Capitolo 43

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Revisionato
James's POV

Guardo l'enorme porta dello studio dei Moore dove all'interno sono chiusi madre e figlio intenti ad avere una discussione poco piacevole per tutti. Stiamo aspettando il momento giusto per entrare e parlare con quel coglione che ha fatto soffrire mia figlia, non si meriterebbe delle mere parole ma per amore della mia bambina siamo qui a restituirle quasi intero l'uomo che l'ha ridotta ad una mera pezza.
Ho visto una macchina da guerra cadere a pezzi giorno dopo giorno, credevo che si sarebbe ripresa presto ma quando quella domenica ho buttato giù la porta di casa sua, sono rimasto inorridito. Della mia bambina non era rimasto quasi niente se non uno scheletro che camminava, i vestiti che indossava per quanto fossero una misera S, le stavano enormi e le condizioni igienico sanitarie in cui viveva erano discutibili. Ho dovuto prenderla di forza e spronarla come lei ha fatto con me quando ero nel mio periodo di dipendenza dalla droga, per rispetto ho informato anche mio padre e Dimitri: il primo si è rifiutato di vedere sua nipote cadere a pezzi, ha avuto il coraggio di andarla a trovare solo quando il suo corpo è ritornato ad essere quello di una persona viva; il secondo è rimasto distrutto nel vedere la sua bambina ridotta ad un mero insieme di ossa che camminavano, ha pianto per e con Jane ed è stata una scena straziante per il mio povero cuore di padre.
Ho visto il mio piccolo Stich rompersi per ogni cosa, era sempre in bilico tra il sorriso ed il pianto e mio padre ha preso di petto la situazione invogliandola a venire a lavoro con me e posare come modella per farle riacquistare fiducia. Ha funzionato ma si vedeva che era tutto molto tirato per una come lei, sapevamo che l'unico rimedio era riportarle il suo Alecxander per farli chiari anche se vedere con i miei occhi che lui se la stava spassando fino a qualche secondo fa con altre due donne ha fatto venire il ribrezzo a tutti, anche a mio figlio che è voluto venire con noi per dire qualche parolina amichevole al suo futuro cognatino.
So che non saranno solo paroline dolci, lui come Dima vogliono tramortilo e la madre di Alecxader anziché fermarli e farli ragionare, gli dà manforte affermando che sarà lei stessa a farlo fuori se non ci pensiamo noi.

Non sentiamo la discussione tra madre e figlio ma quando ci aprono la porta per annunciarci, resto particolarmente felice di vederlo messo bene fisicamente ma distrutto emotivamente. Il suo sguardo spento e colmo di tristezza non mente ma non permetterò che la passi così liscia.  In un primo momento ci guardiamo senza dire una parola perché la tensione è così elevata che un minimo passo falso potrebbe far crollare la situazione a picco. Aspettiamo che la madre esca per poter entrare nella stanza e parlare con lui come persone civili. Aspetto proprio il momento in cui la porta si chiude alle nostre spalle per poterlo salutare con un gesto della mano ma è tutto così veloce, vedo il suo volto girarsi di scatto verso sinistra mentre mio padre si massaggia la mano destra, la stessa con la quale ha appena dato uno dei suoi ganci migliori contro la guancia destra del ragazzo. Intuisco che era bello forte dal taglio che si è formato sulla guancia, sicuramente merito anche dell'anello di famiglia che mio padre porta. Sono così scioccato che non muovo neanche un muscolo quando vedo mio padre gettarsi sulla sua preda per portare avanti il sogno un po' di tutti: lo riempie di pugni facendolo cadere per terra e lui lo segue per poterlo ferire ancora e ancora senza che la sua vittima possa reagire. 

«Io ti ammazzo lurido bastardo. Che cazzo di uomo sei? Hai idea di quello che ha passato la mia ragazzina per colpa tua? Lo sai che si stava recidendo la gola pur di morire? Lo sai che era diventata l'ombra di sé stessa? Le abbiamo dovuto dare i vestiti di una ragazzina di quindici anni, lei che è una cazzo di donna formata!»  mio padre è completamente fuori controllo e dobbiamo intervenire in tre per tirarlo via dal corpo ora gonfio di pugni di Alecx che giace fermo per terra ancora cosciente. Menomale che lui era il primo a dire sul taxi di mantenere la calma e di cercare di non ucciderlo. 
Se non avesse detto niente su quella macchina, cosa avrebbe fatto? Lo avrebbe ucciso direttamente seppellendoli vivo insieme a delle locuste?

.B.A.D. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora