17) Perdonami

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Sabato, h 18.00

Bakugou's POV
Kirishima si sposta agitatissimo da un lato all'altro della casa.
I piedi scalpitano, le orecchie fumano.
"E datti una calmata!" Urlo senza nemmeno guardarlo.
Dagli avvenimenti della palestra non è passato molto e sono riuscito pian piano a prendermi un altro po' di libertà senza che lui potesse intervenire.
Sorrido leggermente al pensiero di potergli dire quello che mi pare senza subire conseguenze.
Comunque, ora come ora, sono in salotto, giornale in mano e gambe distese in avanti con i piedi ben appoggiati sul tavolino dinanzi a me.
"Non ci riesco, sono troppo nervoso!"
"Ha pagato l'iscrizione signore?" Domanda Ashido di colpo, tranquilla come non mai.
Ancora non riesci a smetterla con quel 'signore', eh?
"Ah sì, ho pagato tutto, ma che diavolo c'entra?!"
"Iscrizione?" Domando con noncuranza.
"Sì, in pratica tutti i 'ricconi' che lasciano partecipare il loro acquisto devono pagare diecimila euro. Fai quello per il numero dei partecipanti consentiti, ovvero cinque per categoria (dieci totali), ed ottieni i centomila da smezzare tra vincitore e vincitrice."
Spiega Ashido mentre il signorotto torna a scalpitare.
"Oh geniale...ma se i partecipanti non coprono i posti disponibili?" Chiedo girando pagina.
"Nel caso avanzi qualche posto, la somma dei partecipanti mancanti viene compensata dal proprietario del club dove si svolge l'evento, anche se, in ogni caso, è molto raro che i posti restino vuoti."
Fa una pausa e poi riprende:
"Quei bastardi si divertono molto ad umiliarci..." Borbotta fra sé e sé.
"Ashido, guarda che ti ho sentita!" La rimprovera Kirishima con fare scherzoso salendo di corsa le scale.
Sorrido all'idea che anche Ashido stia lentamente tornando a non avere più paura di lui.
Il rosso non si è più arrabbiato con nessuno di noi due da quando mi ha stuprato, che gli rispondessimo male o meno.
O si è rammollito o si sente ancora in colpa.
Penso.
Ma si sentirà veramente così in colpa?
Sì, no, sì.
Spero dal profondo del cuore che si senta una merda.
Lo guardo.
Tutto tirato nei suoi soliti abiti, il sorriso in volto, posto a mascherare il nervosismo dovuto alla competizione.
Chi può dirlo?
Per tutto il periodo successivo a quanto accaduto (fatto della collanina compreso), una volta tornato a dormire da solo, per paura che Kirishima entrasse nella mia stanza non ho chiuso occhio.
Ho avuto incubi per la maggior parte del tempo, ho pianto contro il cuscino per buona parte della notte, mi sono sentito uno schifo ed ho anche vomitato per l'ansia.
Ogni volta che ripenso a quel dannatissimo dolore mi prende un crampo allo stomaco ed il petto mi sembra oppresso da un peso inimmaginabile.
Il terrore che mi chiedesse di farlo di nuovo, magari con le buone, magari gentilmente, mi ha attanagliano fino a questo momento.
Tuttavia, lui non mi ha più chiesto niente,  ed anche se ci ho messo i miei tempi, con l'appoggio di Ashido i miei incubi sono andati pian piano migliorando.
"Che ore sono?" Domando dopo un po'.
"Mancano due ore, quarantasei
minuti e diciotto secondi alla partenza!" Afferma Kirishima, guardando l'orologio e scendendo con passo veloce le scale.
"Tradotto?" Domando.
"Sono le diciotto e tredici." Mi risponde Ashido.
La ringrazio pacatamente e torno a Kirishima, il quale non la smette di muoversi e la cosa inizia a farmi innervosire.
Adesso mi sono rotto il cazzo.
"Ashido, dov'è la camera dei giochi?"
"In fondo al corridoio a destra, perché?"
"È chiusa?" Chiedo, ignorando la sua domanda.
"Il fatto che a te non sia consentito entrarci, non significa che sia chiusa." Ridacchia, "Ma in ogni caso non mi hai risposto." Borbotta offesa.
Tiro via il giornale e mi alzo di scatto.
Vado verso Kirishima e lo prendo per la cravatta, trascinandomelo appresso.
"Occhio, si rovinerà!" Protesta lui.
"Tanto ne hai a centinaia."
Lo tiro sulle scale mentre saluto Ashido:
"Prendi pure con calma quel che ti ho chiesto, ci vediamo dopo."
"Okay, a dopo." Risponde lei, accavallando le gambe sulla mia poltrona ed iniziando a sfogliare il mio giornale.
Apro la porta di scatto, portando Kirishima fino alla struttura dove mi sono ritrovato legato dalla testa ai piedi la prima volta.
"C-Che vuoi fare?!"
Lo sbatto di peso contro il telaio e gli lego braccia e gambe.
Ora sembra sinceramente spaventato.
"Com'è stare dall'altra parte?" Chiedo divertito.
Lui prova a liberarsi, invano.
"Lasciami andare!"
"Ehm...no."
Sorrido.
Tempo di vendetta...
Mi avvicino piano a lui, iniziando a baciargli il collo, sentendo il suo intero corpo bloccarsi.
Bacio e lecco la sua pelle, allentando con due dita la sua solita cravatta rossa, sentendolo ansimare e gemere.
È incredibile quanto gli piacciano queste stronzate.
Passo ai bottoni della camicia non appena la cravatta sciolta tocca terra.
Uno.
Due.
Tre.
Scendo piano, passando la lingua sui suoi addominali, guardando in alto, verso il suo viso, divenuto paonazzo.
Si morde il labbro con forza mentre inizio a torturargli i capezzoli.
Vi passo la lingua attorno, mordendo e succhiando la pelle rosea e delicata.
"Ba-Bakugou...ah..."
La mia mano anticipa la mia bocca e si fa pian piano strada fra i lembi di stoffa, fino a posizionarsi proprio sul cavallo dei suoi pantaloni.
Sento che è già irrimediabilmente eccitato.
Lascio la mia mano muoversi sul tessuto, rendendo sempre più evidente il suo problemino.
Kirishima ghigna e geme, impotente.
Ed ora il dessert, grandissimo stronzo.
Stacco di colpo la mani dal suo corpo, indietreggio di un passo e alzo in aria le braccia, come se avessi una pistola puntata contro.
Sorrido malizioso nel vederlo conciato così.
Lui riprende a respirare normalmente dopo un po', per poi iniziare a supplicarmi:
"Bakugou, ti prego...fa malissimo..."
Rido un poco.
"Oh, solo ora capisco perché lo fai!" Dico, "Prima pensavo fosse una cosa da malati, ma in effetti è veramente godibile vederti disperato a tal punto."
Pausa.
"Ti ecciti nel vedere la gente supplicarti eh, bastardo?"
"Bakugou..."
Le sue guance sono accaldate, la fronte sudata.
Ansima disperato e mi guarda con gli stessi occhi di un cucciolo ferito.
"Verrò a liberarti un'ora prima della partenza, così che tu possa startene zitto per un po' e magari riflettere."
Mi dirigo verso la porta, mordendomi l'interno della guancia.
Qualcosa non va...
Lui mi ferma e poi domanda con le lacrime agli occhi:
"Bakugou ti prego! Non farmi questo ti scongiuro! Ho già pagato abbastanza..."
Cos'hai detto?!
Quella sensazione di colpevolezza che mi stava attanagliando fino ad un secondo fa, svanisce come polvere nel vento.
"Pagato?! Pagato?! Tu non hai pagato proprio un cazzo, non hai pagato una briciola, contando tutte le volte che mi hai legato lì e che mi hai fatto cose inimmaginabili per poi finire con il violarmi! Tu non hai pagato proprio un cazzo!"
"Ho pagato in dolore!" Urla lui di colpo, "Ho pagato in dolore perché sono giorni che piango la notte! Sono giorni che mi trattengo a stento dal gridare contro chiunque ed dallo spaccare qualunque cosa! Giorni che mi sforzo di sopportare te ed Ashido, mentre vi prendete gioco di me! Non posso cambiare quello che ho fatto e ciò mi fa stare uno schifo...Bakugou io...so di averti fatto patire le pene dell'inferno, ma...ti prego, perdonami."
Piange e si dispera, ma io non credo ad una singola parola.
"Non venire a dirmi che adesso tieni a me...è fiato sprecato, Kirishima!"
"Bakugou ti prego! Io tengo a te! Io...io pensavo che tu fossi solo un premio, qualcosa che avrei dovuto conquistare...pensavo non m'importasse della tua opinione, ma solo ora ho realizzato di aver veramente bisogno del tuo perdono....di aver bisogno di stare ancora con te, di aver bisogno di te."
Sgrano gli occhi e lo guardo bene.
Le lacrime, il volto straziato, gli occhi spalancati, disperati.
E se fosse...sincero?
Se non fosse tutta una recita?
Scrollo il capo.
È solo un bugiardo.
"Bakugou...per favore..." Supplica.
Non voglio credere ad una mezza parola di questo bastardo.
"Vattene affanculo."
Apro la porta ed esco, noncurante della sua voce alle mie spalle.
Mi butto con la schiena contro il muro e mi accascio a terra.
Una mano va istintivamente ai miei capelli, aggrappandosi ad essi.
Il mio cuore batte all'impazzata.
Sento il viso caldo e del sudore m'imperla la fronte.
Lo stesso della prima volta in cui Ashido ballò per me.
Kirishima ha...bisogno di me?
Mi alzo e colpisco il muro con un pugno.
Che cazzo sta succedendo?

Sono le venti, circa.
Mi sento una merda per essere sceso al suo stesso livello, legandolo lì.
Ci penso da quando me ne sono andato, ma dietro ogni 'se' ed ogni 'ma' che mi capita di pronunciare, dietro vi affiora sempre un 'è un bugiardo' e 'se lo merita.'
Se sia vero o meno, non so dirlo, ma so per certo che non riuscirei a restare calmo, guardandolo di nuovo...ed è per questo che chiedo ad Ashido di andarlo a liberare al posto mio.
Ma...se lui fosse davvero dispiaciuto?
Cosa importa? È uno stronzo. È meglio se soffre...se lo merita.
E perché dovrebbe avere bisogno di me?
Che sia innamorato...?
Ma scherziamo?! Non esiste.
Non t'importa dei suoi sentimenti?
No, me ne frega meno di zero.
Finiresti per essere esattamente uguale a lui con Ashido. Saresti solo un ipocrita, alla fine.
Ipocrita un corno, voglio che paghi, voglio vendetta per i miei, di sentimenti.
Ah giusto, e quali sarebbero i tuoi sentimenti?
...
Già...quali sarebbero i miei sentimenti?
Ashido, in piedi dinanzi a me, non sembra essersi accorta del dibattito che ho tuttora in testa, piuttosto si preme d'incasinare la mia mente ed il mio cuore ancora di più:
"Non ha mai pianto tanto." Dice.
"Uh?"
"Non ha mai pianto tanto, per qualcuno..." mormora, "Non una volta ha pianto per Sero o per Kaminari...ha pianto un poco per me, il giorno in cui mi ferì..." Si tocca l'avambraccio in un gesto quasi automatico.
"Ma non ha mai pianto per amore...e non ha mai pianto così."
"Per amore?"
"Ma come? Non te ne sei ancora accorto?" domanda lei, sinceramente sorpresa.
"Lui è completamente innamorato di te."

Angolo autrice
Zan zan zan!
Dubbi everywhere!
Ci si vede domani con il prossimo^^

P.S.Ve lo chiedo perché mi voglio male: secondo voi, Kiri mente o è sincero?

Sold to you (KiriBaku/BakuShima)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora