Chapter eleven.

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Alla fine quella serata si era svolta nel migliore dei modi: Axl e Mathis non avevano fatto che bere e ballare, con sorrisi a trentadue denti e l'euforia di una notte sregolata.
<Ma come ci siamo finiti qui?> mugugnò Axl con la bocca impastata dal sonno e un braccio addormentato per averci dormito su con tutto il peso, <E chi lo sa? Questi si che sono i misteri della vita...> rispose Mathis, alzando la testa dalla coscia dell'altro, che evidentemente aveva usato come cuscino. <Dio... che mal di testa!> si lamentò il più piccolo, tenendosi le tempie con un'espressione addolorata <Buongiorno bellissimi!> quella voce squillante provocò non poco dolore al povero Mathis, che in quel momento fremeva dalla rabbia <Maledetta ragazza! Sta un po' zitta!> urlò a quelle che aveva capito essere Wendy, <Ma come cazzo fa ad essere sempre allegra?> sbottò ancora il più piccolo, <Ho bisogno di qualcosa per questo mal di testa> si lamentò ancora, con entrambe le mani sugli occhi e con i piedi che scalciavano <Dovrei avere qualcosa io, vado a vedere dove ho lasciato lo zaino> disse Axl alzandosi, ottenendo un pollice alzato da Mathis.
<O mamma...> biascicò vedendo la decina di corpi buttati per terra insieme alle bottiglie vuote, lui e Mathis avevano almeno avuto la decenza di dormire insieme sul divano. Adesso stava tutto a capire come fossero arrivati in quella casa e di chi fosse: impresa al momento titanica. Notò che alcuni erano svegli come lui, ma non riuscì a riconoscere i volti di nessuno, questo finché non sentì due braccia avvinghiarsi alla sua vita: Wendy.
<Ma tu sei il nuovo arrivato!> disse euforica, con un grosso sorriso innocente sul volto e le guance piene e rosee, dettagli che la facevano sembrare una bambina.
<Penso proprio di sì...> replicò imbarazzato, <Per caso hai visto uno zaino nero? Aveva su delle paillettes ed è grande così> spiegò, tentando di farle capire le dimensioni con le mani, <No...> disse riflettendoci, <Prova a chiedere a Clyde, è lui il padrone di casa> scrollò le spalle e se ne andò, districandosi alla perfezione tra i corpi addormentati sul pavimento, era davvero buffa.
Si mise di nuovo alla ricerca, rischiando più di una volta di calpestare qualcuno o di urtarlo, e provocando più chiasso di quanto avrebbe voluto, <Dove vai?> a quella domanda si sentì gelare, come se fosse stato colto in flagrante, si girò verso la voce che lo aveva richiamato e sospirò sollevato quando riconobbe il castano che aveva visto la sera prima: Clyde.
<Starei cercando il mio zaino, dentro ho delle pillole per il mal di testa che servono a Mathis> rispose, continuando a guardarsi intorno, ma quanto era grande quel loft?
Ottenne dall'altro uno sguardo scettico e incrociando le braccia lo spinse a proseguire, <Non è molto grande, più o meno così, è nero e su ci sono delle paillettes> spiegò nuovamente, <Lo so, è da donna ma io lo metto lo stesso> aggiunse piccato, quando vide un sopracciglio alzarsi sul volto del castano.
<Da come sei vestito non avevo dub-> avrebbe voluto continuare, ma si beccò uno schiaffo non poco doloro sulla nuca da Kara, <Maleducato! Non si trattano così i nuovi arrivati! Se ti sentisse Andrea ti spezzerebbe tutte le ossa!> lo riprese la giovane con tono fermo, <Ahia! Ma sei diventata stupida di colpo?!> si lamentò Clyde, massaggiandosi la parte lesa, <Così impari, stronzo!> gli urlò la mora, incrociando le braccia al petto e girando il volto in sua direzione.
<Dicevi di aver perso uno zaino, eh? Vieni, dovrei averlo visto da questa parte> gli disse, tirando un'ultima gomitata al povero castano, che altro non aveva fatto se non guardarla male, Axl a stento riuscì a trattenere le risate nel vedere quel ragazzo grande e grosso messo k.o da una ragazza esile (ma alta) come Kara.
<Perdonalo, non è antipatico, ma la natura lo ha fatto maschio, stupido e territoriale: accoppiata pessima, parola mia!> disse allegra, destreggiandosi alla perfezione tra i corpi a terra, nonostante i tacchi, mentre lui rischiava di cadere ad ogni passo con le vans.
<Tranquilla, ci vuole di più per impressionarmi> le sorrise, rassicurante come sempre, <Quindi... hai fatto amicizia con quel serpentello di Mathis, eh?> chiese scherzosa, tentando di intavolare una conversazione <Si, è simpatico mi sono trovato bene con lui> rispose, sorvolando sull'appellativo che lei aveva affibbiato alla sua nuova conoscenza <La prossima volta vieni a ballare anche con noi, però> si raccomandò facendogli l'occhiolino a cui Axl seppe rispondere solo con un sorriso di circostanza, <Per caso tu ricordi come siamo arrivati qui? Perché la mia memoria sta dando forfait...> disse imbarazzato, mordendosi l'interno guancia, <Non proprio... ma se non sbaglio noi due eravamo nella stessa macchina, mi ricordo solo di te con Mathis in braccio> disse con la testa da un'altra parte, fermandosi un attimo per pensare <Cosa?!> urlò Axl con le guance in fiamme e le orecchie paonazze, sollevando qualche lamentela tra chi dormiva ancora. <Io e Mathis...> mormorò senza fiato, <Oh no... tranquillo! Non stavate facendo sesso, non in quel momento almeno, semplicemente ti stava seduto addosso> spiegò, tentando di calmarlo, <Al massimo eravate abbracciati, nulla di più> continuò, poggiandogli una mano sulla schiena, <Anche se non posso garantire che non succederà nulla in futuro, vi siete dati un bacio che ha fatto ingelosire tutti quanti> disse ridacchiando, mentre la mascella di Axl toccava il pavimento, <Penso che Elaja e gli altri ragazzi soffriranno di ansia da prestazione per un bel po'> continuò, facendo voltare immediatamente la testa all'altro <Cosa c'entra Elaja?> chiese repentinamente, smettendo di torturarsi nel cercare di ricordare quel bacio che aveva proprio dimenticato. <Nulla, però è rimasto come un baccalà, avresti dovuto vederlo, secondo me non si aspettava che fossi così intraprendente> gli diede un colpetto giocoso sulla spalla e continuò a camminare, lasciandolo indietro a rimuginare sui suoi problemi.
<Il caffè! Venite! Elaja ha portato la colazione!> la voce di Wendy arrivò fino alle loro orecchie e non ci fu più spazio per le ricerche, lo stomaco di entrambi richiedeva attenzioni!
<Ah eccoli! Pensavamo vi foste persi, muovetevi o finiamo tutto noi!> esclamò Clyde prima di addentare un croissant, con un cappuccino nell'altra mano, <Scusa, non sono riuscito a trovare lo zaino...> mormorò all'orecchio di Mathis, mentre questi gli passava un caffè lungo e una ciambella, <Passerà da solo, fa nulla, piuttosto come farai con lo zaino? Avevi qualcosa di valore dentro?> chiese a sua volta, bevendo un po' del suo caffè, <Praticamente tutto...> mormorò sconfortato, <Plebaglia! Qualcuno ha visto uno zaino?> chiese a gran voce Mathis, attirando l'attenzione di tutti, incluso Elaja che stava entrando proprio in quel momento accompagnato da Laurent, uno aveva delle altre bevande e l'altro un sacchetto pieno di dolci caldi che profumavano più del paradiso.
<Abbiamo portato le altre cose...> disse Elaja prima che il suo sguardo si fermasse su Axl, che si sentì tremendamente sbagliato, lo stesso avvenne quando venne intercettato dai duri e freddi occhi verdi di Laurent.
<Mi sa che non sono proprio ben voluto...> bisbigliò all'orecchio di Mathis facendolo sghignazzare, <Effettivamente baciarci davanti al fratello più possessivo sulla faccia della Terra potrebbe non essere stata una buona idea> bisbigliò di rimando, guardandolo complice, <Per caso avete visto uno zainetto?> chiese il più piccolo alla volta dei nuovi arrivati, che avevano appena poggiato la colazione sull'isola della cucina, <Intendi questo?> chiese Elaja girandosi di spalle e mostrando uno zainetto nero con su delle paillettes, <Si, proprio quello!> rispose felice Axl, con un sorriso sulle labbra, temeva seriamente di averlo perso.
Si avvicinò al corvino, ma nonostante i suoi diversi centimetri in più rispetto a lui, si sentì piccolo piccolo sotto quello sguardo indagatore, poi però, gli mostrò un sorriso quasi amabile, al punto da fargli credere che l'atteggiamento di prima non fosse che un vaneggiamento dovuto alla nottata precedente.
Stava quasi per riprendersi lo zaino quando quel sorriso si trasformò in un ghigno e vide il suo povero zainetto volare nelle mani di Clyde ed essere utilizzato come una palla da lui, Elaja e Laurent. <Ah, ah, ah molto divertente! Ora potrei riavere il mio zaino?> chiese dopo qualche lancio, iniziando a spazientirsi, <Ho il telefono dentro!> annunciò, quando Laurent stava per farlo cadere a terra, volontariamente.
<Il gioco è bello finché dura poco!> disse ad alta voce Mathis, mentre Kara guardava la scena con sguardo duro, tentando di fermare inutilmente Clyde, con Axl che tentava in vano di intercettare i passaggi tra Clyde e Laurent, dato che Elaja se n'era tirato fuori per andare a bere il suo caffè, osservando la scena divertito.
<Ho detto basta!> strepitò ancora Mathis, con le guance rosse per il nervoso, o forse per l'imbarazzo causatogli dal fratello, <Siete proprio dei bambini!> intervenne Wendy, improvvisamente seria dopo i primi attimi di divertimento, <Che sarà mai! Si stanno solo divertendo!> disse però Elaja, mettendo un braccio intorno alla vita di Diane che era appena arrivata.
<Io no!> ricordò Axl, ormai fermo a braccia conserte, ritenendo inutile rendersi ridicolo per tentare di prendere uno zaino che tanto non sarebbe riuscito ad acciuffare. La musica cambiò quando dalla cerniera aperta uscì parte del contenuto delle zaino, tra cui il telefono, che rovinò a terra producendo un rumore che fece fermare addirittura i due finti pallavolisti.
<Cristo, il telefono!> imprecò Axl, avvicinandosi al dispositivo che però aveva il vetro in pezzi, Elaja lasciò addirittura il suo caffè, avvicinandosi all'altro, che tentava di riavviare il telefono, muto come un pesce e totalmente sordo alle domande di chi gli chiedeva se funzionasse ancora o meno.
<Sei un maledetto idiota!> urlò Mathis, spingendo con tutta la sua forza il fratello, <Devi sempre rovinare tutto, eh? Ti piace fare il goliardico, ma sei solo un deficiente!> sbottò, facendogli il terzo dito e avvicinandosi ad Axl, <Tutto okay?> chiese sospirando, mettendosi il ciuffo davanti ad un occhio per tentare di mascherare gli occhi resi lucidi dalla rabbia, <Si, è solo un telefono, fa niente> disse girandolo tra le mani <Più che altro mi dispiace per la cover, ma l'aveva fatta mio fratello, andrà su tutte le furie quando scoprirà che l'ho rotta> ridacchiò indicando la cover trasparente piena di brillantini colorati e orsacchiotti di plastica dura, lesionati dalla caduta. <Mi spiace...> mormorò Mathis, scoccando un'occhiata truce al fratello, <Però vediamo il lato positivo> disse Axl per risollevargli il morale, <Adesso potrai avere la tua pillola per il mal di testa> ammiccò, raccattando il suo zainetto ancora a terra e recuperando una pillola bianca, <Ecco> disse passandogliela, <Incredibile...> biascicò Kara, attirando l'attenzione di Axl, <Cosa?> chiese appunto, <Tu> rispose Wendy al posto dell'altra, <Ti hanno rotto il telefono e tu mi consoli pure> disse Mathis, mentre si avviava per prendere un bicchiere d'acqua <Vivo con un bambino capriccioso ed egocentrico, la mia pazienza non ha limiti> disse scherzando, <È poi si è solo rotto il vetro, funziona ancora> aggiunse mentre lo accendeva, facendo vedere lo schermo a tutti: si vedeva sullo sfondo una foto di lui e Morgan probabilmente qualche anno prima, il bambino si era addormento sul suo petto con la boccuccia aperta: fece innamorare tutti i presenti.
Kara gli strappò il telefono di mano <Io di figli non ne voglio, ma come si fa a privarsi di un musetto del genere!> disse con voce stridula, indicandolo con la mano libera, <Non si può!> replicò Wendy, con Diane che annuiva vigorosamente, <È troppo bello, mi sembra di averlo già visto! Sicuro che non sia in qualche spot di abbigliamento o simili?> chiese quest'ultima, <Che Dio me ne scampi! Ci mancherebbe solo quella per rendere il suo ego ancora più smisurato!> disse scuotendo il capo, facendo ridere tutti, <Dal vivo è anche meglio, fa morire dal ridere!> disse a quel punto Elaja, attirando come di consueto tutta l'attenzione, <È furbo come un volpe! Non lo frega nessuno quello li> aggiunse, <Vero> confermò Axl, ammiccando in direzione del corvino, <Quel piccoletto ti farà venire i capelli bianchi, parola mia> gli preannunciò, <Povero me... almeno Josh è tranquillo, magari insieme a lui si riuscirà a dare una calmata> continuò speranzoso, mentre Elaja negava con la testa, <Secondo me più che Josh ci vorrebbe un miracolo, però sperare non costa nulla, no?> disse, <Sempre che anche lui non si uniformi a Morgan...> aggiunse facendo un'espressione terrificata al solo pensiero, <E poi chi sopporterebbe due pesti di quel tipo?> chiese Axl, passandosi una mano sugli occhi, venendo emulato da Elaja.
I due nel frattempo non si erano resi conto di avere tutti gli occhi puntati addosso, occhi stupiti dal modo in cui Axl facesse ridere e scherzare Elaja.
<Meglio non pensarci> disse il corvino, <Accada quel che deve accadere, al massimo alla fine della fiera ci toccherà andare in terapia> aggiunse Axl, beccandosi uno spintone da Elaja, <Solo quella mi manca! Io ho chiuso con gli strizza cervelli!> disse alzando le mani e evitando un colpo dall'altro, <Sei grande e grosso ma sei una schiappa con le mani, sai?> chiese retorico il corvino, iniziando a spingerlo, <Sei un po' come Golia, peccato però che Davide lo abbia fatto fuori!> esclamò bloccandogli le braccia dietro la schiena.
<Ma voi ragazzi dovete sempre passare alle mani?> chiese con tono ingenuo Wendy, <I nostri si, è il problema di chi ha le mosche che sbattono nel cranio!> replicò divertita Kara.
<Ehi!> dissero all'unisono i due "combattenti", poi vennero distratti dal telefono di Axl, che aveva preso a squillare ancora tra le mani di Diane.
<Pronto? Ah ciao, Vincent! Vero, hai ragione. Si, sono vivo... no che non mi hanno rapito! No, non sono stato violentato, no, non mi hanno neanche derubato... certo che non mi sono drogato! Con chi pensi di star parlando? Si, poi ti spiego, okay, adesso ti mando l'indirizzo, lo so... ho capito! Va bene, ciao!> attaccò stizzito, iniziando a mandare un messaggio, <Altro che... è una mummia tutto il tempo, ma quando si tratta di farmi la paternale è scattante!> borbottò mettendo il telefono nella tasca che la salopette aveva sul petto.
<Beh, io dovrei andare, il mio amico sta arrivando...> disse grattandosi la nuca, <Sicuro di non voler restare? Ti posso accompagnare io, ho la macchina> propose Elaja, stupendo i presenti, <Non posso, ormai sarà arrivando, non era molto lontano da questa zona. Gli dovrò dare qualche spiegazione, altrimenti chi lo vorrà sentire quello li?> disse mordendosi il labbro inferiore, <Ci sentiamo in questi giorni? Per davvero intendo> terminò guardandolo con rimprovero, <Questa volta si, croce sul cuore!> replicò Elaja mettendosi una mano sul cuore, <Bravo> si complimentò, <Beh, allora io vado...> iniziò ad indietreggiare, ricordandosi solo allora di dover salutare tutti gli altri, che guardavano la scena come degli spettatori. Si rammentò anche di Mathis, che salutò per primo baciandogli le guance.
<Non ci sfuggirai! Ti voglio nella banda!> esclamò Kara, quando fu il suo turno, <Va bene, sempre se quello sciagurato si fa sentire> disse ammiccando in direzione del corvino, che roteò gli occhi.
Salutò addirittura Clyde e Laurent, che chiesero scusa per il comportamento promettendogli un'uscita solo loro tre per rimediare al loro comportamento infantile.
Se ne stava quasi per andare, quando venne richiamato dalla voce del corvino <Non me lo merito un saluto?> chiese mettendo un finto e adorabile broncio, <Non meriteresti neanche quello> mormorò stringendolo in un veloce abbraccio che lasciò il corvino fortemente interdetto, <Troppo gay?> chiese Axl imbarazzato, <Posso sopportarlo> replicò dandogli una spallata, <Adesso vai, via dalla mia vista e dalla mia vita!> aggiunse spingendolo, <Vado, vado!> urlò tra le risate, uscendo per davvero e trovando Vincent già fuori sulla moto.
<Ciao!> salutò per l'ultima volta e salì sulla moto dietro il suo amico, <Si può sapere che è successo?> chiese questi, mentre gli passava il casco, <Di tutto Vincent, di tutto!> urlò con un enorme sorriso sulle labbra, con il vento che gli scompigliava i capelli e gli occhi resi lucidi da una gioia che non gli apparteneva da tempo.

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