Chapter one.

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<Elaja! Elaja! Cristo Santo svegliati!> la ragazza tentava di farlo rinsavire: tutto inutile, Elaja Sullivan era k.o.
<Levati dalle palle, Susan> mormorava lui, in dawn dopo una notte brava passata a bere e sniffare cocaina.
<Stai dormendo su una fottuta panchina, puzzi di alcool e vomito e sono le quattro del pomeriggio!> strepitava lei, con la pazienza ormai sotto i piedi, l'umore a terra e diverse tazze di caffè in circolo: niente di meglio per una ragazza-madre con un ex-fidanzato in hangover.
<Ti prego Elaja! Sono già in ritardo per i colloqui! Mi serve un padre per Josh, un padre presentabile!> il giovane corvino aprì un occhio solo, <I colloqui non erano domani?> chiese, mente la testa iniziava a pulsare dolorosamente. <Oggi è domani! Cretino!> la ragazza si passò una mano sulla fronte, più sconsolata che mai. <Aspetta... porca puttana! I colloqui di Josh!> il ragazzo sembrò riacquistare le sue facoltà mentali, <Tu vai senza di me, io ti raggiungo tra poco, mi serve solo un po' di tempo per ri-civilizzarmi e prendere qualcosa per questo dannato mal di testa. Ci vediamo!> detto questo corse via, incurante di aver preso la strada sbagliata.
<Maledetto tossico... sbaglia anche quando ha il 50% di possibilità di fare la scelta giusta> detto questo Susan si avviò alla volta della scuola.

<Sono molto in ritardo?> chiese Elaja guardando l'orario dal telefono, <No, tranquillo. Per uno che ha un tale ritardo mentale sei addirittura in anticipo...> il ragazzo la guardò con sdegno, ma preferì non ribattere. <Con quali maestre hai parlato?> scelse quindi di cambiare argomento, <Matematica, inglese e... disegno> Elaja sgranò gli occhi, <Perché? Maledizione, quella è la mia materia!> attirò su di sè gli sguardi di diversi genitori, ma non prestò attenzione a nessuno, troppo occupato a combattere la sua battaglia personale da genitore-non-genitore.
<Perché l'ultima volta hai dato dell'incompetente alla maestra> oltre alla risposta si beccò anche un'occhiataccia di rimprovero, <Ero dalla parte della ragione! Non si può obbligare un artista a dipingere qualcosa che non vuole! Io lo so bene! Josh aveva fatto un capolavoro, semplicemente non era negli standard di quella vecchia bigotta> disse assumendo una posa trionfante, <Capolavoro? Aveva disegnato una strega e ci aveva scritto vicino "Maestra Lewis"> l'altro roteò gli occhi, <Queste sono piccolezze! Era fedele alla realtà e poi lei aveva chiesto di disegnare "qualcosa che non vi piace", l'America è ancora un Paese libero, abbiamo la libertà di espressione! Non potevo mica lasciare che quella di mio figlio venisse oltraggiata in quel modo!> ribatté con una certa fierezza, guardando il piccolo Josh giocare con Sally, una bambina della sua classe con i capelli perennemente legati in una treccia ramata, era una bella bambina, certo, ma per suo figlio avrebbe preferito qualcuno di più brioso.
<Punto primo: offendere non è contemplato come "libertà di espressione".
Punto secondo: non è tuo figlio!> chiariti questi due punti la ragazza sbuffò, stanca di tornare sempre sullo stesso argomento, <Ma Josh mi vede come tale! I genitori sono quelli che ti crescono, a farli siamo tutti bravi!> disse gesticolando, <Non puoi privarmi di una tale gioia, è l'unico figlio che avrò mai! O sicuramente quello che verrà su meglio: ha la mia stessa vena artistica, ha i capelli neri come i miei, è intelligente e educato. È la mia versione in miniatura, dolcezza. Io opterei per fare il test del DNA, sono sicuro di essere il padre> Susan si girò verso di lui, inviperita <Smettila con questa storia! Il padre è Max! Fai un figlio per conto tuo, hai buone probabilità che venga come Josh, no?> Elaja si strofinò gli occhi, esausto.
<Tu non capisci! Quale donna intelligente e sana di mente farebbe un figlio con me? Nessuna! Mi hai visto? Sono un tossico, inaffidabile e venale perdigiorno, Josh potrebbe essere il mio riscatto prima di morire!> Susan lo fulminò con lo sguardo, <Proprio per questo non potrai mai essere il padre di Josh! Un bambino ha bisogno di certezze, non di un cocainomane che sfida la morte ogni sera! Cristo, Elaja, devi crescere! Non esisti solo tu!> detto questo entrò nell'aula di scienze per parlare con il maestro di turno.

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