Capitolo 9 Arrivederci, amico mio!

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In sala d'aspetto, preoccupatissimi, lo attendevano tutti gli Avengers. Diane, che aveva spiegato, brevemente, dell'intervento. Nick Fury, accanto a Rudy Tyler e sua moglie. Il Senatore pareva invecchiato di venti anni. Si avvicinò a Loki, non appena quest'ultimo entrò, nella saletta.

Quando aveva saputo che Billy era morto e che Rafflesia non solo era rimasta incinta, ma aveva perso il bambino, si era preparato una severa ramanzina, per il principe. Per l'avventatezza dei comportamenti. Non appena lo aveva guardato, però, aveva preferito soprassedere, colpito dalla sua disperazione: gli aveva letto, negli occhi, la stessa angoscia che egli stesso provava per il recente lutto e per la salute della figlia.

Desiderava solo confortarlo. Sapeva bene cosa significasse perdere qualcuno tanto caro, in quel modo. A cena, a casa sua, aveva compreso la profondità del legame che si era instaurato anche fra Loki e Billy, oltre che fra Loki e Rafflesia.

Così, lo accolse fra le sue braccia. L'asgardiano fu spiazzato, ancora una volta, dai modi della famiglia Tyler, pieni di quell'amore incondizionato che ogni essere vivente desidera per sé. Si chiese se fosse quello il rapporto padre-figlio che, nella sua vita, aveva sempre cercato con Odino, senza riuscire a trovarlo con compiutezza.

Thor si accostò al fratello, per fornirgli il proprio appoggio morale. Si erano alzati in piedi, gli Avengers, all'unisono, per cercare di confortarlo. Ognuno a suo modo, con un gesto, un abbraccio o una parola. Era, a tutti gli effetti, un componente degli Avengers, come Rafflesia, d'altro canto.

Per la prima volta, nella sua lunghissima esistenza, si sentì davvero parte di qualcosa. Fu grato di quella vicinanza, a tutti loro.

Fury capì, improvvisamente, che il Progetto Armonia stava volgendo al termine, i frutti del meraviglioso lavoro improntato da Rafflesia. Lo rammaricava solo l'alto prezzo che lei soprattutto, e tutti i presenti, avevano dovuto pagare, per ottenere quel successo. Non riusciva a togliersi dalla mente le immagini di Billy e Rafflesia bambini che giocavano, in un tempo in cui le preoccupazioni e lo stesso S.H.I.E.L.D. erano molto lontani. Pensò, razionalmente che, al solito, avrebbe dovuto guardare al futuro, per sopravvivere.

'Rafflesia?' chiese il biondo al fratello minore.

'Non lo so, non mi ha detto una parola. Come potrò aiutarla?' il tono era angosciato.

'Non ci sono regole per questo' Tony fu saggio 'Sii te stesso e stalle vicino, per il resto ci vorrà solo tempo'.

Bene, proprio quello che lui non aveva, rifletté.

'É stata colpa mia' aggiunse il moro 'non mi perdonerà mai'.

'Probabilmente più mia' bisbigliò il Direttore, evidentemente in preda ad un profondo tormento dell'anima.

Il Senatore parlò ad alta voce, sembrando rivolgersi più a sé stesso 'Rafflesia penserà che sia stata colpa sua. Non posso crederci, ha visto morire Billy come sua madre, nello stesso modo atroce. Non so quanto dolore un essere umano possa sopportare, non lo meritava'.

'Sottovaluta sua figlia' Natasha, infervorata, gli si rivolse 'E' molto più forte di quanto pensi; è per lei, che siamo arrivati a questo punto, tutti insieme, nel bene e nel male. E' stata la nostra forza. Ed anche Billy. È stato coraggioso. É andato in infermeria, invece di scappare; era così dolce...è stato un vero amico, per noi tutti, un amico inaspettato...' terminando, aveva la voce rotta dall'emozione e pareva, nuovamente, sull'orlo delle lacrime. Bruce la strinse a sé, rincuorandola; Fury pensò che, forse, il Progetto Armonia, per alcuni aspetti, aveva avvicinato un po' troppo i suoi componenti.

***

Quando la riportarono in stanza, Rafflesia si sentì svuotata. L'intervento aveva lavato via da sé suo figlio e l'amore a lui collegato. Sperò fosse un incubo, invece era tutto vero. Billy era morto, niente bambino.

La principessa di Boston#Loki 💚💜#AvengersOù les histoires vivent. Découvrez maintenant