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Mese 2

"Oggi mi pare che ti abbia guardato un po' troppo in aula lettura"
Arriverà il giorno in cui ammazzerà di botte Louis, lo sente.
"Se non la smetti subito, attaccherò il tuo scalpo alle sbarre della nostra cella"
Louis alza le mani ma non smette di sorridere.
"E dai ti prendevo in giro. Sei cotto di quello lì, non negarlo"
Liam sbuffa.
"Ma se nemmeno ci siamo rivolti la parola per più di due volte"
Letteralmente due volte.
Quel primo mese era trascorso senza che né lui né Zayn si avvicinassero l'uno all'altro, limitando a lanciarsi occhiate minacciose da una parte all'altra della stanza.
Eppure, la curiosità -e ok, forse la cotta- di Liam non accennano a diminuire, anzi più guarda Zayn più sogna di poterci parlare.
E forse di riuscire ad infilare le mani tra i suoi capelli, ma questo Louis non deve necessariamente saperlo.
"Ma vi lanciate comunque certe occhiate che, mamma mia" si ostina il più grande, sventolandosi il viso con la mano.
"Pensi di essere in una qualche telenovela spagnola?" Chiede Liam sarcastico.
Hanno appena varcato la soglia della mensa, pronti a consumare la cena.
Louis sta per rispondere, quando delle risate sguaiate interrompono il loro battibecco.
Quello che vedono non gli sta piacendo: un gruppo di quattro detenuti ha accerchiato un povero ragazzo seduto al tavolo.
La sua postura è talmente rigida che si potrebbe apparecchiare sopra le sue spalle, ed il suo sguardo nascosto dietro gli occhiali è assolutamente terrorizzato.
A capeggiare il branco, ovviamente, c'è Carlos.
Liam ha capito sin dai primi giorni che quel tipo è un bastardo: è uno dei ragazzi coinvolti nella rissa in cortile durante il primo giorno di Liam, e non è stato lui quello finito accoltellato, ma il suo sfortunato avversario.
Sta scontando un tentato omicidio, non abbastanza grave da rinchiuderlo nel braccio più sorvegliato.
Liam ne ha visti tanti come lui quando era al liceo: un bulletto che tortura le persone traendone un piacere perverso.
Ma Carlos è una categoria elevata: è pericoloso, lo ha capito subito.
E ha appena deciso che la sua vittima preferita è lo sfortunato novellino.
"Allora, dolcezza, questi occhiali ti servono davvero? O li indossi solo perché fa figo?"
Liam e Louis si avvicinano, ma rimangono insieme agli altri spettatori della scena.
"Mi servono" sussurra il ragazzino.
Dio, Liam non ha mai visto una persona più sfigata. Eppure gli ricorda così tanto sé stesso, tanti anni prima.
Carlos scoppia a ridere.
"Non ci credo. Scommetto che" gli prende gli occhiali "ci stai prendendo tutti per il culo. Quante dita sono?"
Gli sventola il dito medio davanti alla faccia, e il ragazzo sembra ad un passo dalle lacrime.
Liam sta pregando affinché non scoppi a piangere. Sarebbe la sua rovina.
"Visto? Sapevo che mentivi" lascia cadere gli occhiali a terra "questi non ti servono"
Alza il piede, pronto a schiacciarli.
Il cervello di Liam si spegne, nella testa il ricordo di se stesso grasso e sudato che pregava i suoi bulli di non strappare il compito di inglese su cui aveva speso intere notti in bianco. Preghiera che non venne mai ascoltata.
Si muove e appoggia una mano sul braccio dello spagnolo.
"Direi basta così. Ha capito chi comanda"
Carlos si gira e lo fissa perplesso. Sembra quasi che lo veda per la prima volta.
"Chi sei? Il suo fidanzato?"
Il gruppo di bulli ride per la battuta.
Liam vorrebbe alzare gli occhi al cielo: a quei trogloditi basta così poco per lasciarsi andare alle risate.
"Sono uno che non vuole guai con le sentinelle. E non dovresti volerli nemmeno tu"
Cala il silenzio: Liam vede con la coda dell'occhio i poliziotti in allerta, pronti ad intervenire.
"Tu i guai li hai appena trovati. Con me. Ma mi sento misericordioso: sparisci ora e tornerò ad ignorare la tua esistenza"
E Liam per un secondo è davvero, davvero tentato di cedere.
Ma un'occhiata a quel ragazzino terrorizzato e sull'orlo di una crisi di pianto gli dà il coraggio necessario.
"Deve essere il mio giorno fortunato allora" sibila, andando praticamente sotto il muso di Carlos.
Lo vede allargare le narici.
"Hai firmato la tua condanna, frocio di merda"
"Pensa, ero convinto che il frocio fossi tu. Errore mio"
Non lo vede davvero arrivare.
Il pugno lo colpisce in modo netto su uno zigomo. Il dolore è lancinante.
Intorno a lui è il caos: le sentinelle si lanciano su Carlos, urlando qualcosa a proposito della cella di isolamento. Il resto dei detenuti, compresi i bulli, se la danno a gambe sparpagliandosi per la mensa.
Liam vede le stelle, non ha il coraggio di constatare la gravità del danno.
Il suo bellissimo, bellissimo viso, rovinato da uno stronzo.
E solo perché non si è fatto i cazzi suoi.
Louis gli è accanto.
"Cazzo! Liam guardami, mi vedi? Come ti senti?"
Solo in un secondo momento si rende conto di essere crollato a terra, come un idiota.
"Dimmelo tu, Louis. Sono ancora bellissimo? O dovrò puntare sulla personalità?"
Louis lo fissa sconvolto, poi scoppia a ridere in modo liberatorio.
"Grazie a Dio sei ancora un coglione"
"Vai in infermeria a farti curare, Liam" dice Carter, il poliziotto, tendendogli la mano per farlo alzare.
"Lo accompagno" si offre subito Louis.
Liam lancia uno sguardo al ragazzo ancora seduto al tavolo, immobile.
Gli sorride incoraggiante, ed in risposta riceve una timida alzata di labbra.
Sorretto da Louis - Pensa che se mollasse la presa dal più grande potrebbe collassare di nuovo a terra - e si avvia verso l'uscita.
E oh, grandioso.
Uno dei tavolini attaccati alla parete è occupato da Zayn.
Che meraviglia, lo ha visto mentre crollava sotto un misero pugno come un sedicenne e mentre viene sorretto nemmeno fosse un ottantenne.
Mantiene lo sguardo alto, però, orgoglioso.
Che ci provasse a dire qualunque cosa, Liam è pronto a prenderl-a darle, era pronto a darle.
Ma Zayn non solo non si avvicina e non gli rivolge nessuna delle parole al veleno che Liam si sarebbe aspettato, ma lo sta guardando in un modo totalmente diverso rispetto al solito.
Sembra quasi sorpreso.
Le sopracciglia sono praticamente sparite sotto il ciuffo di capelli corvini, e le labbra sono leggermente spalancate.
"Chiudi la bocca, Malik. Entrano le mosche" borbotta Liam quando è abbastanza vicino.
Zayn obbedisce subito.
Ma non smette di guardarlo in quel modo strano.
A Liam tremano le gambe, ma a questo punto non sa più se la colpa sia effettivamente del pugno preso.

Never forget giving love gives loveWhere stories live. Discover now