II - Collaborare.

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Darius lasciò che il tutto si allungasse per una settimana

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Darius lasciò che il tutto si allungasse per una settimana.

Affinché il suo pedinamento lo potesse avvicinare a Near, si concentrò sullo svolgere delle azioni che avrebbero potuto attirare l'attenzione di chi è a conoscenza dell'esistenza dei Death Note e dei Shinigami.

Qualche volta parlava da solo, senza però dire cose che potessero dare l'idea che veramente ci fosse uno Shinigami accanto lui, vago, ma sospetto.

Altre volte scompariva per diverse ore, specialmente nel bosco, come per far intendere che lì accadeva qualcosa di sospetto, ma di nuovo vago (in realtà però non accadeva nulla).

E infine, per assicurarsi l'attenzione totale di Near, ebbe anche un colpo di fortuna, perché uno dei suoi sottoposti, il re dell'Arabia Saudita, decise di non sottomettersi più a King Kira.

Il tempismo non poteva essere più perfetto!

Uccidendo il re e scomparendo in modo evidente nello stesso arco di tempo, avrebbe dato un indizio chiave a Near.

Era quasi un invito a incontrarlo.

Darius si diresse di nuovo nel bosco, conscio del fatto che fosse pedinato anche in quel momento.

Si materializzò senza lasciare dietro di sé nessuna traccia che potesse delineare la natura dei suoi poteri, e si ritrovò in Arabia Saudita, nella moschea privata del re.

Darius non indossava il suo costume, perché quella era un'occasione che non lo necessitava, aveva già deciso la sorte del re.

Il re era una persona molto ortodossa e attenta ai dettami islamici. Darius approfittò di questa sua debolezza per incontrarlo esattamente nel momento in cui sarebbe stato da solo, durante la preghiera.

In quel momento di contemplazione non voleva essere disturbato da nessuno, quindi Darius sapeva che nessuno, oltre al re, lo avrebbe visto in volto.

La sua presenza nella moschea era un'enorme offesa.

-Re Abdel Jabbar, sono King Kira.

A sentire quel nome, il re si alzò dalla sua posizione di preghiera e decise di guardare in faccia l'uomo che aveva deciso di mostrargli il suo volto.

-Finalmente hai il coraggio di farti vedere in faccia, servo putrido del diavolo!

-Moderi le parole.

-Per un infedele come te, nessuna offesa sarebbe abbastanza! 

Darius non aveva intenzione e nemmeno tempo di sentire le inutili parole del re. Si trovava lì solo perché così sarebbe stato in grado di avvicinarsi a Near, e anche perché, nonostante non condividesse nemmeno una delle posizioni e delle idee del re, doveva portare onore alla sua morte, era pur sempre un essere umano.

-Sono venuto da lei, a volto scoperto, per dirle che fra poco morirà.

Il re rimase pietrificato. Avrebbe voluto saltare al collo di quel infedele occidentale che aveva osato porsi al di sopra della sua autorità e di quella di Allah, ma sapeva di non poterlo fare, che non sarebbe servito a nulla.

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