Capitolo 75

45 2 6
                                    

L'infuso ha il suo effetto, non provo dolore ma mi sento debole; la speranza di vedere la luce mattutina affievolisce mano a mano che guardo il mio corpo pieno di lividi e ferite ancora fresche.
La cicatrice ovale sopra il mio ombelico è la testimonianza che mi trovavo ad un passo dalla morte, il paletto di legno ha marchiato un impronta indelebile sulla pelle.
Rilasso le membra per non pensare al ricordo scomodo di molti giorni fa, ma neanche nel sonno trovo la pace: nel buio del riposo si susseguono immagini spaventose.
Ritorno nel buio della foresta, ad un passo da me si trova Vlad dal viso deformato da una rabbia tirannica, spalanca la bocca e mi attacca al collo.
Rivivo le sue violenze, le notti in cui si nutriva di me per rinforzare il suo corpo.
Poi tutto il passato viene bruciato dalle fiamme, e il mio corpo ne è immerso.
Annego in un mare di fuoco senza superficie, le fiamme mi portano sempre più in basso e ho paura, non voglio sapere ciò che mi aspetta nell'abisso.
Invece oltre le fiamme compare una figura luminosa dagli occhi celesti.
«Liberalo», urla tra le fiamme.
L'espressione disperata di Elisabetta scompare, ed insieme a lei le fiamme.
Nella notte vera mi compare il viso di Diamond.
Lo guardo confusa prima di connettere che mi trovo ammalata sul suo letto.
Respiro con calma, scontando le coperte bagnate di sudore.
«Da quando sei qui?», chiedo, spezzando il silenzio.
«Due minuti. Sono rimasto intorno alle mura per rimanerti accanto»
«E Titanium?»
«È ancora a caccia»
Gli occhi del vampiro sono tinti di rosso, segno che ancora non è sazio come dovrebbe.
«Non volevo spaventarti, è stato solo un incubo. Puoi ritornare a nutrirti, se ti va»
Scuote la testa. «Non ho più voglia»
«Sto bene, davvero. Non ho intenzione di farti digiunare per colpa mia»
Si siede affianco a me, con la vicinanza riesco a leggere la sua espressione contrariata. «Non darti colpe che non hai, perché sarei ritornato da te ben volentieri, anche se ti fosse cascata la tazza dalle mani»
«Esagerato»
«Non ho più intenzione di allontanarmi da te»
«È una minaccia?»
«Dipende dai punti di vista»
Restiamo a guardarci in silenzio, cerco di trovare un motivo per credergli, un motivo per fidarmi di lui.
Mi ha salvato la vita, ma questo non significa che quando deciderà di sparire non lo farà.
«Come l'ultima volta, vero? È morto Luca e tu non ci sei stato, piangevo e tu non c'eri. Non sei stato partecipe delle mie gioie, non mi hai accompagnato in questi anni. Hai lasciato solo un amaro vuoto che ho imparato a gestire lavorando come insegnante. Mi hai solo vista da lontano, non ti sei fatto problemi nel sapere se stavo soffrendo o meno»
Ogni parola è una coltellata alla schiena, tanto dolenti da ombreggiargli il volto.
«E ancora non ho capito perché. Perché te ne sei andato? Che cosa è questa cazzata che non volevi vedermi soffrire nel caso avessi scoperto la tua vera identità?», continuo. «Dimmi la verità, Diamond, altrimenti ritornerò da Vlad. Quanto è vero che mi chiamo Pearl Howard»
Il corpo di lui si irrigidisce. «Non lo farai»
«Dammi una ragione, allora»
Le sue labbra si stringono in una linea, come se volessero trattenere un segreto più grande del suo e sapesse che farebbe male ad entrambi. Per questo distoglie anche lo sguardo dal mio.
«Accetteró qualsiasi cosa sia, ho accettato di malgrado la tua falsa morte», insisto.
Si alza dal letto per avvicinarsi al camino acceso, seguo con lo sguardo i suoi movimenti rigidi. La sfumatura rossa delle iridi risucchiano la luce aranciata del fuoco, mascherandone appena lo strazio che sta provando.
«Ti ho odiato», rivela. «Ti ho odiato, per questo me ne sono andato. E odiavo me, odiavo quello che sono e la nostra impossibilità di un futuro insieme»
Sapevo che le sue parole potessero essere simili a dei pugni contro lo stomaco, a una secchiata gelida in corpo, o al cuore, ma che facesse male come ora non me lo aspettavo.
«Era il tempo in cui mia madre Clarissa ancora in vita che è nata la nostra storia; poi all'improvviso, in un giorno come un altro, lei sparì. La sua morte fu un segreto per entrambi i Regni, ma molti non sanno come è andata veramente la storia.
Fu assassinata in una sera di caccia, mio padre non la seguì come suo solito, ma ascoltò il consiglio di madre di farmi compagnia.
Mio padre sostiene ancora oggi che quella sera lei ha avuto la sensazione che dovevo essere protetto.
Ritrovammo il suo corpo fatto in mille pezzi la sera successiva.
Non ho potuto nemmeno dirle addio»
Ritorna nella stanza una calma opprimente, ritrovando in una situazione di disagio; tanto che non so se parlare potrebbe alimentare la sua tristezza.
«Ma in molti sanno che ad ucciderla sono stati due vagabondi, si pensa che il loro odore fu talmente delizioso da portare la Regina ad una trappola. Due vagabondi provenienti dal Regno della Luce, non è una novità per noi, vero?»
Vorrei abbassare lo sguardo, ma sarebbe come dargli vinta.
«Da quel momento ho odiato sempre più il tuo Re, la tua gente. E te. Ma tu cosa ne potevi sapere? Eri piccola ed innocente. Odiavo l'amore che provavi, non capivo perché lo facevi; non ti sei mai chiesta perché conparivo nella notte, e nemmeno perché il nostro amore fu segreto. Sapevi solo che i nostri mondi erano in guerra e che desideravi finisse.
Eri innamorata, ed io ho odiato il nostro amore proibito, perché sapevo infondo che se sarebbe stato rivelato saremmo stati costretti a separarci, in quanto vietato.
Per questo non ti ho mai rivelato il mio nome e la mia vera identità.
Così ho finto di partire in guerra per non tornare più, sapevo che avresti sofferto, ma col tempo immaginavo che avresti imparato a conviverci con questo dolore.
Ti conoscevo, eri una ragazza forte e l'avresti superata.
Ad ogni modo nel mio cuore non c'era più vita, alla maggiore età raggiunsi la mia trasformazione totale in vampiro e così anche l'ultima goccia d'amore che ho provato nella gioventù passata morì insieme alla vita.
Alimentai il disprezzo e l'odio che provavo per voi, ma nei miei ricordi c'eri sempre tu, e non decidevi mai di andartene.
Così ritornai dopo un po' di tempo, eri cresciuta, ma sentivo che il tuo cuore non batteva più come prima, leggevo nella tua felicità apparentemente la mancanza di qualcuno.
Ti seguì per molto tempo, nascosto nel buio della notte, ed mano a mano qualcosa dentro di me stava germogliando, era l'affetto e l'amore che prendevano vita dentro un cuore di pietra.
Mi pentí subito quando decisi di fare un attacco a sorpresa agli stati che costeggiavano il nostro confine, in un momento di rabbia non avevo calcolato che in quelle zone c'era Aaron, e che i miei uomini avrebbero fatto una strage.
Quando me ne resi conto...», si ferma, buttando fuori l'amarezza con un sospiro. «Non sai quanto mi dispiace, Pearl»
«Quindi, se per tutto questo tempo eravamo spaventati per dei possibili attacchi, devastati dalla povertà e dalla miseria, fu per causa tua?»
Annuisce. «Sì, dalla mia trasformazione e in quanto futuro Re, potei prepararmi per governare il mio Regno impartendo nuovi ordini»
«Allora perché hai scelto di portare donne dal tuo Regno nemico, se ci odiavi così tanto?»
«Perché c'eri tu. L'ho fatto perché in tutto quella vastità infinita del regno solo di una persona mi importava. Sei sempre stata tu, Perla»
«Allora perché non hai preso solo me? Hai ucciso e torturato molte ragazze quando potevi prenderne solo una»
«Il Re Dorian avrebbe scambiato il tuo rapimento per una minaccia, avrebbero mandato ulteriori uomini a fare una strage»
«E non ti rendi conto che uccidendole hai alimentato ancora di più questo possibile contrattacco?»
«Odio ancora il tuo Regno, lo odio perché mi ha portato via mia madre e una regina stupenda»
«A me ha portato via Luca»
«Ma mi ha regalato una ragazza meravigliosa», lo ritrovo inchinato davanti a me, il mio viso tra le sue fredde mani.
«Ho provato ad odiarti anche quando arrivasti qui, ma è impossibile. Sei troppo preziosa per me, Pearl»
Ora so la verità, ho compreso il perché del suo comportamento bipolare, e in tutto ciò non so se esserne sollevata o schifata.
«Che cosa pensi?», chiede, notando l'espressione smarrita.
«A quello che sei»
Inarca un sopracciglio. «Ebbene?»
«Ho paura»
Le sue mani scivolano verso il basso.
Forse l'ho deluso.
«Ho paura che mi odi ancora, ho paura che tu possa scomparire un'altra volta, ho paura di rimanere sola»
«Ancora non hai capito che ho fatto tutto questo per riaverti? Certo pagherò ogni debito ad ogni strage che ho fatto, ma se ritornassi indietro lo rifarei nuovamente, con più attenzione e meno spargimenti di sangue, ne sono sicuro»
«Riusciró a conoscerti mai veramente?»
«Stammi accanto, e mi conoscerai»
«Non mi fido»
«Comprensibile»
«Ma mi hai salvato la vita, quindi questo è un punto a tuo favore»
Sorride.
«Fammi conoscere il vero Diamond»
Prima di poter prevedere ogni sua mossa e vedere il suo sorriso entusiasta curvarsi ancora verso l'alto, il materasso scompare da sotto il mio corpo, un soffio di vento mi solleva e scompiglia i capelli e quando il mondo si ferma mi ritrovo tra le sue braccia, sotto il cielo stellato.
«La Pearl che conosco ama guardare il cielo di notte, prima dell'alba»
Le stelle adornano il cielo come una corona di fiori, intorno a noi c'è il silenzio della notte animato con rumori degli animali.
Siamo nel balcone della sua stanza.
C'è un vento fresco che attutisce ogni male al corpo, mi rilasso tra il petto del vampiro, odorando dopo tanto tempo il suo profumo squisito.
È tutto così bello e perfetto tra le sue braccia.
«E adesso?», chiedo, spezzando il silenzio.
«Adesso?»
«Adesso cosa siamo noi?»
Le sue labbra premono contro la mia fronte in un bacio affettuoso. «Quello che vuoi, purché questo non ci impedisca di stare vicini»
Mai avrei pensato che questa notte potesse accadere: ho davanti a me l'uomo che ho amato, ho lottato e ho riso insieme a lui, è morto ed è rinato per poi portarmi nel suo castello, mi ha salvata e sono certa che non esisterà una seconda volta.
Il patto ha sancito un accordo di pace tra due regni in balia da un odio millenario, ma nessuno sa che sta ricucendo la tela dell'amore che anni fa due fanciulli hanno iniziato. Un amore che ha superato il tempo e le diversità, rafforzandosi con la speranza che possa durare. Questa volta per sempre.

*****

Buonasera vampiretti miei!
Riuscirà questo amore a divenire una meravigliosa tela?
Fatemi sapere se vi piace con una stellina o con un commento!
Buona lettura vampiretti miei!
Giorgia ❤

PS: ringrazio ancora di cuore il mio amico Samurott300 per aver dedicato ai due protagonisti una canzone della Disney che io amo tanto:  “L'amore troverà la via” del RE LEONE 2
Gentilissimo come sempre! 💗

THE DEAL Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz