5

2.3K 175 33
                                    

Un profumino dolce invade le mie narici, mi accoccolo un po' sul cuscino, stringendomi nel piumone. Sento il rumore degli utensili che si scontrano in cucina e apro pigramente gli occhi.
Mi stiracchio prima di afferrare il mio cellulare per controllare l'ora.
8.57
Ma questo ragazzo non dorme mai?
È così mattutino?
Dannazione è domenica!
Mugugno mentre cerco di alzarmi.
«Ma che sta facendo?» borbotto tra me e me.
Poi mi dirigo verso il bagno, passando davanti alla cucina, dentro la quale tiro un'occhiata.
Lui è a torso nudo, il kigurumi è indossato a metà e le maniche sono legate in vita.
Ma non ha freddo?
Non mi vede perché mi dà la schiena.
E che schiena!
Sta lavando qualcosa e il suo busto si gira di poco, lasciandomi intravedere un altro tatuaggio sulle costole.
Come ha fatto a sfuggirmi?
Forse perchè è così piccolo che non riesco a leggerlo bene, strizzo gli occhi e allungo il collo.
C'è scritto No Heart Inside, una parola sotto l'altra.
Torno ad ammirare tutta la sua figura che si muove armoniosa mentre fischietta, ignara della mia presenza.
No heart inside.
Boys don't cry.
Sorrido tristemente e mi chiedo chi gli abbia fatto tutto questo male da fargli rifiutare la parte più tenera di sé.
Perché ce l'ha.
Lo so.
Mi sfioro la fronte ricordando quel gesto dolce della sera prima ed entro in bagno prima che possa vedermi, mentre la mia fantasia galoppa verso una probabile bellissima biondina con gli occhi azzurri che gli ha fatto perdere la testa, gli ha conficcato le unghie nel petto per strappargli il cuore, buttarlo a terra ed infilzarlo con il suo tacco a spillo da 15 centimetri.
Sono seduta sulla tazza, pensando a questo scenario, quando la porta si spalanca e Matteo punta i suoi smeraldi su di me.
«TACCO A SPILLO DA 15» urlo i miei pensieri in preda al panico e alla sorpresa. Dopo aver saltato sul posto e spalancato gli occhi e la bocca, cerco di coprirmi prima con le mani, poi con l'asciugamano del bidet.
Il kigurumi non è la cosa più comoda del mondo quando devi fare i tuoi bisogni, quindi sono praticamente nuda.
E chi è che dorme con il reggiseno?
«Cos-?» esclama sorpreso, poi il suo sguardo si sposta sul mio petto «Chissà perché sembrano più piccole quando sei vestita»
«ESCI» grido istericamente lanciandogli una pantofola, che schiva richiudendosi la porta in faccia.
«Volevo solo dirti che ho fatto i cornetti per colazione e chiederti cosa ci vuoi dentro» dice con tranquillità fuori dal bagno «C'è la nutella, la marmellata ai frutti di bosco, ai mirtilli, alle albicocche, frag-»
«NON PUOI CHIEDERMELO QUANDO ESCO DA QUI?!» strillo sempre più isterica.
Non so se avrò mai il coraggio di guardarlo in faccia di nuovo.
O di uscire da qui, tanto per cominciare. 
Devo ricordarmi di chiudermi a chiave le prossime volte.
Quando lo sento di nuovo fare casino in cucina mi alzo e serro la porta assicurandomi che non possa entrare di nuovo.
Decido di farmi una doccia per dare tempo al mio cervello di riprendersi e far calare l'imbarazzo.

Che comunque non cala.
«Andiamo! Vieni qua!» Matteo urla dalla cucina «Non sei la prima che vedo sul cesso!»
Ecco, ora lo sapranno tutti i vicini.
Grazie tante.
«Dai, esci» la sua voce è più vicina e lo sento bussare «I cornetti sono buoni caldi»
Per non annoiarmi mentre perdevo tempo in bagno, dopo la doccia, ho iniziato a truccarmi, anche se il solito look della domenica prevede il kigurumi tutta la giornata, manga, capelli sporchi e faccia assonnata.
«Mi dispiace, Susie, non lo faccio più. Scusa» mentre continua ad implorare il mio perdono, giro la chiave piano per non fare rumore, poi appoggio un orecchio alla porta, quando sono sicura sia appoggiato alla superficie, l'apro di scatto e lui cade in avanti.
Ah-ha! Ben ti st-Oh no!
Mi afferra il polso istintivamente per garantirsi un sostegno, peccato che il suo peso sia il doppio del mio e io lo segua a ruota per terra.
Mi trovo ranicchiata sul suo petto che si alza e si abbassa velocemente per il ritmo accelerato del suo cuore.
«S-sei matta?» farfuglia mentre alza il busto, costringendo anche me a fare altrettanto «Potevamo farci male, lo sai?»
Trovo il suo viso estremamente vicino al mio e credo di avere un infarto.
Penso che i miei battiti arrivino a 500 al minuto e forse ho anche un formicolio al braccio sinistro.
«Susie? Tutto bene?» domanda allarmato, prendendo il mio viso tra le mani «I tuoi occhi sono lucidi e hai uno strano colorito rosso ovunque»
«S-Sto bene» balbetto mentre allontano le sue mani da me e mi alzo.
«Mangiamo sti cornetti» dico mentre mi avvio verso la cucina.

Otaku in love || COMPLETAΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα