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«Mi dispiace ma i tuoi 5 minuti sono finiti, se vuoi andare avanti sono altri 10 euro» mi informa la veggente.
«Cos-?! Ma non sono passati cinque minuti!»
Maledetta bugiarda.
Scocciata di aver buttato i miei soldi nel cesso, mi allontano per raggiungere Matteo all'interno del supermercato.
«Cosa ti ha detto la maga?» mi chiede appena lo trovo «Che oggi hai mangiato e dormito? Perchè potevo dirtele anch'io quelle cose»
«Smettila!» borbotto «Non ha detto cose così banali»
«Non ha detto cose banali?» ripete alzando gli occhi al cielo «Ti ha visto con me e ha detto che prevede un biondo con gli occhi verdi nella tua vita. Beh, grazie tante! Direi che anche Oscar avrebbe capito che ti stesse prendendo in giro»
«Prima di tutto Oscar è molto intelligente quindi non vale come paragone»
«Ti ritieni più stupida di un bambino?»
Lo ignoro e continuo il mio discorso «E poi ha anche azzeccato il fatto che io abbia avuto un brutto periodo nella mia vita»
«Tutti abbiamo avuto un periodo no, nessuno sta sempre bene» si passa una mano sul viso, spingendo in basso la mascherina, poi appoggia le cose sul rullo della cassa e cambia argomento «Vai a prendere la carta igienica che credo ce ne sia rimasta poca»
«Ma se l'abbiamo comprata l'altro giorno» gli ricordo.
«Si ma tu sei costantemente in bagno e l'abbiamo quasi finita»
«Scusa se il mio intestino funziona bene» farfuglio in imbarazzo «E tu non fai che cucinare verdure, per forza son-»    
«Convivete da tanto?» si intromette la commessa divertita.
«Noi non conviviamo» rispondo subito indispettita con il mio coinquilino «Lui è abusivamente a casa mia»
«Ah, scusate, è che siete una coppia così affiatata»
«N-non siamo una coppia» la correggo di nuovo.
La donna s'illumina e senza giri di parole chiede a Matteo il numero, lui abilmente capovolge i ruoli e con un sorriso malizioso le propone di segnare il suo nello scontrino.
Io rimango basita.
E forse pure gelosa.
Forse.
«Mi chiedo se ci rimarra un supermercato dove fare la spesa in santa pace, senza che nessuna ti scriva il numero su sto fottuto affare» ringhio mentre gesticolo freneticamente con la mano che stringe troppo forte il foglietto di carta in questione.
Matteo mi sorride e penso che non ci sia nessuno con quella dentatura perfetta.
Per forza gli sbavano tutte dietro.
Presa dalla rabbia mi avvicino e gli tiro su quella dannata mascherina «E copriti ogni tanto!»
Lui esplode in una risata, la sua mano libera si allunga verso di me ed in un attimo mi ritrovo spiaccicata sul suo corpo, il suo naso che si muove tra i miei capelli sniffando il mio profumo.
«Sei troppo carina, Susie» bisbiglia ed io sorrido sul suo petto ricambiando la stretta, tre secondi dopo le sue dita strizzano il mio sedere facendomi scappare uno stupido gridolino.

La torta alla frutta era una squisitezza.
Si scioglieva in bocca.
Ne ho mangiata così tanta che ora mi sento male.
Ma era troppo buona e nonostante mi sentissi esplodere non sono riuscita a fermarmi.
Sono sul letto che tengo la borsa d'acqua calda sulla pancia, Matteo non fa che dirmi quanto sia stupida e che dovessi fermarmi quando mi sentivo sazia.
Facile dirlo quando non si ha assaggiato il paradiso.
La cosa assurda è che ne mangerei ancora.
«Me ne dai un ultimo morsetto?» lo supplico, lui nega con la testa ed io mi indispettisco.
«Sai, Susie, quando ti arrabbi arricci prima il naso e poi gonfi le guance» mi sorride dolcemente «Sei proprio carina»
Ed è la seconda volta che lo dice oggi.
Mi sto illudendo.
Maledetta me.

•••

«Perché mi hai fatto sempre leggere quella roba smielata?» mi domanda il mio collega, i gomiti appoggiati sul bancone della cassa e tra le mani il sesto volume di Bleach, se lo è divorato.
«Non mi sembra che quella roba smielata ti sia dispiaciuta» brontolo offesa, riempiendo le mie guance d'aria. Il suo dito corre a schiacciarmene una e dalla mia bocca esce un rumore buffo che fa ridere entrambi.
«Comunque questo manga è una figata»
«Qual è il tuo personaggio preferito?» chiedo appoggiando la testa sulla sua spalla e sbirciando il manga, lui anche appoggia la sua capoccia sulla mia prima di parlare.
«Kon»
«Kon?!» ripeto «Certo che hai scelto lui, è un maniaco»
«Che vorresti dire?»
«Beh, forse ti sei immedesimato» scherzo e per dispetto lui mi infila un dito nel naso.
«Ma che fai?!» borbotto dopo avergli schiaffeggiato la mano.
Mentre battibecchiamo una coppia di ragazzini entra in negozio, quindi mi volto subito sorridente verso di loro.
I due fanno un giro tra i vari scaffali e non mi sfuggono le continue occhiate della ragazza verso Matteo, concentrato nella sua lettura.
Lui non sembra rendersi conto di nulla, si muove ogni tanto sulla sedia, si sposta i capelli con la mano, si accarezza il pomo d'Adamo distrattamente, libera gli avambracci arrotolando la felpa fin sopra i gomiti ed è tremendamente sexy mentre fa qualsiasi cosa.
113?
Non credo sia legale.
I due clienti borbottano tra loro e lei continua a guardare sempre da questa parte.
Ed io sono gelosa.
Sacro santo Dio, sono gelosa di una bambina.
Mi schiaffeggio la fronte e Matteo si gira confuso verso di me.
«Zanzara» invento e lui ovviamente non mi crede, ma fa finta di nulla e i suoi occhi tornano sulle pagine bianche e nere.
«Susie?»
«Si?» rispondo titubante.
«Smettila di fissarmi»
Beccata.
«Perché lei può ed io no?» mi lascio sfuggire un pensiero e i suoi smeraldi si alzano lentamente dal volume per fissarsi sulla ragazzina che subito avvampa.
Come me d'altronde, quello sguardo così sexy non l'ho mai visto.
Quando i due vengono verso la cassa per pagare cerco di essere il meno ostile possibile.
«Che manga leggi?» gli chiede la ragazza in modo civettuolo, ignorando completamente me che le ho appena fatto lo scontrino «Me lo consiglieresti?»
«Quanti anni hai?» domanda Matteo a sua volta.
«17»
Non ha 17 anni manco per il cazzo.
Avrà l'età di Oscar.
«Posso vedere la tua carta di identità?» insiste Matteo e la piccola bugiarda boccheggia.
«Non ti consiglio questo» alza il volume di Bleach «Al massimo Peppa Pig» aggiunge acido e la ragazzina trattiene palesemente le lacrime.
Mi fa pena.
È capace di essere così cattivo che anch'io al suo posto sarei scoppiata a piangere.
Ringrazio il cielo che con me non sia così.
«Non piangere, Chia, cosa ti aspettavi da un tizio inquietante con la mascherina?» le sussurra l'amichetto mentre escono ma a causa del silenzio tombale riusciamo a sentirlo.
Mi volto subito verso Matteo.
È arrabbiato, le sue sopracciglia chiare quasi si incontrano per quanto siano corrugate.
«Cosa deve fare un allergico per non morire se quando mette questa tutti pensano che sia inquietante?!» ringhia a nessuno.
Senza pensarci troppo allungo le mani e gli sfilo la mascherina, l'appoggio sul bancone, prendo i pennarelli sotto ad esso e iniziò a disegnarci sopra sotto lo sguardo confuso del mio collega seduto a fianco.
Per impedirgli di sbirciare mi chino completamente sull'oggetto e lo copro mettendo le dita a muro.
«Voilat!» affermo soddisfatta e lui sorridendo la indossa.
«Ora sarò ridicolo» commenta divertito.
Ho disegnato un semplice sorriso con una linguetta di fuori.
Ma direi che il mio piano funziona, visto che quando andiamo a mangiare i bambini per strada lo indicano e gli sorridono.
E Matteo ne è felice.
E se è felice lui lo sono anch'io.

Dopo la pausa pranzo, che lui continua a voler fare con me e Alessia senza parlare, prendiamo la scaletta e ci mettiamo a sistemare i manga che sono disposti negli scaffali più alti.
Io sono sulla scala mentre lui mi passa i vari volumi che estrae dalla scatola.
Stranamente è troppo silenzioso e mi sento a disagio, ormai mi sono abituata a sentirlo chiacchierare in continuazione.
«Come mai non parli?» chiedo curiosa senza distogliere l'attenzione dai libretti colorati.
«Così, ho la testa altrove»
«Università?»
«No»
«Lavoro?»
«No»
«Ragazze fidanzate che ti procureranno altre botte?»
«No» nega ridendo.
«Allora su cosa?» abbasso finalmente lo sguardo verso di lui e noto che sta fissando intensamente sotto la mia gonna senza problemi.
«Ma che fai?!» sbotto mentre mi lancio a sedere sui pioli, impedendogli di guardare ancora le mie mutande.
Poi succede tutto velocemente.
La scala inizia ad oscillare spaventosamente, lui cerca di fermarla, ma io perdo l'equilibrio e scivolo giù dai gradini, istintivamente Matteo attacca il suo corpo al mio per bloccare la caduta.
È in mezzo alle mie gambe, le sue braccia stingono con forza i lati della scala, i suoi occhioni verdi sgranati sono dentro ai miei, i nostri petti sono attaccati e si muovono veloci per colpa dello spavento.
Ma non credo che sia stato solo la paura a far battere così forte il mio cuore.
«Sei matta?» sussurra separandosi di poco «mi hai fatto prendere un colpo»
Io non riesco a dire nulla, sento il mio battito rimbombare nelle orecchie.
I suoi occhi, così vicini ai miei, mi rendono instabile e non riesco più a controllare le mie azioni.
Appoggio le mani sui suoi fianchi, afferrando la sua felpa, e lo attiro di più a me, i suoi smeraldi brillano e le sue pupille si dilatano, avviciniamo i nostri visi, fino a quando la mia bocca non sfiora la sua.
In mezzo ad esse c'è la mascherina.
Quindi mi stacco appena ed avvicino una mano per iniziare ad abbassargliela con delicatezza.
Mentre questa scende rivelando lentamente il suo bel viso, il mio cuore sembra star per esplodere.
Non sento nulla oltre alla forza con cui risuonano i battiti, e non credo siano solo miei.
Il suo naso dritto, finalmente libero, si incastra alla sinistra del mio e, quando le sue labbra sono quasi scoperte, il tintinnio della piccola campana ci fa allontanare di scatto.
Ma che diavolo stavo per fare?!
«Buon pomeriggio» borbotto cercando di dare una calmata ai miei ormoni «Arriviamo subito» poi senza guardare in faccia Matteo mi avvio verso la cassa.
Il mio cuore, che fino a poco fa sembrava un treno, si ferma e i miei occhi si spalancano insieme alla mia bocca.
Sulla soglia c'è il mio ex con un mazzo di rose così grande da nascondere metà del suo corpo.
«Sissi» dice mentre fa sbucare bene il suo viso a destra dei fiori «Perdonami»
Le mie gambe tremano e il mio cervello non è in grado di farmi emettere neppure un suono.
Le mie orecchie si riempiono di un fischio assordante e non capisco più niente.
Niente.

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Angolo Me 📚
Eccomi! Sono tornata! 🎉
Vi mancavo? 🤔
Secondo me questo è un capitolo bomba, ma dovete giudicarlo voi 🙈
Però succedono un po' di cose, effettivamente quelle che aveva previsto la veggente: felicità, passione e...sarà questo il buio? 🤔
Vabbè ma parliamo del bacio non dato e di Sandro, cosa viene a rompere?
Grazie e ci vediamo al prossimo 💫❤️
Vi vu bi

Otaku in love || COMPLETAWhere stories live. Discover now