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Un anno dopo

"Oscar, hanno chiesto di fare aperitivo al tavolo quattro. Muovi quel culo francese" urla Liam infilando la testa nella piccola cucina.
"Per l'ultima volta, Liam, io sono inglese. I miei nonni sono francesi" alza gli occhi al cielo il cameriere, ma iniziando comunque a preparare un vassoio di stuzzichini.
"Hai metà chiappa francese, allora. Sto andando a preparare i drink, vediamo di arrivare al tavolo insieme"
Liam si piazza davanti alla postazione dei cocktail e comincia a preparare l'ordine.
Contemporaneamente, sorride e prende le altre ordinazioni.
Non ha proprio idea di come ci riesca, pensa che ormai sia abituato ai ritmi stressanti che portano l'inizio della stagione estiva.
Quando è arrivato ad Ajaccio, più di un anno fa, ha vagato per più di sei ore alla ricerca di un'agenzia immobiliare che potesse aiutarlo.
Una delle responsabili è una giovane ragazza inglese trapiantata in Francia di nome Jennifer che l'ha subito preso in simpatia e che, nel giro di una settimana, gli ha trovato un piccolo appartamento a meno di un chilometro dalla spiaggia di Santa Giulia.
Un monolocale triste e spoglio, che Liam ha riempito con mobili a basso costo e cianfrusaglie varie per renderlo più accogliente.
Il passo successivo è stato cercare un lavoro.
Liam non ha mai trovato lavoro così facilmente. Lavora per un paio di mesi come lavapiatti in una pizzeria, il proprietario è un enorme uomo francese che ha pensato di spaventarlo durante il colloquio parlando della sua esperienza in prigione.
Liam non si è scomposto minimamente ed ha cominciato a parlare della sua, di esperienza.
Lo ha assunto subito.
Il ragazzo ha dovuto rispolverare i rudimenti del suo francese scolastico - ovviamente quello stronzo di suo padre aveva voluto che lo imparasse per via di tutti i suoi fottuti affari- e tutto sommato si è accorto di non cavarsela per niente male.
Accade poi che una mattina, tre mesi dopo il suo arrivo, Liam sta facendo jogging sulla spiaggia prima di iniziare il suo turno al lavoro, quando si accorge di un piccolo, decadente bar sul lungomare. Le finestrelle e le porte di legno sono chiuse da sbarre di ferro, e attraverso di esse si possono vedere impilati all'interno dei tavoli e delle sedie di legno scheggiato.
Liam se ne innamora subito. Chiama Jennifer e la supplica di informarsi su quella baracca, visto che non ha trovato appeso da nessuna parte il cartello 'vendesi', mandandole la posizione.
Tre giorni dopo, Jennifer non solo ha trovato il proprietario di quel bar, ma è anche riuscita a strappargli un'offerta quasi ridicola: secondo lei, quel tizio non vedeva l'ora di liberarsene.
Liam si licenzia subito, non senza protesta da parte del suo capo, che in quei mesi si è affezionato all'inglesotto.
La parte più difficile arriva durante l'inverno, quando inizia i lavori di ristrutturazione.
Rimane fuori casa delle ore intere a chiamare ditte e a chiedere permessi per gli appalti.
Nella sua testa, vuole costruire una pedana che occupa almeno dieci, quindici metri quadri direttamente sulla spiaggia su cui vuole mettere tavoli, sedie e anche dei pouf, se ci riesce.
Impreca e bestemmia contro quegli stronzi francesi che dovrebbero firmargli il permesso. Escono a fare i controlli almeno quattro volte, ogni volta trovando qualcosa che potrebbero usare contro di lui.
Tuttavia, un giorno riceve finalmente quei maledetti permessi. È il giorno del compleanno di Zayn.
Liam pensa che forse, in qualche modo, lui gli porti fortuna, proprio come Liam portò fortuna a Zayn in quella partita a poker in prigione.
Da lì è tutto in discesa: le ristrutturazioni procedono senza intoppi, e comincia anche a mettere annunci per cercare due camerieri e due chef.
Il giorno dell'inaugurazione ci sono anche Niall e Waliyha.
Mentre tagliano il piccolo nastro rosso davanti al grande arco che porta al bar, sono tutti e tre così emozionati che fanno fatica a trattenere le lacrime.
I suoi amici rimangono una settimana e lo aiutano a selezionare i candidati più adatti a lavorare con Liam.
I prescelti come camerieri sono Oscar, un ragazzo inglese di origini francesi che a Liam è piaciuto sin dal primo colloquio, e Giulia, una ventenne italiana arrivata da poco in Corsica nella speranza di affinare il suo francese.
I suoi chef sono due ragazzoni di origine giamaicana che lo hanno conquistato preparando una pizza buona quasi quanto quella italiana.
In Corsica la stagione estiva inizia a maggio, e sin dal primo giorno si sono dovuti rimboccare le maniche per tentare di uscire prima possibile dal negativo che i costi di impresa aveva causato.
Liam ha fatto loro una promessa: non sarebbero mai rimasti senza stipendio, a costo di attingere dal suo conto personale.
