Chapter nine.

12 0 0
                                    

<Smettila di tirarmi Diane!> urlò ridendo, in quella bolgia che era diventata la casa di una loro amica, Wendy. <Dai! Vieni a ballare con me!> urlò continuando a trascinarlo per un braccio verso il centro della pista, con quella sua forza che discordava con il suo aspetto delicato. <Perché proprio con me? Non sono bravo!> le disse ad alta voce, per tentare di sovrastare la musica altissima, poi bevve un'altro sorso dalla bottiglia di vodka che aveva in mano.
<Perché mi stai simpatico!> disse mettendo le braccia intorno al suo collo, <E perché dopo voglio farti un pompino...> mugugnò vicina al suo orecchio, <Questa sarebbe una buona notizia, ma bellissima, tu sei fidanzata con Clyde!> le ricordò, nel caso se lo fosse dimenticato tra uno shoot di whisky e uno di tequila, <Non ci voglio più stare con lui, è uno stronzo! Guarda! Balla con Layla!> effettivamente il suo amico non era un tipo particolarmente fedele e a dimostrarlo non ci volle di certo un tribunale, dato che più che ballarci, Layla la stava baciando.
<Beh, se la metti così...> mormorò guardando la profonda scollatura del suo vestito turchese, su ci ricadevano una moltitudine di collanine dorate, probabilmente regalate da Clyde.
Quando si era fidanzata con il suo amico era una ragazza così innocente! Clyde ne faceva di miracoli...
Nel frattempo lei aveva iniziato a ballare, muovendo i fianchi vicino al suo inguine in modo scandalosamente sexy, dandogli le spalle ma continuando ad artigliare il suo collo con le unghie smaltate di rosa, mentre si lasciava cingere la vita dall'unico braccio libero del corvino, mentre continuava a tracannare dalla bottiglia.
<Elaja! Elaja!> si girò a malincuore, sentendosi chiamare da dietro: Layla lo guardava con gli occhi lussuriosi, fasciata in un bellissimo vestito maculato particolarmente corto. <Dimmi tutto, dolcezza> la accolse sorridendole amichevolmente, <Noi andiamo via adesso, vieni? Senza di te non ha senso!> soffiò a poca distanza dalle sue labbra, cosa pensò il corvino? Che quella ragazza avesse più droghe che sangue in circolazione.
<E Wendy?> chiese, mentre Diane si avvinghiava al suo braccio, particolarmente interessata alla conversazione, <Viene anche lei!> urlò in risposta, dandogli un rumoroso bacio sulle labbra e riservando lo stesso trattamento a Diane, <Su! Forza! Andiamo!> li incitò Layla, prendendo per il polso entrambi.

<Giù! Giù! Giù!> urlavano in coro, guardando Diane e Layla tracannare alcolici fino a morire.
La sfida era iniziata per un motivo molto semplice: Clyde. Lui voleva divertirsi e aveva promesso una notte folle alla vincitrice, il corvino però era più che sicuro che quelle due avrebbero fatto lo stesso tutto quel teatrino, anche solo per mera competizione. Nessuna delle due era innamorata di Clyde e nessuna delle due era stupida.
<Elaja!> lo chiamò il suddetto, <Prima ti ho visto ballare con Diane> disse, passandogli quello che sembrava un Cuba Libre, <Si, Devo ammettere che ci sa fare la ragazza> ammiccò in sua direzione, <Hai fatto un buon lavoro> continuò, iniziando a bere il dink offertogli, mentre l'altro gli passava un braccio sulle spalle <Lo so, amico, lo so> disse ridendo, guardando le due che continuavano a bere, <Prima in macchina mi ha fatto un pompino, per poco non sbandavo. Ci sa fare!> si complimentò, <È vero, però vuole una cosa seria con me> disse affranto, mentre Elaja mormorava "ahia".
<Che spreco. Vabbè, morte tua, vita mia!> rise scrollando le spalle, abbandonandolo per poi avvicinarsi a Diane che continuava a bere, <Vieni con me, dobbiamo riprendere da dove avevamo lasciato, no?> lei annuì e lo seguì verso i bagni del locale.
<Tu vuoi farlo ingelosire, io voglio una scopata. Tutti contenti, no?> disse mettendo le cose in chiaro, mentre le alzava la gonna del vestito, <Credo di volerla anche io la scopata> mormorò lei, avventandosi sulle labbra del corvino e cingendogli la vita con le cosce magre e allenate.
Alla fine tutto si era ridotto ad un insieme di ansiti, spinte e sudore, ma il risultato era stato più che ottimo, Diane ci sapeva fare, era sprecata con quel decerebrato di Clyde.
<Sei magnifico!> si complimentò lei, schioccandogli un bacio sulla guancia mentre si aggiustava la gonna, <Anche tu non sei male> ammise e dopo averle dato un ultimo bacio uscì dal bagno.
Non fece neanche in tempo a prendere il pacchetto delle sigarette che venne affiancato dalla sua mora preferita: Kara.
<Tesoruccio, è arrivata della coca da paura, vieni?> e come si poteva dire di no? Si fece trascinare verso una zona appartata del locale che ormai era occupato solo dagli ex-membri della festa di Wendy, <Eccolo qui! Ti stavamo aspettando, a te l'onore di provarla per primo!> esultò Mathis, un suo buon amico mezzo francese approdato per caso nelle loro vite qualche anno fa grazie al fratello maggiore.
<E come si fa a tirarsi indietro?> chiese retorico, e con l'aiuto della cannuccia passatagli da Kara fece il primo tiro, dovendo chiudere gli occhi per qualche secondo, <Perfetta! Contattate il fornitore, ne voglio un po'> disse con un'allegria nella voce che non gli apparteneva, <Tieni!> urlò Wendy lanciandogli una bustina piena di cocaina, <Offro io!> si indicò per ribadire il concetto, <Questo e altro per il mio ospite preferito!> continuò, per poi scolarsi uno shoot di tequila passatole da Laurent, il fratello maggiore di Mathis. Elaja fece un piccolo inchino per poi fare tirare su un'altra striscia di cocaina.
<Ma lo sai che Laurent e Wendy stanno insieme?> chiese Kara, con quel suo modo di fare lussurioso, lei avrebbe assunto quel tono anche parlando del tempo, non a caso il corvino le aveva sempre consigliato di darsi alle chiamate a sfondo erotico.
<Immagino siano innamorati come Clyde e Diane> constatò cinico, indicando la seconda coppietta che si mangiava le labbra in un bacio famelico, <Loro sono un po' più platonici, non dimenticarti che Laurent è un vero e proprio gentiluomo!> precisò, poggiando la testa riccioluta sulla spalla del corvino, effettivamente non aveva tutti i torti, Laurent nonostante le sue innumerevoli conquiste e i suoi infiniti fidanzamenti rimaneva pur sempre un ragazzo di classe.
<Per non parlare di Mathis!> suggerì allora Elaja, indicando il fratello di Laurent con lo sguardo, <Lei ci sta provando da più o meno tutta la serata e lui le da ancora corda, ammirevole!> si complimentò, poi osservò Kara negli occhi e dissero all'unisono <Dovremmo trovargli un fidanzato>.
<Che fine ha fatto Layla?> chiese allora la ragazza guardandosi intorno, <E chi lo sa? Mica son il suo baby sitter> scrollò le spalle, lei non era propriamente parte del loro gruppo, ma spesso si aggregava quando veniva invitata da Elaja. <Anche questo è vero...> gli accordò lei, accendendosi un spinello, <Vuoi?> propose, mettendogliela praticamente sotto al naso, <Si dai, tanto peggio di così> disse, facendo un tiro profondo, <Sai a cosa pensavo oggi?> chiese allora Kara, riprendendosi la sigaretta, <La mente delle donne è troppo vasta per me, dimmelo tu> rispose facendole l'occhiolino, <Che Susan è una vera stronza> sibilò, attirando l'attenzione del corvino <Beh, di certo non è famosa per essere dolce come una caramella al mou> constatò, mentre si allontanavano a braccetto dalla calca.
<Non in quel senso, quello lo so, ma pensavo al modo in cui ti tratta. Non te lo meriti> disse mentre uscivano, con Kara era così, quando si iniziava un ragionamento (quasi sempre lungo e paternalistico) poi bisognava anche finirlo.
<Cioè, lo so che ormai lei è fuori dal nostro giro, che ormai è una mamma e stronzate varie, però a volte il suo comportamento mi fa davvero rabbia> continuò e il corvino preferì non fermarla, <Eravamo migliori amiche e tu eri il suo fidanzato, però ci ha dato un due di picche e ci ha abbandonati per giocare alla famigliola felice con Max! Fanculo!> strepitò, abbastanza in collera, ma Elaja era abituato, Kara era così. <Pensavo di contare per lei, e invece non mi aveva neanche detto della sua tresca con quel coglione mentre stava con te! Ma ti rendi conto? Tu l'amavi così tanto, eravate così felici!> disse con gli occhi lucidi, mentre si sedevano su un marciapiede lurido antistante al locale da cui erano appena usciti.
<Kara lo sai vero che non ha senso rivangare cose successe anni fa?> chiese pazientemente Elaja, sicuro che quelli fossero i vaneggiamenti dell'alcool. <Ormai è andata così, pace. È lei che ci ha rimesso un figo come me per quel catorcio!> disse per rianimare l'atmosfera, e ci riuscì, facendola sorridere.
<Dovresti trovarti una fidanzata, sai, meriteresti qualcuno che ti ami davvero, che non ti tradisca> disse lei pensosa, <Non vorrai proporti tu, spero! Tu sei la mia migliore amica, in assenza di Andrea, non puoi lasciarmi con il posto vacante!> ironizzò, vedendola poi sbuffare, <Lo sai anche tu che io sarei pessima per te! Ci vorrebbe qualcuno con la testa a posto, incline all'amore e pronta ad accogliere i tuoi problemi, quindi leggermente masochista, con il cuore buono ma allo stesso tempo forte, ma soprattutto che non si faccia schiacciare dal peso della tua ombra> Elaja portò il conto con le dita, alzando le sopracciglia <Le cose sono due: o me la fanno su misura o aspetto il miracolo> a quella frase Kara ringhiò, <Ci devi credere! Vabbè ne parlerò con Andrea, lei ha sempre le soluzioni ai nostri problemi!>
Andrea... si stava quasi dimenticando di lei in quei giorni di assenza, dato che quella matta aveva deciso di partire con un ragazzo di cui qualche giorno prima ignorava l'esistenza. Ma lei era fatta così: un giorno c'era e quello dopo no. Lei si che viveva a pieno la vita.
<Si è fatta sentire?> chiese Kara, riferendosi alla loro amica <Secondo te? Lo sai che quando parte perde ogni contatto con la civiltà, ma tornerà presto, vedrai, aveva promesso a Josh un regalo di Natale non da poco, non lo deluderebbe mai e questo lo sappiamo tutti> quelle parole strapparono un sorriso sghembo alla mora, <Certo che siamo proprio gente strana noi...> mormorò, guardandosi le mani solo per far qualcosa, <È per questo che andiamo d'accordo, no?>.
La conversazione finì li, non c'era bisogno di aggiungere altro e i due amici passarono eterni minuti ad osservare le macchine che sfrecciavano, seduti su quel marciapiede zozzo con la testa dell'uno poggiata su quella dell'altra, congelandosi le chiappe persi nei loro pensieri, un modo alternativo per passare il sabato sera.
<...no dai, non andiamo lì, si... lo so! Lo so! Ma non mi va di rivedere il mio ex... non quello, si Kevin, andrà lì sicuramente!> il corvino riuscì a cogliere uno straccio di conversazione, sentendo la voce della persona che ormai evitava da ben due settimane: Axl.
Alla fine i due non avevano concluso niente, probabilmente a causa dell'uscita tutt'altro che felice di Josh, che aveva portato il corvino a chiudersi a riccio.
Ma adesso che se lo ritrovava a pochi metri di distanza, cosa avrebbe dovuto fare? Evitarlo come un codardo? Per quale motivo poi, ancora non lo sapeva. Optò per la soluzione più sbrigativa, continuare a fissare la strada sperando di non essere riconosciuto, e probabilmente ce l'avrebbe fatta, se Clyde non si fosse messo in mezzo.
<Elaja! Kara!> chiamò a gran voce, <Ma dove cazzo sono finiti quei perdigiorno...> mormorò guardandosi intorno, <Ah eccovi! Ma che ci fate fuori?> Kara si era girata e anche il corvino fu costretto a farlo, incontrando però subito l'attenzione di quello che doveva essere Axl. Maledizione, e adesso che faccio?
<Elaja... ciao> disse Axl imbarazzato, salutandolo per primo dopo qualche attimo di smarrimento, <Ehm... ciao Axl> rispose mentre veniva assalito da un'infinita voglia di sparire sotto due metri di terra, in una bara, preferibilmente. <È un tuo amico?> chiese Clyde guardando meglio il nuovo arrivato, beh di certo non passava inosservato, con quella salopette totalmente brillantinata e gli occhiali da sole tondi e completamente neri, per non parlare del rossetto, anch'esso nero. <E da quando hai amici che noi non conosciamo? Testa matta, ci vuoi tradire, eh!> lo riprese Kara, scompigliandogli i capelli freneticamente, <No dai, non siamo proprio amici> intervenne Axl, venendo però ignorato, <Beh tesoro caro, i tuoi amici sono i nostri amici, presentiamolo agli altri! Vedrai, quando tornerà Andrea si innamorerà di lui! È proprio il suo tipo! Forza, forza!> disse Kara euforica, costringendolo ad alzarsi tirandolo per un braccio, <Piacere, io sono Kara, lui è Clyde e lui... beh lui già lo conosci!> disse allegra, era un'allegria abbastanza innaturale e questo portò Elaja a pensare che avesse ingerito qualcosa e che stesse facendo effetto solo in quel momento.
<I miei amici mi aspettano...> tentò di dire inutile Axl, guardando il corvino in cerca di aiuto o forse di semplice approvazione, <Bene allora! Fa venire anche loro, più siamo meglio è, sono stufa di vedere sempre le solite facce> e detto questo iniziò a tirare dentro sia Axl che Clyde.
<Arrivo subito, un secondo> disse Axl alla mora, divincolandosi dalla sua presa e offrendole il suo miglior sorriso, <Devo dire una cosa urgente a Elaja> vedendola annuire ed entrare di nuovo nel locale il ragazzo dai capelli rosa si girò verso il corvino con la furia negli occhi, occhi oscurati da sottili lenti nere.
Elaja Sullivan ebbe paura, non solo di colui che aveva davanti, ma anche di sé stesso, perché certe cose non dovevano essere provate, certe cose dovevano rimanere chiuse sotto chiave in quell'inferno che era il suo cuore. E così sarebbe stato.

La casa degli specchi Where stories live. Discover now