Prologo

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Cavolo! Cavolo! Cavolo!
Sono in ritardissimo!
Ho passato tutta la notte a leggere un nuovo manga e quando la sveglia è suonata alle otto mi sono accorta solo in quel momento di aver dormito poco più di tre ore.
Mi sono trascinata in bagno alla velocità di un bradipo sotto sonniferi e, non so come, era passata mezz'ora quando ho riguardato l'orologio.
Devo correre il più veloce possibile o la fumetteria aprirà in ritardo e il ragazzino che ogni mattina passa a comprare un numero di bleach se ne lamenterà col mio capo.
E poi che cavolo ne compra uno alla volta?
Sono più di 70 numeri!
Comprali tutti insieme e non rompere!

Salgo sulla metro e senza volere spingo un ragazzo con il cappellino.
«Mi scusi» farfuglio mentre cerco di aggrapparmi ad un palo metallico.
Il tizio manco mi caga e avanza senza girarsi verso di me.
La metro riparte ed io non sono riuscita ad afferrare nulla per garantirmi l'equilibrio, così volo in avanti e mi ritrovo il petto schiacciato contro la schiena del ragazzo.
«Mi scusi» borbotto di nuovo e questo di nuovo non mi considera di pezza.
Grazie tante.
Alzo lo sguardo verso il suo viso ma da dietro non riesco a vedere proprio un bel niente, solo dei capelli color miele che spuntano dal berretto verde militare.
Riesco magicamente ad aggrapparmi a qualcosa e smetto di spiaccicare il mio corpo a quello dello sconosciuto, infilo le mani nella borsa da cui estraggo il manga che leggevo stanotte e continuo da dove l'ho lasciato.

Sono immersa nella lettura che non mi accorgo della gente che sale e che scende dalla metro, fino a quando un moccioso non mi spinge e mi riporta alla realtà.
Oh merda, sono arrivata?
Per fortuna manca ancora un pezzo prima della mia fermata, ma è meglio stare attenta, così decido di continuare la storia dopo, nonostante frema dalla voglia di sapere che succede.
Improvvisamente il mio sguardo cade sulla persona che è seduta davanti a me.
Riconosco il cappello verde da cui escono ciocche color caramello e mi accorgo che porta una mascherina bianca in faccia.
Proprio come i ragazzi dei manga quando hanno il raffreddore.
Ha gli occhi chiusi, perciò ne approfitto per continuare a fissarlo mentre dorme.
Non che ci sia molto da vedere.
Metà del suo viso è coperto dalla mascherina!
Noto degli zigomi molto pronunciati, l'inizio di un naso sottile ed un taglio degli occhi così allungato da avere una forma quasi orientale.
Se questo fosse uno shojo lui mi lascerebbe il posto, scontrando leggermente la mia spalla mentre si alza, io arrossirei per questo contatto fugace che mi sembrerebbe durare un'eternità, la gente sulla metro scomparirebbe, i miei capelli inizierebbero a svolazzare a causa di un vento uscito a casaccio e ci guarderemmo negli occhi per secondi interminabili capendo che all'estremità del nostro filo rosso del destino ci siamo proprio noi.
Ma questo non è uno shojo manga.
Infatti la metro frena di colpo, un ciccione mi viene addosso, il mio tacco si spezza, perdo l'equilibrio e cado in avanti incontrando due occhi verdi da felino.
La prima cosa che realizzo è che sono in ginocchio sul pavimento sporco del vagone, una signora tiene il mio braccio destro, probabilmente per aiutarmi, e l'altra mia mano è su qualcosa che non riesco ad individuare, così istintivamente mi ritrovo a stringerla.
Qualcuno si schiarisce la gola alla mia sinistra e mi volto velocemente nella sua direzione, mascherina-boy mi sta guardando con un'espressione dura, le sue sopracciglia chiare quasi si incontrano poco sopra al naso, formando delle collinette di pelle candida molto graziose.
I suoi occhi si abbassano e li seguo senza accorgermene.
Oh.
Noto solo in questo istante che quello che sta tastando la mia mano è il suo pene sopra ai jeans.
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Angolo Me 📚
Ciao a tutti, questa è la mia seconda storia✌🏻
Abbiamo una protagonista molto diversa, che impareremo a conoscere piano piano🐥
Il nostro lui è biondo perché... insomma viva i biondi 😏
Spero vi piaccia💫
Ditemi che ve ne pare, ci vediamo al prossimo ❤️

Otaku in love || COMPLETAWhere stories live. Discover now