25) Trattativa

2.6K 233 161
                                    

Bakugou's POV
Trovo la forza.
Non so dove, ma la trovo.
"Kirishima...aspetta..." Dico, "Non vendermi a lui, ti prego...!"
Lo supplico con lo sguardo, sperando s'impietosisca almeno un po'.
Lui non risponde.
Fissa il vuoto.
Probabilmente non mi ha nemmeno sentito.
Faccio per dire qualcos'altro, ma la sua voce m'interrompe:
"Dov'e il tuo assegno, Bakugou?"
"Ce l'ha Uraraka. Volevo che almeno lei si salvasse..." Dico fermamente.
"Sii onesto con me..." Dice poi il rosso, "Se tu l'avessi ancora, lo useresti per andartene?"
Deglutisco.
Sii onesto, Bakugou.
Sii onesto per tutte le volte in cui non lo sei stato.
"Sì." Dico.
"Perché?" Chiede.
"In che senso, non so che..."
"Perché?!" Scandisce, "Perché vorresti andartene?! Io ti ho dato tutto quello che avevo! Ho promesso di riempire la tua vita con tutte le cose che avresti mai potuto desiderare! Qualunque vuoto tu avessi avuto, io l'avrei colmato! Per te!"
Deglutisco di nuovo.
"Dovresti saperlo meglio di chiunque altro che non sono fatto per restare in gabbia..." Dico piano.
Rammento tutte le volte in cui mi sono opposto a lui.
Tutte le volte in cui ci ho provato, anche senza riuscirci.
Per non parlare del fatto, che tutto quello che volevo non me l'avresti mai dato gratis...
Penso, nella mia testa.
Però, lo posso capire...
Niente ti vien dato per niente.
"Neanche se in quella gabbia ci fossi stato io?!" Domanda, "Non avresti accettato quella gabbia neanche se io fossi stato lì...con te?" Chiede, con le lacrime agli occhi.
Le sue parole sembrano colme di superbia, ma ciò che cerca, in realtà, è solo la speranza.
La speranza che io possa cambiare idea, ed amarlo.
'Chi è innamorato s'illude sempre, anche per le più piccole cose.'
Non ricordo chi lo disse o se lo lessi.
Se sia vero o falso non lo so, ma sento che non è interamente una bugia.
Sgrano gli occhi.
Ripenso al suo bacio.
Quel bacio così caldo e confortevole, nonostante mi fosse stato dato da un uomo.
Una leggera nota di calore mi pervade, prendendo la mia mente ed il mio petto, avvolgendoli ed alleviando il mio dolore.
Kirishima mi ama...è vero, me ne ero scordato...
Tuttavia, quel calore viene spazzato via dai ricordi peggiori che ho, con lui.
"No...neanche con te..." Dico fin troppo onestamente.
Se avessi voluto seriamente salvarmi il culo, avrei potuto mentire, ma...
Non so perché, non me la sono sentita.
Non voglio illuderlo.
La mano di Midoriya si avvicina sempre più a lui, ma che la stringa o meno, ormai non fa differenza.
"Te l'ho detto, no? Non farà altro che farti soffrire, se continui a tenerlo con te..." sibila il giovane dai capelli verdi.
Kirishima abbassa lo sguardo sulla sua mano tesa.
"Avanti..." Lo esorta ed infine Kirishima si decide.
Afferra la mano del compratore, siglando l'accordo.
Midoriya si abbandona ad un largo sorriso, mentre i miei occhi si posano su Kaminari, anch'egli al settimo cielo.
Il mio sguardo ricade verso il basso, sento gli occhi inumidirsi.
So come e perché l'ho fatto, ma...
Che cosa mi accadrà?

Kirishima's POV
Vedo gli scagnozzi di Midoriya portare via Bakugou, mentre Kaminari si appiccica al mio braccio, tutto gongolante.
Ha baciato quella puttana.
L'ha ritenuta migliore di me...
Penso.
Strattono il mio braccio dalla presa di Kaminari e gli ordino di chiamare un taxi.
Perché non ha mentito?
Una sola bugia sarebbe bastata a salvarlo...
Ci penso e ci rimugino per tutto il tragitto, ma non riesco a raggiungere conclusione alcuna.
Una volta arrivati a casa, Kaminari prende a parlare del più e del meno, compresa la somma di denaro che secondi lui avrei dovuto farmi dare per la pelle di Bakugou.
"È troppo poco per uno così, io mi sarei fatto dare molto di più!" Ride e scherza il giovane, mentre attraversa la porta e la chiude alle mie spalle.
Deve per forza girare il coltello nella piaga?
"L'hai venduto?" Domanda la voce di Ashido dal salotto.
La ragazza si fa trovare seduta su di una poltrona con due valigie pronte, vestita con abiti per l'esterno ed una pelliccia tra le più costose del mio armadio.
"Ashido, ma che diav..." fa per dire Kaminari, ma io lo fermo con una mano, prima che possa aggiungere altro.
"L'hai davvero venduto?" Domanda nuovamente la ragazza.
"Sì." Rispondo, poggiando la mano sulla tasca sinistra, dove ho riposto l'assegno lasciatomi da Midoriya.
Ashido sembra visibilmente scossa.
"Ma...ha vinto, come hai fatto...?"
"Ha commesso un errore più grosso del mio." Dico solo.
La ragazza deglutisce ma non accenna ad alcun cedimento.
"Immagino che...non possa farvi niente..." dice piano.
Silenzio.
"Sei in partenza?" Domando poi, nel tentativo di sviare il discorso e magari di animarlo un poco.
"Sì." Risponde, alzandosi dalla poltrona.
Hai deciso alla fine, eh?
Ce ne hai messo di tempo...
"Dove pensi di andare?" Chiedo tranquillamente.
"Non so...credo che per un po' viaggerò in giro per il mondo, dopodiché cercherò lavoro da qualche parte."
"Se potevi andartene tempo fa, perché sei rimasta?" Chiedo allora, con voce stanca.
"Perché speravo di farti cambiare idea." Dice lei, "Ma so che chi è innamorato non dimentica..." spiega, "E come io non dimenticherò te, tu non dimenticherai lui."
"Ne sei così sicura?" Chiedo allora, in un leggero tono di sfida.
Lei si alza dalla poltrona, sistemandosi gli abiti.
Afferra le maniglie delle due valigie e se le trascina appresso.
"Io ho poche certezze, Kirishima Eijirou," inizia languidamente, "ma una di queste è che tu lo ami, con tutto te stesso."
Fa una pausa per poi avvicinarsi e sussurrare al mio orecchio:
"La vera domanda è: per quanto durerà quest'amore, dato che non sei riuscito a conquistarlo?" Chiede, "Per quanto ti tormenterà?"
La sua voce tagliente provoca un brivido lungo la mia schiena.
La ragazza si avvicina a lunghi, ma lenti passi fino alla porta, l'apre e l'attraversa, sparendo nel buio della notte.
Mi dirigo verso la mia camera ed apro la porta.
Kaminari mi segue con fare preoccupato, domandandomi se ho bisogno di qualcosa.
"No Denki, non ora. Ho solo bisogno di stare solo..."
Gli chiudo praticamente la porta in faccia, noncurante dei suoi pensieri.
Ora proprio no.
Mi spoglio di giacca, cravatta e camicia per poi andare in bagno.
Srotolo lentamente la garza bianca dalla mia mano destra e la osservo.
I pezzi di vetro sono innumerevoli, tutti conficcati nella carne, rossa, livida e pulsante.
Sono proprio un coglione...
Rovinarmi una mano così...per lui.
Sciacquo i tagli con un po' d'acqua senza toccare il vetro, per poi rifasciare il tutto con uno straccio bianco.
"Devo chiamare il mio medico prima che s'infetti..." mormoro.
Sbuffo.
Non ho voglia ora.
"Và per domani mattina."
Mi lavo i denti con la sinistra, seppur con fatica, dopodiché, torno nella stanza da letto.
Mi stendo sul materasso a due piazze, coprendomi un po' come capita.
Pensando che ho freddo e che mi sento solo.
Che giornata di merda.

Bakugou's POV
Io ed Uraraka siamo nella stessa stanza.
Legati come salami e buttati in due angoli opposti.
Non siamo imbavagliati, ma lei me lo spiega subito che urlare non serve a nulla, anzi...
Fa freddo qui, ed essere vestito solo con i pantaloni rossi con cui sono stato portato via non aiuta.
Per non parlare di Uraraka, che addosso ha qualche straccetto.
La ragazza piange e borbotta qualcosa allo stesso tempo.
Le parole sono così impastate che all'inizio non la capisco, ma sono lieto di essere qui con lei, piuttosto che con qualcun altro.
"È colpa mia...è solo colpa mia..." scandisce pian piano la voce della ragazza.
Sento il suo terrore e la sua paura fin da qui.
"Uraraka? Di che parli? Tutto bene?" Domando preoccupato.
Prima che lei possa rispondere, la porta posta al centro del lato opposto al nostro si spalanca in maniera teatrale ed una luce quasi angelica penetra all'interno della stanza oscurata.
"Bene, bene, bene..." mormora una voce melensa e provocatoria, "finalmente sei mio..."
Le sue braccia si aprono ed il loro movimento viene accentuato dalla luce alle sue spalle.
"Bakugou Katsuki! Un vero gioiello..."
L'individuo che assume il nome di Midoriya entra a grandi passi nella stanza.
Un espressione divertita, quasi sadica, stampata sul suo volto.
"Se penso a tutte le volte che Kirishima ha osato esibirti dinanzi a me..." Digrigna i denti.
"Che cazzo vuoi?!" Urlo.
"Sono venuto a conoscerti e..beh, a ringraziare il mio dolce bocciolo di ciliegio..." si avvicina ad Uraraka, per poi prenderle il mento e sorriderle sadicamente.
La ragazza accenna ad un minimo di resistenza, ma Midoriya rafforza la presa, obbligandola a guardarlo.
"Se non fosse stato per te, il nostro gentile ospite non sarebbe qui ora." Sorride.
"Ma...di che parli?" Chiedo io, guardando entrambi.
Lui ridacchia per poi girare a forza il volto di lei verso di me, obbligando i nostri occhi al contatto.
"Ma come? La puttanella non te l'ha detto?" Domanda, "Lei ha solo fatto da esca."

Angolo autrice
Zan zan zan!
Attenzione, pare che ci fosse qualcosa sotto (banana autrice, sei sveglia oggi eh?).
Comunque, fatemi sapere che ne pensate e se vi piace, votate!
A domani :3

Sold to you (KiriBaku/BakuShima)Where stories live. Discover now