Capitolo 21

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Revisionato
Jane's POV

Quando faccio una promessa, faccio in modo che questa sia mantenuta.
Per questo sono giorni che a casa di mio padre nessuno mi vede o mi sente: parto la mattina presto e mi ritiro la sera tardi quando tutti dormono ma lo faccio solo perché non mi è permesso pernottare in nessun altro posto, mio padre e mio nonno hanno fatto in modo di bloccarmi ogni possibile prenotazione che potessi fare in un hotel e impediscono a tutte le agenzie immobiliari di affittarmi anche una semplice stanza. Ho provato a chiedere a Alecx una mano ma questa volta si è tirato fuori: la gelosia nei confronti di Tom lo sta corrodendo vivo e io ci sguazzo con una certa felicità, approfittando di un migliore amico molto accollativo che mi porta sempre fuori insieme al mio piccolo Tobias per aiutarlo a distrare. 

Ed oggi sarà lo stesso di ieri, uscirò di casa alle sette e mezza del mattino e mi ritirerò verso le due di notte. Vedo come non c'è più spazio per me qui, forse potrei prendere una casa in qualche altro stato americano e viverci con i gemelli, ma per avere la certezza dei prossimi movimenti che dovrò fare, voglio aspettare il risveglio del mio piccolo Zeno per decidere tutti e tre insieme. Se loro volessero tornare in Russia, io non direi di no. Anzi, ben venga perché i miei affari più grossi sono tutti in Europa e mi verrebbe più facili da giostrare. Certo, la casa dove ci sta la tua famiglia è sempre casa, ma io non la sento mia per niente: sembra più un B&B dove pernotto solo la notte, godendomi il calore e la morbidezza di un letto, come sto facendo in questo momento. Forsse oggi potrei restare chiusa in questa stanza e evitare di vedere il mondo, ma so che il mondo entrerebbe qui se io non gli andassi incontro. Guardo per qualche altro secondo il soffitto rassegnata dalla mia vita, quando una piccola palla di pelo nero con una macchiolina carina tra fronte e petto richiama la mia attenzione, saltando sul mio letto e iniziando a chiamarmi con i suoi lamenti. Il mio sguardo si sposta verso di lui e ammiro quei graziosi occhi eterocromatici che sembrano urlare "dammi il mio cibo, umana".  

Un cane impertinente, per una famiglia altrettanto impertinente. Ho trovato questo cucciolo qualche giorno fa, quando ero dispersa nei vicoli della città newyorkese. Diciamo che volevo sperimentare l'ebbrezza di andare in uno dei locali di mio padre ma non potevo farmi vedere per le strade principali soprattutto per evitare gli occhi accusatori di mio fratello, Tom e Alecxander che sono andati per sbrigare degli affari che riguardano prostitute e droghe. L'ho trovato per caso questo piccolino qua che deve essere un husky come razza: mentre ero in un vicolo completamente scuro, ho sentito dei lamenti provenire da un cassonetto. Erano così strazianti che sono andata a controllare con la torcia del telefono ed è così che ho trovato chiuso dentro un sacchetto questa piccola palla di pelo scura. Qualcuno ha cercato di sbarazzarsene forse per le dimensioni minuscole che avevo o semplicemente perché è un bastardo senza cuore. Non c'ho pensato due volte a salvarlo e l'ho lasciato per terra libero da ogni cosa, sperando che il suo richiamo avesse attirato qualche altro ma, con mia grande sorpresa, mentre continuavo per la mia strada, lui ha continuato a seguirmi incespicando sulle sue zampettine e mi chiamava con i suoi dolci guaiti. Non ho resistito e l'ho preso con me, tenendolo dentro la giacca che indossavo per tenerlo al caldo,

Alla missione non vi ho rinunciato, cucciolo o meno, sono andata nei locali di mio padre e mi sono goduta lo spettacolo che mi riservava solo per me quella notte: ho capito cosa succede dentro questi posti, chi sono i nemici e chi gli amici, chi colpire quando farò cadere l'impero Cooper. Avevo un certo fascino anche in mezzo a tutto quello schifo di donne mezze svestite e di maiali in calore che non sapevano tenere le mani al loro posto e si davano allo sballo come se non ci fosse un domani. Poi il mio sguardo è caduto proprio sui tre paladini di casa Cooper: Tom che era intento ad organizzarsi una bella orgia con le quattro ragazze che ballavano davanti a lui, Stephen che si è chiuso subito negli uffici sicuramente per gestire i suoi affari e Alecxander che sti sta divorando la faccia con una rossa plasticosa. Beh, l'ultima scena è stata un po' vomitevole per me ma ho messo da parte lo strano peso che sento proprio sulla bocca dello stomaco e ho ragionato con una certa lucidità. Sapevo che Moore volesse solo usarmi, me lo sono sempre sentita ma non mi farò fregare così anche io e cercherò di divertirmi come meglio posso con lui. 
Alla fine sono uscita da quel posto e sono andata in una clinica veterinaria per prendermi cura del cucciolo: ho scoperto che è stato abbandonato perché la sua zampetta posteriore destra è stata schiacciata dalla madre e con molte probabilità farà fatica a camminare bene da grande. Ma poco mi è importato, l'ho subito portato a casa, lavato con i prodotti che mi hanno dato e me ne sono presa subito cura. 

.B.A.D. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora