Capitolo 17

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Revisionato
Alecxander's POV
Ho portato Jane a casa come Alec mi aveva imposto: si vedeva chiaramente come la stanchezza stesse prendendo piano piano il sopravvento, anche quel filo di trucco che indossava per coprire le occhiaie oramai non serviva più. La situazione del padre la sta spossando e non poco, anche se prova a restare fiera, è palese che le parole di lui hanno un certo effetto su di lei. Ho avuto modo di vedere il suo crollo in macchina, quando nel sonno si agitava così tanto da costringerci ogni tanto a fermarci per evitare che i suoi movimenti bruschi potessero distrarre Luke.  A casa ha dato il meglio di sé, merito anche della madre che le ha aggiunto un altro carico sulle spalle presentandogli un tizio per un possibile matrimonio combinato. Tutti abbiamo saputo della notizia proprio nello stesso momento e lei non l'ha presa tanto bene.

Ho provato ad entrare in camera sua per accertarmi come stesse, ma la porta era chiusa a chiave. Potevo lasciar perdere, ma qualcosa mi spinge sempre verso di lei e non ho potuto fare a meno di arrampicarmi per entrare dal suo balconcino che per forturna è sempre rimasto aperto per far cambiare aria alla stanza e non farle assumere il classico odore di chiuso. 
Appena ho messo piede in camera ho sentito il getto della doccia e, approfittando del suo momento per sé, ho optato di girare un po' la stanza prima di accomodarmi sul suo letto. Ho dato subito un occhiata al suo stile: non c'è assolutamente niente che faccia pensare che questa stanza sia sua, nessuna foto, nessun libro personale, niente di niente. Sembra la classica stanza degli ospiti e un po' mi spiace, si vede proprio che questa casa non le è mai appartenuta. Guardo poi il letto e ad attirare la mia attenzione è stato il suo completino intimo di pizzo nero ben piegato sopra il resto dei suoi vestiti.
Il mio cervello corre veloce e già si immagina quella piccola ragazzina che mi viene incontro ancheggiando con solo questo pezzo di stoffa addosso: una visione paradisiaca che mi ha fatto uscire di testa solo all'immaginazione. Tuttavia il non sapere come realmente è il suo corpo ha placato i miei istinti per un momento, fino a quando la porta del bagno si è spalancata e lei è uscita gocciolante d'acqua con un misero asciugamano legato sotto il seno. Ho letteralmente perso la testa, il suo corpo era bello sodo, quelle goccioline la valorizzavano e la cicatrice sulla sua gamba non stonava per niente: per rispetto ho iniziato a fissarla negli occhi senza mai scendere al dì sotto del mento, ma non ho potuto fare a meno di provocarla.

Mi sono divertito a prenderla in giro e ho amato la sua faccia sconvolta a pochi passi dal mio volto dopo averle chiesto di essere amici, solo e semplici amici.
Dai suoi occhi riuscivo a vedere palesemente il suo desiderio nei miei confronti, un sentimento pienamente ricambiato ma che da parte mia ho cercato di nascondere: averla davanti a me, in tutta la sua semplice bellezza e avvolta in un minuscolo telo di spugna, ha fatto scattare qualche meccanismo nel mio cervello. Il suo profumo era così inebriante, quell'aroma di fragola e fior d'arancia che emanava la sua pelle stava iniziando a scombussolarmi i sensi: il mio unico pensiero era baciarla e renderla una gelatina sotto al mio tocco e, per evitare di fare qualcosa di sbagliato, sono andato via con la scusa di lasciarla dormire. 

Mi sono messo in camera mia per riposare un po' anche io, ma dopo mezz'ora era arrivata la prima chiamata di Alec, servivano rinforzi al magazzino perché il signor James stava avendo una crisi molto forte. Ne ho parlato con Luke e siamo stati entrambi d'accordo di far partire lui per primo con degli uomini al seguito per risolvere la cosa, mentre io sarei rimasto qua a casa con Jane e, se dopo qualche ora non avrei ricevuto una loro chiamata, saremmo dovuti partire anche noi.
Non nego che all'inizio speravo nella telefonata per lasciar dormire Jane più di due ore. Ma quando sono andato a svegliarla perché dopo tre ore non è arrivata nessuna chiamata, ho ringraziato con tutto il cuore la crisi del signor James che ha messo KO i nostri uomini: appena ho messo piede nella stanza di Jane per svegliarla, l'ho vista completamente legata al letto con quel porco di Francisco sopra di lei che le sussurrava cose all'orecchio mentre la molestava.
Ero furioso e mi sono sentito impotente.

.B.A.D. (In revisione)Where stories live. Discover now