dopo aver dato quel dannato manga a Luca se ne va e io corro ad aprire le finestre per far arieggiare la sala, prendo il deodorante per bagni alla lavanda e lo spruzzo un po' in aria.
«Mi devi pagare questo» mi ricorda Oscar mettendomi davanti bleach.
«No, non l'hai dovuto servire alla fine»
«Non mantieni la parola»
«Sì che la mantengo, se l'avessi servito te lo avrei comprato» gli sorrido facendo lo scontrino e poi gli do il resto.
«Perché ti nascondevi da quello lì?» domanda curioso prima di uscire «scommetto che hai combinato qualcosa di terribilmente stupido»
«Vai a casa!»

La giornata passa in fretta, sistemo i nuovi numeri nei loro posti, vado a pranzo con la mia migliore amica, spolvero le action figure, servo i clienti e leggo costantemente storie d'amore.
Sono una romantica, che volete farci?
Quando mancano dieci minuti alla chiusura entra il mio capo, mi affretto a nascondere il volume che leggevo e lo saluto con un sorriso radioso.
«Buongiorno capitano»
«BuonaSERA marinaio» mi corregge perché sono quasi le sette «Sono solo passato un attimo a controllare e per mos-» si blocca per guardarsi alle spalle «MATTEO VIENI SUBITO QUA» tuona e io sussulto. Non l'ho mai sentito alzare la voce con nessuno.
«Vuoi farmi venire un infarto?» borbotto.
«Scusami, cara, ma quel cretino di mio figlio è tutto il giorno che evita di fare quello che gli ho chiesto e sto perdendo la pazienza»
«Ti ho già detto che, quando sono passato, lei...» dice una voce che mi sembra di aver già sentito.
Oh, no! No! No!
«...non c'era» finisce la frase mascherina-boy e mi sento mancare.
___________
Angolo Me 📚
Cosa ne pensate del primo capitolo?
Cosa abbiamo capito di Susan?
Oltre al fatto che sia un po' sfigatella?
La vostra peggior figuraccia quale è stata? 💩
La mia è stata con la madre del mio ex, le ho rovesciato la Coca-Cola nella scollatura e lei portava una maglietta bianca con un reggiseno senza imbottitura, si è visto tutto. TUTTO. 🤦🏻‍♀️
Grazie e al prossimo 💫 ❤️

Otaku in love || COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora