I - Caccia.

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Doth e Amuris finalmente potevano comunicare tra di loro

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Doth e Amuris finalmente potevano comunicare tra di loro. Raiko e Darius si incontravano ogni giorno come da programma per trovare il prossimo proprietario che sarebbe stato posseduto dal Death Note e gli Shinigami ne approfittavano per parlare e discutere.

C'era una cosa importante che dovevano chiarire ora che i due proprietari erano a conoscenza delle reciproche identità segrete.

Anche se Darius e Raiko dovevano fare il possibile per non dare l'impressione di ascoltare qualcuno di invisibile parlare, c'erano momenti in cui il silenzio tra i due scorreva beato e permetteva ai due Dei della Morte di interagire con più facilità e ai ragazzi di ascoltare più attentamente.

Doth era assolutamente convinto della sua vittoria, ma Amuris non voleva dargliela vinta così facilmente.

-No, no, Doth, ti sbagli. È vero che ho accettato il gioco e rispetto la regola che il primo che sarebbe stato scoperto avrebbe perso, ma vedi, nessun dei due aveva preso in considerazione il fatto che valesse anche per i proprietari stessi. Su quello le regole non erano chiare, quindi mi permetto, ora che il caso si è presentato, di far valere la mia considerazione: cioè che se accade che i proprietari si scoprono a vicenda, anche se non alleati, la regola non vale.

Amuris si sentì sicuro della sua affermazione, ma Doth si permise di ridere di lui. I ragazzi ascoltavano attenti; a Raiko scappò un piccolo sogghigno, a Darius una smorfia.

"Lo sapevo che questa creatura maledetta stesse nascondendo qualcosa. Però non mi aspettavo fosse qualcosa di così futile e malvagio. Gli Shinigami sono privi di qualsiasi interesse per l'umanità, se non quando può intrattenerli. Dei o meno, qualcosa mi dice che quel che hanno fatto dovranno pagarlo caro, altrimenti perché mai gli Shinigami non hanno interferito più spesso nella storia umana? Questi due, non sanno stare al loro posto."

Nonostante i proprietari non potessero ascoltare la conversazione completa perché non avevano toccato i corrispettivi Death Note, erano riusciti ad avere un quadro generale della situazione; compresero che i due stessero partecipando ad un gioco di pessimo gusto che avevano deciso tra di loro.

Ora i ragazzi potevano spiegarsi i loro incontri con gli Shinigami e la loro passione per la vicende di Light Yagami.

Doth rispose ad Amuris dopo avergli cinto con le sue lunghe braccia la sua bassa figura.

-Va bene, accetto le tue condizioni, ma solo perché mi sto divertendo tantissimo e voglio che tutto questo continui.

Raiko e Darius si chiesero molto preoccupati quali potessero essere le conseguenze in caso di perdita o vincita di questo stupido gioco, ma gli Shinigami chiarirono le loro idee prima ancora che ci fosse occasione di chiederglielo.

-Doth, ora che ci penso, non abbiamo deciso cosa accadrà in caso di vittoria o sconfitta...

-Personalmente non mi interessa chiarirlo, è il gioco in sé che mi interessa. Poi, se mettessimo qualcosa come un premio, allora sarebbe impossibile per noi rimanere neutrali, perché cercheremo di interferire per guadagnarci qualcosa, perché avremo un interesse nella vittoria. Quindi, reputo sia meglio non chiarire tale cosa.

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