Chapter thirteen.

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<Josh!> strillò Morgan correndo incontro al suo amico, <Oh, ciao Morgan> disse il più basso abbracciandolo, Morgan era davvero alto per essere un bambino di soli otto anni ma del resto tutti nella sua famiglia erano degli spilungoni, Axl, ad esempio, rasentava il metro e novantacinque. <Josh ti devo presentare un mio nuovissimo amico, è una forza!> disse eccitato, tirando il suo amichetto per la mano verso Axl e Mathis, <Ma io già lo conosco...> pigolò Josh guardandosi dietro le spalle, come se non volesse essere visto da qualcuno, <Ciao piccolo Joshua> lo salutò Mathis, mentre il bambino gli saltava addosso in un abbraccio caldo, <Te l'ho detto che per suo padre sono un fratello minore, no?> chiese il biondo ossigenato, alla volta dello sguardo interrogativo di Morgan, <Meglio così allora!> esultò, <Ciao Josh, come stai?> lo salutò Axl, osservando il comportamento leggermente impacciato del bambino, <Ciao Axl, scusa non ti avevo visto...> si guardò di nuovo intorno, <Tutto bene, grazie> continuò educato come sempre, <Come si fa a non vederlo questo palo della luce?> chiese ironico Mathis, facendo scoppiare dal ridere Morgan, <Vedi che neanche tu sei messo tanto meglio, eh> gli disse Mathis, <È il più alto della classe e tutte le nostre compagne vorrebbero stare con lui!> aggiunse Josh, che sembrava essersi rilassato, <Ma cosa dici!> ribatté Morgan rosso in viso, con Axl che lo guardava con un sopracciglio alzato, <Ti fanno il filo, eh? E come mai non mi hai detto nulla?> domandò burlandosi di lui e infastidendolo con delle piccole spinte, <Quindi piace a tutte perché è alto? Che culo!> disse Mathis ghignando, <Si, perché lui fa sempre il galante e prende le cose a cui noi non arriviamo se non con la sedia, anche le cose che i maestri ci vietano!> bisbigliò a Mathis con il tono che un altro avrebbe utilizzato per parlare di un affare di stato.
<Zitto traditore!> lo riprese Morgan coprendosi il viso con le mani per l'imbarazzo, <Vedi che è normale avere una cotta> disse con fare affettuoso Axl, poggiandogli una mano sulla spalla, <Ma che dici! A me non piacciono, sono io che piaccio a loro! Sono una piaga, rompono a tutte le ore: mi offrono la merenda, litigano per stare con me, mi riempiono di bigliettini e lettere e si aspettano che io legga tutto! Non posso farcela!> esclamò  allargando le braccia con un'espressione tremendamente angustiata.
<Che vita complicata, eh?> lo prese in giro Axl, <Povera stellina> disse fintamente dispiaciuto Mathis, <Antipatici, questo siete!> sentenziò Morgan incrociando le braccia sbuffando, <Pensa ai cioccolatini, quelli sono buoni> disse Josh vedendo il lato positivo, <Quelli si> gli accordò Morgan, <Ma solo quelli!> ribadì.
<Josh! È ora di entrare a scuola, che stai facendo? Possibile che io non possa rispondere un secondo al telefono...> quella voce femminile si interruppe a metà frase quando quegli occhi da cerbiatta si posarono sulla figura magrolina di Mathis, in piedi di fronte a Josh, che visibilmente a disagio, tentava di nascondersi dietro Axl o Morgan.
Calò un pesante silenzio tra i presenti, mentre la vita intorno a loro continuava a scorrere, le macchine continuavano a circolare, il vento sferzava ancora, scompigliando le loro chiome così come quelle degli alberi e gli adulti continuavano ad accompagnare i loro bambini all'entrata della scuola, ma loro no, loro erano fermi nel loro imbarazzo.
Anche Morgan aveva perso la sua parlantina, leggendo negli occhi di Josh un disagio sconfinato, non capiva dove fosse il problema, ma lo ricollegò alla bellissima donna davanti a loro, anche Axl fece lo stesso ragionamento, soffermandosi maggiormente su quella dea che aveva davanti: alta, giovane, elegante e curata, non poteva che essere lei.
Si sentiva quasi in soggezione, era una ragazza poco più grande di lui ma emanava uno charme e una sicurezza fuori dal comune, stretta nel suo completo blazer-pantalone nero gessato, con delle magnifiche décolleté bianche di vernice ai piedi e un basco dello stesso colore sulla testa, poco sopra la coda bassa e priva di imperfezioni, che lasciava cadere la massa di boccolosi capelli cioccolato dietro le spalle. La camicia sottile lasciava intravvedere il reggiseno in pizzo nero, le labbra piene erano tinte di bordeaux, la stessa tinta usata per colorare leggermente le palpebre già segnate da una riga pressoché perfetta di eye-liner. Poche volte si era sentito così sciatto, avvolto in un caldo maglione nero sui suoi jeans scuri preferiti e delle semplicissime vans ai piedi. Insomma, l'uomo che incontra la leggenda, e quella leggenda doveva essere la tanto discussa Susan, la madre di Josh ed ex-fidanzata di Elaja. Chi mai avrebbe potuto reggere il confronto con una divinità del genere, nella corsa al cuore di Elaja? Lui no, ma si ricordò di essere fuori dai giochi a prescindere, in quanto maschio, quindi si rasserenò, la natura gli aveva comunque dato un ben servito più che sufficiente.
<Ma quale onore rivederti, Susan Collins> disse Mathis piccato, <Proprio vero, l'erba cattiva non muore mai> aggiunse facendole un sorriso sardonico, <Tu ne sai qualcosa, vero? Come stai? Sempre pronto a sbavare dietro a persone che non ti ricambieranno mai?> chiese lei con tono di sfida, guardandolo dall'alto in basso, <Certo, è nella mia natura, come è nella tua tradire> disse angelico, se Axl fosse stato sordo avrebbe creduto che le sesse facendo dei complimenti a giudicare dall'espressione che adornava il suo viso, ma capito il verso in cui stava andando la cosa Axl comprese di dover allontanare i bambini, dando loro un bacio e facendoli entrare a scuola.
<È acqua passata, le persone vanno avanti, ma evidentemente tu non riesci a recepire questa semplice lezione> replicò lei, scrutandolo con attenzione <È questo che ti ripeti? Beh, per te deve essere stato semplice andare avanti, non ne sei di certo uscita tu con il cuore in frantumi, a te è toccato solo il ventre gonfio, ma sono sicuro che l'infinito amore che provi per quel cane che chiami "fidanzato" riesca a lenire ogni tua ferita, così come il suo portafoglio fa per le smagliature e la cellulite> sibilò, facendo il suo classico movimento con la mano e avvicinandosi a lei di qualche passo.
<A proposito! Come sta il grand'uomo? Gli cambi già il pannolino o è ancora presto? Soffre ancora da ansia da prestazione? Non che io gliene faccia una colpa, intendiamoci, reggere il confronto con Elaja deve essere dura, poi si sa, l'età fa paura. Deve essere stata dura per te lasciare il letto di un ragazzo per ritrovarti in quello di un uomo che potrebbe essere tuo padre, soprattutto perché adesso quel ragazzo è ricco. Ah, se solo avessi saputo pazientare...> sospirò affranto, <So che sei ancora in contatto con Elaja, beh ti dico una cosa: lui potrà anche averti perdonata, non importa, ma osa illuderlo o farlo soffrire e giuro che non la passerai liscia!> terminò visibilmente adirato, lasciando Susan a bocca aperta.
<Era solo un piccolo avvertimento, sono sicuro che non ho di che preoccuparmi> le sorrise ancora, <Sei sempre stato pieno di odio> disse solo Susan, facendo ghignare Mathis, <Almeno non è sperma, alla fin fine mi è andata bene> ribatté indicandola.
Lei avrebbe sicuramente voluto dire qualcos'altro, ma venne bloccata da Axl, <Signori, basta, state dando spettacolo> disse indicando le persone che osservavano la scena, probabilmente attirare dai toni concitati.
<Non fa nulla, tanto avevo finito> disse Mathis alzando un sopracciglio, poi guardò l'ora sul telefono, <Oh devo proprio andare o perderò la metro!> disse ad Axl, ignorando del tutto la giovane che era rimasta ferma dov'era, <Ti deve un passaggio?> chiese, ma l'altro negò con la testa, <Ho lasciato l'auto in centro, devo andare a recuperarla. Grazie, sono stato benissimo> disse di fretta, salutandolo alla svelta con due baci sulle guance e allontanandosi con camminata svelta.
<Che soggetto...> mormorò Axl, ricordandosi di essere rimasto solo con Susan, e adesso?
Vide una lacrima solitaria scivolarle sulla guancia, mentre guardava da tutt'altra parte per non incrociare il suo sguardo, con il vento che le scompigliava alcune ciocche brune, mandandole sul viso.
<Vuole un fazzoletto?> le chiese cortesemente, prendendo quello che aveva nello zainetto e porgendoglielo, <Grazie, non mi ero neanche resa conto di star...> lasciò la frase in sospeso, preferendo probabilmente non ammettere la sua debolezza, <Non mi sono presentato, sono Axl, il fratello di Morgan, il nuovo amichetto di Josh> le porse la mano con un sorriso caldo e rassicurante, <Piacere, Susan, la madre di Josh> riuscì addirittura a tirar fuori un sorriso smagliante e Axl si ritrovò a pensare che fosse davvero forte.
<Mi dispiace per il penoso teatrino, di solito non mi faccio insultare davanti agli sconosciuti> tentò di darsi un tono, <Bello il fazzoletto di stoffa, fa tanto gentleman d'altri tempi> si complimentò, toccando il tessuto morbido di quel pezzo di stoffa immacolato, <Nel mio caso fa più da fratello maggiore isterico, mio fratello è costantemente raffreddato e solo questi non irritano la sua pelle> spiegò, mentre iniziavano a camminare, <Ma stia tranquilla, è pulito! Li lavo di continuo e porto sempre più di uno con me> precisò preso dall'ansia, <Si sente che è pulito, pensa, uso lo stesso ammorbidente!> i due ridacchiarono, poi Axl avvistò una caffetteria niente male.
<Posso offrirle la colazione?> chiese allora Axl guardando il locale, <Solo se mi da del "tu"> disse Susan con un sorriso complice, <Accordato> replicò Axl.

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⏰ Last updated: Jun 27, 2020 ⏰

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