E questa promessa l'ha mantenuta.
Fino ai primi di giugno si è trovato costretto a tirare la cinghia per riuscire a far fronte ai conti.
Poi, improvvisamente, l'attività è decollata, tanto da costringere Liam a tenere aperto il bar anche la sera, pur senza cucina.
Ed ora, a fine agosto, Liam può cominciare a vedere i suoi conti chiudersi in positivo.
È così soddisfatto di se stesso che è quasi tentato di mandare ai suoi genitori una sua foto davanti dal chiosco mentre fa il dito medio, così giusto per farli corrodere d'invidia.
Suo padre, che gli ha sempre detto che non avrebbe combinato mai nulla senza i suoi soldi, e sua madre, troppo preoccupata a mantenere le apparenze per dedicarsi a suo figlio.
"Ehi, grande capo!" Esclama una voce femminile, sgomitando per arrivare al bancone.
Jennifer è davvero bellissima, con un fisico mozzafiato coperto da un misero bikini, lunghi capelli biondi e penetranti occhi verdi.
"Ehi, straniera!" Le sorride Liam senza smettere di tagliare un limone.
"Un sacco di gente anche oggi eh?" Domanda retoricamente, appoggiandosi al bancone con il gomito.
"Non mi posso lamentare. Cosa ti preparo?"
Per lei, ovviamente, ogni cosa è gratis. Gli ha salvato il culo dal primo giorno in cui ha messo piede in terra straniera.
"Un Negroni, grazie. Sai che ho visto il tuo amico Niall prima? Era qui in giro"
Liam smette di fare quello che sta facendo e la fissa strabuzzando gli occhi.
Niall è qui?
Non lo vede sin dal giorno dell'inaugurazione. Quel bastardo ha voluto fargli una sorpresa.
Finisce le ultime ordinazioni e chiede ad Oscar di sostituirlo dieci minuti.
Cammina sulla sabbia bianca nei paraggi del suo bar, stringendo gli occhi alla ricerca di una pelle ustionata dal sole.
Arriva fin quasi al bagnasciuga prima di sbuffare e arrendersi.
"Cerchi qualcuno?" Domanda una voce alle sue spalle.
Niall e Waliyha sono lì, sorridenti e bellissimi.
Il contrasto tra le loro pelli ha del poetico, lei con la pelle color caffellatte e lui bianco come un lenzuolo.
"Bastardi" esclama, ma sta sorridendo.
Li stringe entrambi in un abbraccio spezzacollo, baciando a turno le loro teste.
"Sì, ok, sono anche io contenta di vederti, ma mollami adesso" ride la ragazza allontanandosi.
"Pensavo sareste saliti i primi di settembre!"
Poggia un braccio ciascuno sulle spalle dei suoi amici e li accompagna fino al chiosco.
"Mi sono messo in malattia, a lavoro è una rottura di coglioni" ribatte Niall alzando le spalle.
Liam sa che in realtà ama il suo lavoro di tecnico del suono, è ciò per cui ha deciso di terminare gli studi.
"Sono felicissimo che siate qui, cosa vi porto?" Domanda il ragazzo, sul volto un sorriso che da solo potrebbe illuminare tutta la spiaggia.
"Un tè bello ghiacciato per me. Questo caldo mi sta facendo uscire pazza" ordina Waliyha cominciando a farsi aria con un ventaglio.
"Tè freddo per la sorellina, arriva subito. Niall?"
"Una Redbull, ti ringrazio. Dopo puoi staccarti cinque minuti? Ho bisogno di parlarti"
Il tono serio di Niall non promette nulla di buono.
"Posso staccare poco dopo pranzo, quando entrambi i miei ragazzi sono in turno. È successo qualcosa?"
Domanda implicita: è successo qualcosa a Zayn?
Niall scuote la testa sorridendo.
"Non cominciare a farti seghe mentali e vai a guadagnarti il pane"
Liam sorride e torna alla sua postazione.
Vede Jennifer andare a salutare i suoi amici e chiacchierare amabilmente con loro.
È chiaro che, comunque, Liam non sia più concentrato sul lavoro, rischiando di fare un casino dietro l'altro, fino a che, poco dopo pranzo, non vede arrivare Giulia.
"Sei una visione" sospira di sollievo Liam abbracciandola velocemente.
Lei alza un sopracciglio.
"No Liam, non coprirò il tuo turno serale domani sera, anche se sarà il tuo compleanno" mette subito in chiaro lei.
"Che poca fiducia che hai nella mia voglia di lavorare. Vai a guadagnarti lo stipendio, sfaticata" la prende in giro scompigliandole i capelli ricci.
Si becca un colorito insulto in italiano - a quanto pare, Liam riesce a farsi insultare in più lingue- e continua a borbottare mentre saluta Oscar e prende posizione dietro al bancone.
Liam si asciuga il sudore con la canottiera nera che indossa e si avvia verso i suoi amici.
Chiacchierano del nulla per quasi un'ora, ridendo fino alle lacrime agli aneddoti di Jennifer sul suo lavoro.
Poi, Niall riceve un messaggio e scatta in piedi.
"Vieni con me, Payno, ho una sorpresa per te"
Liam si alza, un po' troppo velocemente perché nessuno lo notasse e scatenando le risate delle ragazze.
Il cuore gli batte fortissimo e sente di essere instabile sulle gambe.
Segue Niall verso i lettini da spiaggia, fino a che non finiscono vicino ad un ombrellone.
Seduto su una sdraio, Harry Styles sta leggendo un libro, mentre Louis Tomlinson fuma una sigaretta con gli occhi chiusi.
Il cuore di Liam si gonfia improvvisamente.
"Ma siete seri?" Domanda in un urlo e facendo girare i bagnanti vicini.
Entrambi lo guardano, lanciano per aria qualunque cosa avessero in mano e si lanciano letteralmente su Liam, facendolo volare per terra.
"Mi sei mancato!" Esclama Harry strofinando il naso sulla sua spalla.
"Maledizione, Payne, se avessi saputo che ti saresti fatto questa vita da nababbo, ti avrei mandato il mio curriculum!" Ribatte Louis tirandogli cazzotti sull'altra spalla.
Li abbraccia fortissimo, come se fossero una boa in mezzo al mare: i suoi amici, i suoi pazzi, meravigliosi amici.
"Ma come cazzo avete fatto a-"
"Niall" risponde semplicemente Louis, alzandosi ed aiutando gli altri due tendendo le mani.
Tutti e tre si siedono sulle sdraio guardando Niall, che sta sorridendo.
"Vado dalla mia fidanzata. Vi lascio soli" e si dilegua con la classe che lo contraddistingue, pestando il mignolo contro una sdraio e scomodando l'Altissimo.
Dopo aver riso, Liam si volta verso i suoi amici.
Non riesce a smettere di sorridere, le guance gli fanno male per quanto sono tirate.
"Voglio sapere tutto, ovviamente, e non tralasciate i dettagli bollenti. Anzi no" cambia idea "quelli risparmiatemeli"
Louis gli posa una mano sulla gamba, a disagio.
"Volevo scusarmi. Io... ho dato per scontato che avessi tradito Zayn, non ho pensato nemmeno per un secondo che fossi stato messo in un angolo" sussurra, stringendo leggermente la sua coscia "Niall ci ha raccontato tutto. Quel figlio di puttana di Carter!"
Alza un po' la voce e digrigna i denti.
"Deve essere stato terribile per te. Non poterti nemmeno confidare con qualcuno. Terribile" Harry soffoca un singhiozzo mettendosi una mano intorno alla gola.
"Comunque tranquillo, Liam. Zayn è uscito ed è fuori da questa merda" lo rincuora Louis.
L'argomento Zayn non viene più tirato fuori per il resto del pomeriggio, nonostante Liam muoia dalla voglia di parlare di lui.
Parlano delle cose successe nell'ultimo anno, di come Louis abbia presentato Harry alle sue sorelle e di come Harry abbia portato Louis a conoscere sua mamma e sua sorella.
Di come si sono resi conto di essere innamorati - l'avevano capito tutti tranne voi, comunque- e di come non si sono più separati da quando è uscito Harry, l'ultimo ad uscire di loro.
Ridono forte ricordando i pochi momenti felici in carcere, mentre il sole comincia lentamente a sparire nel mare.
I fratelli giamaicani urlano al loro capo che hanno finito e se ne vanno a casa. Liam si limita ad alzare il pollice in alto.
Verso sera, il bar chiude un paio d'ore, e ciò dà il tempo a Liam di godersi una cena a base di pesce e vino con tutti i suoi amici.
Sarebbe stata una serata perfetta se al tavolo ci fosse stato anche lui.
Ha poche informazioni su Zayn, quando ha avuto il coraggio di fare domande dirette a Waliyha.
Da quando è uscito di prigione, e tornato in Pakistan per risolvere alcune questioni di famiglia. Liam non è sicuro di voler sapere quali.
Waliyha conferma che Zayn non vuole saperne più nulla di lui, e da quando è partito è impossibile riuscire a contattarlo.
"Mi dispiace, fratellino" gli ha detto la ragazza due mesi fa, l'ultima volta che ha osato chiedere informazioni su Zayn.
Sta cercando di andare avanti con la sua vita e di aprirsi nei confronti di una relazione, ma gli sembra piuttosto chiaro che non sarà mai pronto a lasciare andare il suo amore per Zayn.
Non che non si sia dato da fare, in quei mesi: è pur sempre un uomo con dei bisogni da soddisfare.
Tanti, tanti preliminari che però non si sono mai conclusi nell'atto vero e proprio.
È tornato ad essere il bastardo figlio di puttana che si annoia facilmente.
Tranne Zayn, lui non lo avrebbe annoiato mai.
Dopo la cena, Liam saluta tutti, con la promessa di rivederli in tarda serata al suo chiosco che sarebbe rimasto aperto fino a tardi.
Si trova con Giulia davanti al bar, dove ad accoglierli ci sono già parecchie persone.

Never forget giving love gives loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora