I dodici segni diventano realtà.
Semidei, in carne e ossa.
Giovani, irascibili, testardi ognuno con le caratteristiche del proprio segno zodiacale.
Venite a conoscerli...
L'uomo sorrise guardando la scena nel suo covo "Deboli" disse toccando i suoi tatuaggi lungo il petto "Penso che prima ucciderò la mia sorellastra dell'aria" disse guardandoli spaventati in mezzo alle fiamme magiche.
Il suo piano era perfetto, cercare di togliere i poteri di quei semidei che tanto odiava, lui era il tredicesimo segno zodiacale ma loro, anni prima, avevano cercato di rinchiuderlo tra le stelle, diventando così solo una costellazione.
"Non farle del male" rispose una voce sottile "ti prego"
L'uomo si mise a ridere andando verso quella creatura, era dentro una gabbia, una gabbia magica dove gli dei perdevano tutto il loro potere. La creatura era inerme, sporca, ferita gravemente ma era rimasto ancora così affascinante, non poteva morire "soffrirai eternamente, come ho sofferto io in questi anni" disse sbattendo un bastone nella gabbia e dando fuoco a quella creatura.
"Per chi sa quanti anni, io.. IO" Disse arrabbiandosi ancora di più "Il tuo unico figlio maschio, dello zodiaco.. tutto quello che volevo.." abbasso lo sguardo poi guardò di nuovo il padre "Non potrò mai ucciderti, ma so che potrò fare del male a loro, quelle due gemelline" si mise a ridere dando una scossa al padre, Hermes, il messaggero degli dei, si mise ad urlare "Sai che se ne accorgeranno" disse con un filo di voce "ti stai mettendo contro tutti , Ofiuco, figlio mio, ti prego"
Ofiuco, si mise le mani nel viso poi torno serio e si toccò il braccio, dove c'era un tatuaggio con due serpenti, che presero vita davanti a lui.
Un serpente era nero con i denti del tuono e l'altro era bianco con la potenza del fuoco, erano i serpenti del bastone di Asclepio; ora poteva comandarli solo lui.
"Andate" ordinò "Senza Pietà" finì di dire uscendo nella sala con la gabbia.
"Gem, Virgi per favore state attente!" pensó Hermes tra le lacrime.
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