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Mese 6

Dopo più di una settimana, Liam decide che stare male per un cazzone del genere è inutile.
Lui non è mai stato così in sofferenza per un rapporto andato male, anzi di solito il suo livello di menefreghismo raggiunge vette mai viste dall'essere umano.
Le persone lo annoiano, e Liam perde interesse facilmente.
Non sarà certo un pakistano dagli occhi di miele a farlo soffrire, lui fa soffrire gli altri.
Così, quella mattina, si fa una doccia veloce ed entra in sala mensa con il mento alto in un atteggiamento strafottente.
Zayn è allo stesso tavolino solitario che frequentava prima di fare gruppo con gli altri.
Per un attimo, il cuore gli sfonda il petto: per molti giorni è riuscito a non incrociarlo, ma adesso è lì, che spilucca il suo cornetto senza mettere davvero in bocca qualche pezzo degno di definirsi tale.
Poi, alza lo sguardo e lo vede.
È come se qualcuno avesse risucchiato dal mondo tutto l'ossigeno.
Liam trattiene bruscamente il respiro, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Zayn aggrotta le sopracciglia e apre la bocca, come se volesse dire qualcosa, poi scuote la testa e abbassa di nuovo lo sguardo.
Liam torna a respirare.
Si siede al tavolo di Louis ed Harry senza nemmeno prendere il vassoio per la colazione. Sente gli occhi di Zayn perforargli le scapole.
"Sei a dieta?" Chiede Louis alzando un sopracciglio.
"Devi mangiare qualcosa, Liam" consiglia Harry, avvicinando il suo porridge verso Liam.
Il ragazzo ringrazia con un debole sorriso e comincia a giocare con quella pappa d'avena ma senza mangiarla davvero.
"Figlio di puttana" sibila a denti stretti. Sente ancora quello sguardo addosso.
"Mi sta guardando?" Chiede ad Harry.
Il ragazzo si sporge leggermente ed annuisce con la testa.
"Figlio di puttana" ripete Liam come un mantra, mentre affonda il cucchiaio con una certa crudeltà nella sua colazione.
"Prima mi pianta in asso e poi pretende pure di potermi guardare? Ho voglia di prenderlo a sberle"
"Ehm, amico, non che io voglia farmi i fatti tuoi" comincia Louis, e la sua espressione letteralmente urla voglio farmi i fatti tuoi "ma prima o poi ti degnerai di raccontarci cos'è successo la sera che vi abbiamo lasciato la cella libera?"
Liam scrolla le spalle e scuote la testa.
"Non posso, ragazzi, mi dispiace. Ci sono cose che purtroppo ha raccontato solo a me. Vi posso solo dire che non sa affrontare una discussione e che appena tento di scoprirlo un po' si chiude a riccio, e allora vaffanculo, io non sono lo psicologo di nessuno"
"Non ti ho mai chiesto di esserlo" tuona una voce alle sue spalle.
Liam si irrigidisce, mentre Harry e Louis strabuzzano gli occhi. Sente Louis sussurrare "ma quando è arrivato?" e vede il suo compagno spingerlo molto poco dolcemente verso un altro tavolo.
Zayn prende una sedia e ci si siede al contrario, appoggiando il petto allo schienale e le gambe divaricate.
Non dovrebbe essere così bello, accidenti alla sua bellezza mediorientale.
Liam non si muove di un millimetro.
"Non è nella mia natura accorgermi se sto facendo star male qualcuno, a meno che non sia mia sorella, quindi apprezza lo sforzo che sto facendo per venirti incontro, Payne"
"Per me potevi benissimo stare dov'eri"
Zayn inspira bruscamente dal naso.
"Se non la pianti con questo atteggiamento da finocchio isterico, ti tiro un ceffone"
Liam si alza lentamente e apre le braccia in un gesto di sfida.
"Cosa aspetti? Forza"
Zayn lo fissa scioccato.
"Siediti, per l'amor di Dio"
Ma Liam non accenna a sedersi, sul viso la sfida aperta.
Zayn sospira e si alza.
Sono entrambi consapevoli di aver creato il silenzio intorno a loro.
Tutti li stanno guardando.
"Non provocarmi, Liam" ringhia a bassa voce.
Liam alza un sopracciglio. Si avvicina a lui di qualche passo fino a finirgli a pochi centimetri dal naso.
"Altrimenti cosa mi fai, Malik?" Gli soffia sul viso.
Non vede arrivare lo schiaffo che per poco non gli fa girare la testa di trecentosessanta gradi.
Liam barcolla di parecchi passi indietro, appoggiandosi ad un tavolo lì vicino.
Si sfiora il labbro con la punta della lingua e lo sente spaccato, un rivolo di sangue gli cola sul mento.
La furia cieca lo assale: allunga le braccia per attaccare Zayn, ma lui è più veloce.
Lo scarta con un'eleganza invidiabile e nel giro di un secondo è con la schiena a terra, e Zayn è sopra di lui.
Le sue iridi sono totalmente inghiottite dalle pupille, e Liam non capisce se è arrabbiato o eccitato.
Forse entrambe le cose.
Gli serra una mano intorno al collo ma senza stringere e sussurra all'orecchio "devi imparare qualche mossa d'attacco, amore"
Il suo maledetto cazzo per poco non ha le convulsioni al suono di quella parola.
Riceve un altro schiaffo, potente, vicino all'occhio prima che con un colpo di reni riesca a ribaltare le posizioni.
Intorno a loro, gli altri detenuti urlano e pestano le mani sul tavolo.
Louis urla "smettetela, maledizione!".
Liam gli blocca i polsi sopra la testa. Ha il respiro affannoso e sente distintamente la semi erezione di Zayn contro l'inguine.
"E tu devi imparare a non sottovalutarmi, amore"
Gli tira un cazzotto contro lo zigomo, che immediatamente diventa viola.
Viola, come il marchio che ancora si intravede sulla clavicola, appena sopra la maglietta.
Un altro pugno finisce pericolosamente vicino alla bocca, che comunque immediatamente comincia a sanguinare.
Zayn riesce a bloccare il caricamento del terzo pugno e, con un sorriso pieno di sangue, sussurra "non ti ho mai sottovalutato, Liam. Nemmeno per un secondo"
Subito il pugno di Liam si affloscia, e stringe entrambe le mani contro la maglietta di Zayn.
"Accidenti a te" sussurra "perché non mi parli? Perché non mi doni qualcosa anche tu?"
"Io non posso donarti nulla. Ti ho già donato me"
Le dita di Liam diventano quasi bianche stringendo il tessuto.
"Non mi risulta"
Prima ancora di capire cosa sta succedendo, è di nuovo a terra, con la testa schiacciata con violenza contro il pavimento.
Sopra di lui non c'è Zayn, ma Carter.
Il suo ginocchio gli sta bucando l'unico rene che gli è rimasto.
"Cosa cazzo stai facendo, Payne? Non durante il mio turno!"
Gli ammanetta le mani e lo tira su di peso.
L'impatto della guancia con il pavimento gli ha lasciato un dolore sullo zigomo che pagherà con un bel livido.
Anche Zayn è in piedi, tenuto per le braccia da altre due sentinelle.
"In isolamento, Payne. Così la prossima volta ci penserai due volte prima di cominciare una rissa"
A quelle parole, Zayn scalcia e tenta di liberarsi delle guardie.
Nonostante la figura sottile del ragazzo, stanno sudando per riuscire a tenerlo fermo.
"Lascialo stare, Carter! Ho cominciato io, metti me in isolamento" urla, scalciando ancora.
"Che romantico, Malik. Ma io ho visto Payne tirarti un cazzotto, per me è sufficiente"
Spinge Liam verso l'uscita, ignorando sia le urla di Zayn - ho cominciato io!- sia quelle di Harry - non è colpa di Liam! - che quelle di Louis - Zayn si è meritato quel pugno!".

Never forget giving love gives loveWhere stories live. Discover now