14) Confessione

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Ashido's POV
"Prima di tutto, in base a storie fornitemi dai domestici, Kirishima Eijirou è sempre stato un ragazzo ricco e di buona famiglia...ha ereditato e gestito a meraviglia le ricchezze del padre, ma è sempre stato scapestrato..." Spiego, "Feste per ogni occasione, perlopiù organizzate assieme ai suoi amici d'infanzia. Alcool e stupefacenti di tutti i tipi, soldi a palate buttati in droghe ed altre stronzate..."
Bakugou sgrana gli occhi, senza dire una parola.
"Un giorno fece un incidente stradale, tuttavia ne rimase praticamente indenne: l'unica ferita che riportò fu quella che ha ora sull'occhio destro...immagino che anche tu l'abbia notata.
Dopo quel giorno, riconobbe definitivamente d'essere stato miracolato, perciò decise di darsi una regolata."
Faccio una pausa per sistemarmi dietro l'orecchio una ciocca di capelli fuori posto, "Praticamente cessò il consumo di droghe, seppur con fatica, e limitò quello di alcool a non più di un bicchiere a sera.
Per un po' la cosa andò in porto, ma non durò più di tanto...perciò, per evitare di vederlo struggersi, i suoi amici gli consigliarono qualche posticino divertente dove sfogarsi in altri modi, ma essendo un uomo d'affari ormai affermato, fece una botta di conti e capì che alla fine era meglio comprare le persone, piuttosto che pagarle."
Mi passo una mano tra i capelli e dico:
"Oltretutto, padron Kirishima ama le sfide, perciò anche riuscire a conquistare qualcuno per poi godere dai frutti che questa persona può dare, per lui è solo un divertimento..."
Deglutisco.
"Iniziò quindi a cercare informazioni sulle aste, sui prezzi medi di vendita ed infine, decise di partecipare ad una di queste per poi comprare il primo pezzo della sua lunga serie, ovvero Sero."
"Capisco..."
"Sero sopportò la sua dipendenza, aiutandolo quando ne aveva bisogno e spalleggiandolo perché si disintossicasse...il tutto, invano."
Bakugou sembra essere particolarmente assorto da questa spiegazione, perciò preseguo senza troppi pensieri.
"In ogni caso, il padrone non aveva messo in conto il fatto di potersi stufare di Sero, perciò si trovò presto costretto a tornare ad una delle aste, ed è lì che comprò me."
Mi tornano a mente i ricordi dell'asta, il mio terrore e la sua calma imperturbabile...
"Sebbene in casa fosse quasi sempre brillo, a letto fosse violento ed avesse gusti oltremodo particolari, alle feste era gentile, premuroso, galante ed in breve tempo, finì per innamorarmene, mio malgrado..." Sussurro.
Bakugou prende a guardarmi con fare apprensivo, ma non dice una parola.
"Quando poi...si stufò anche di me..."
Ecco, sento la mia voce incrinarsi... "...comprò Kaminari, il quale era solito fare il difficile e...una sera, preso dall'ira perché non riusciva a conquistarlo con le buone, esagerò con l'alcool e s'incazzò a morte mentre era a letto con me..."
La mia voce si spezza di colpo.
Qualche lacrima inizia ad affiorare dai miei occhi.
"Ruppe una bottiglia...e...e fece, beh...questo..."
Sollevo la manica dal mio avambraccio sinistro mettendo in bella vista la profonda cicatrice.
Singhiozzo un poco, mentre Bakugou si avvicina a me, mettendomi una mano sull'avambraccio e ricoprendo con la manica la pelle sbiancata.
"È tutto okay," mormora, "puoi anche non dirmelo, se preferisci..."
Aspetto di calmarmi per poi dirgli che non c'è problema e proseguire:
"In pratica...richiamato dalle mie urla...fu Sero ad irrompere nella camera ed a salvarmi..."
Lo guardo.
I miei occhi, umidi e velati di tristezza, fissi nei suoi.
"Mi ha...quasi uccisa..." Dico piano.
Prendo un profondo respiro.
"Vedendo com'ero conciata il giorno successivo...mi chiese scusa e mi pregò di perdonarlo, ma io gli dissi che l'avrei fatto solo se avesse buttato tutte le sue scorte di alcool e se si fosse disintossicato..." Sorrido al ricordo della premura che lui ebbe nei miei confronti quel giorno.
"Fece svuotare tutte le credenze come da me richiesto. Promise che non avrebbe più toccato un goccio d'alcool...solo per me, solo per farmi contenta..."
Il mio sorriso si fa sempre più grande a quel pensiero, "si scusò innunerevoli volte...e mi promise tante cose..."
Altre lacrime affiorano dai miei occhi.
"Ma a quanto pare, erano tutte bugie..."
Sbatto le palpebre per asciugarmi gli occhi.
"In ogni caso," dico, "dopo averlo conquistato ed usato a suo piacimento, ha abbandonato anche Kaminari ed è tornato ad una delle tante aste, portando a casa te." Spiego, "Il resto, come si suol dire, è storia..."
Così si conclude la favola della buona notte.
"Grazie mille, Ashido..." Dice piano lui.
"Ti sei fidata di me a tal punto e mi stai anche aiutando a ballare nel migliore dei modi, così ch'io possa finalmente andarmene..." Sorride, non credevo ne fosse capace, "Ti sono debitore."
Sorrido di rimando, gli occhi nuovamente pieni di lacrime.
"Se vuoi sdebitarti...vinci la sfida, questo sabato, razza di deficiente."
Sono affettuosa nel dirlo, ma non so come l'avrebbe presa in un altro momento ed in un altro contesto...
Per fortuna, lui sorride.
"Va bene, lo farò."

Bakugou's POV
"Che cosa ho fatto?!" Urla Kirishima tenendosi le mani sul volto, grida e piange mentre si strappa i capelli.
Si butta in ginocchio e si aggrappa ai miei vestiti, mettendomi a disagio.
Dannato bastardo, ho già detto di averti perdonato...ora piantala.
"Come ho potuto? Come ho potuto?! Mi sono fatto un culo così per trattenermi a tutte quelle feste, mi sono fatto un culo così per non pensarci...e ci sono ricascato come un cazzo d'idiota!" Continua a piangere e a gridare.
"Il signor Bakugou l'ha già perdonata, signore..." Accenna Ashido, senza però muoversi per confortarlo.
Ho 'detto' di averlo fatto.
La correggo mentalmente.
"Avevo promesso che non sarebbe più accaduto..." continua tra le lacrime.
"L'avevo promesso!" Continua a piangere, a disperarsi.
La sua voce è così alterata dagli urli che non sembra più nemmeno la sua.
È rotta, è straziata.
Mi chino in basso, ignorando il dolore a tutto l'addome e poggio una mano sulla testa del rosso.
Non si è neanche acconciato i capelli stamattina: tendono verso il basso con fare molto più naturale.
"Kirishima..." mormoro incerto.
Continuo a rifiutarmi di chiamarlo 'signore' o di dargli del 'lei', ora come ora, non esiste.
Prendo un bel respiro per rimanere calmo e poi dico:
"Senti...ti è già successo una volta ed io ho intuito subito a cosa stavo andando incontro, è anche colpa mia."
"Io mi ero ripromesso di conquistarti!" Grida rivolto al pavimento, "Di farti cambiare idea sulle donne, di far sì che mi baciassi di tua volontà!"
Solleva il capo e mi guarda dritto, puntandomi addosso i suoi occhi pieni di lacrime.
C'è un leggero velo su di essi, come se mi guardasse senza vedermi.
"Io volevo piacerti...volevo baciarti e passare la notte con te...ma più di ogni altra cosa, volevo che tu lo desiderassi tanto quanto me..." mormora.
Ashido non riesce a trattenere una smorfia schifata.
Io che ho sentito le sue parole, la capisco: non lo disprezza per il suo essere bisex o quant'altro, ma perché è in grado di arrivare ad umiliarsi, pur d'imbambolare me.
Temo non pensi una singola parola, di ciò che dice.
Ancora scosso dai singhiozzi, Kirishima non accenna a volersi rialzare.
"Più che a me, è ad Ashido che devi delle scuse." Dico schiettamente.
'Questo' lo dico e lo penso anche.
"Uh?" Fa lei.
È più sorpresa di lui e questo mi strappa un leggero sorriso.
Torno serio e dico:
"Le avevi promesso che avresti buttato ogni singola bottiglia e invece le hai fatte mettere sotto chiave. Buttale via, per davvero, questa volta...e per me sarà come se niente fosse."
'Come se niente fosse'.
Solo pensarlo mi provoca uno sforzo immane.
Ma sono più forte di così, non posso piegarmi a lui, non voglio farlo.
Mi alzo ed incrocio le braccia al petto.
Lui ci guarda entrambi.
Sgrana gli occhi ancora umidi ed una nuova luce li pervade.
"Ashido, hai la mia autorizzazione," dice, asciugandosi il naso e gli occhi con il dorso della mano, "dì agli altri di liberarsi di tutto, non importa come."

"Dici che riuscirà a trattenersi? Anche alle prossime feste?" Domando titubante.
Ashido si sistema la giacca e torna allo stereo.
"Dipende tutto da lui." Spiega, "Se si ricorderà quello che ci ha fatto, questo dovrebbe bastare a trattenerlo..."
Se lo dici tu...
"Bene, hai solo tre giorni per perfezionare il tuo stile di ballo. Sali, è il tuo turno."
Annuisco pacatamente.
Salgo sul palco e mi posiziono al suo centro.
Lo fai per i soldi.
Lo fai per i soldi.
Avanti Katsuki...libertà e quindicimila euro rimasti...ti prego, devi impegnarti e vincere.
Penso.
Merda non vedo l'ora di andarmene...
Poi però la mia mente torna a Kirishima ed Ashido...
Se dovessi scappare, chi tornerebbe a seviziare?
Sempre Ashido e Kaminari?
O comprerebbe una terza persona?
Scuoto il capo e m'impongo di non pensarci.
Devi solo andartene Katsuki.
Una volta fuori di qui non ti riguarderà più.
"Pronto?" Domanda lei, un dito sul pulsante di avvio.
"Uh? Ah, sì."
"Tieni bene a mente tutte le cose che ti ho insegnato," dice lei tranquillamente, "E poi balla."

Angolo autrice
Non so che scrivere, sono sincera.
Fatemi sapere che ne pensate!
A domani! :3

Sold to you (KiriBaku/BakuShima)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora