Capitolo 23

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La musica riproduceva la solita melodia, il solito ritornello, la solita carica mentre le gambe solcavano l'asfalto e successivamente la brecciolina dell'ingresso di casa, morse le labbra quando Rome non le diede neanche il tempo di entrare, saltandogli alle gambe calorosamente e svincolando dalle braccia di Marco.
La stavano aspettando da tanto tempo, era rientrato prima d'allenamento proprio perché Emma gli mancava tanto, così appena la vide; con la sua tuta e la maglietta attillata, le sorrise facendo spuntare le rughette agli occhi. A lei tremarono le gambe, a causa della stanchezza e dal bagliore del sorriso di Marco, pian piano si avvicinò a lui, unendo le mani dietro il suo collo. - Ciao - fece, senza respiro.

- Ciao anche a te - le tolse con il pollice una ciglia nel solco degli occhi.
Il sole gli aveva arrossato il viso, rendendo le guance bollenti, ci poggiò le labbra sopra baciandola lievemente

Emma si strinse al suo petto, facendo su e giù con le dita sulle spalle, il senso di colpa,
la voglia di parlargli di quanto successo il giorno prima le privava l'uso della parole. Non riusciva a formulare una frase esatta, colta anche dalla stanchezza. - Devo fare la doccia, puzzo da morire - ammise, cercando di staccarsi dalla presa

- Emmita non m'importa, non ci vediamo da quasi una settimana, stasera ce ne andiamo in giro da qualche parte, ho organizzato qualcosa e non voglio sentire scuse.  - disse emozionato, perdendosi negli occhi che riflettevano il verde del giardino illuminati dalla luce del sole

Annuì non potendo dire no, legandosi le mani e la lingua a dire la verità; non poteva rovinare la felicità di Marco dicendogli che aveva incontrato un suo ex ragazzo, e quest'ultimo le aveva proposto una pizza insieme, conoscendolo, avrebbe tirato giù il mondo. Così se lo tenne per se, accarezzando le sopracciglia perfette e scure - Va bene. - lo baciò incastrando le labbra nelle sue, avvertendo la freschezza del profumo sui vestiti.

-Da quando sei a casa? - gli strinse la mano, salirono insieme al piano superiore, seguiti a ruota da Rome e da i suoi abbai in cerca di attenzione.

- Da un po', forse  trenta minuti. - si tolse la maglia restando a torso nudo. - Fa abbastanza caldo oggi -

- Metti a freno i tuoi ormoni primaverili, Asensio, voglio fare un bagno tranquillo. - tolse i vestiti, dandogli le spalle e filando dritta nella vasca.

Lui fece lo stesso, fregandosene del fatto che fosse appena uscito. Emma sentì girarsi, sbuffò con gli occhi chiusi, aprendoli soltanto quando la sua schiena aderì perfettamente alla schiena del suo ragazzo, gli tenne la mano rilassandosi completamente. - Come stanno andando gli allenamenti? - chiese, curiosa.

- Abbastanza  bene, nonostante tutto, dobbiamo riprenderci. - disse giocando con l'acqua ed abbassando lo sguardo - Spero di giocare la prossima volta -

Notò inevitabilmente come l'espressione di Marco si era rattristira, i lineamenti scuriti e gli occhi serrati. Si girò poggiando la fronte contro la sua ed il dito nei solchi dove quando sorrideva spuntavano le fossette, gli prese il viso profumato riempiendolo di piccoli baci, un po' ovunque, scendendo fino ai pettorali - Ma si che giochi amore, devi solo avere pazienza e allenarti con calma, arriverà. Lo sai.- borbottò, incollata al cuore di Marco che batteva forte, poi sorrise, appoggiandosi alla spalla di Emma.

- Non voglio vederti così - ammise, con la fronte corrucciata e le linee di espressione marcate, gli occhi spalancati e le labbra socchiuse.

- Emmita sto bene, sono solo preoccupato. - la spinse con la testa nell'acqua piena di bagnoschiuma e rise quando emerse con un'espressione buffa

- Ew il sapone in bocca, MARCO - sputò, tossicchiando, lui la prese nuovamente, fiondandosi addosso e sul fondo della vasca, bagnandosi i capelli la baciò a stampo con ardore, la prese sulle gambe non dandole scampo di allontanarsi. - Rilassati - sussurrò baciandogli le spalle e le clavicole, fino al collo.

Lo fece, lasciandosi baciare ovunque. Lo vedeva più sereno, diverso, e quel vortice in pieno stomaco si era rasserenato, calmato completamente. - Marco?-

- Si?- alzò lo sguardo, con gli occhi dilatati e fu faticoso distinguere la pupilla e l'iride.

- Niente, te lo dico dopo - fece, trattenendosi quella parole in bocca e stringendosi
il suo ragazzo contro la pelle

𝒅𝒐𝒈𝒔𝒊𝒕𝒕𝒆𝒓 ✿ 𝒎𝒂𝒓𝒄𝒐 𝒂𝒔𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora