Chapter six.

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<Il film è stato da paura! Grazie papà!> urlò Josh iniziando a correre verso la macchina seguito da Morgan, con il braccio in avanti come se stessero volando.
<Alla fine il film non era violento, avevi ragione tu> Axl ebbe in risposta una scrollata di spalle, <Io ho sempre ragione!> continuò poi il corvino, guardando con infinito orgoglio l'enorme sorriso di Josh, che giocava sul marciapiede insieme al suo amico, aprì la macchina con il telecomando, volendo evitare che quei due si raffreddassero, sudaticci com'erano.
<Faresti di tutto per renderlo felice, eh?> chiese allora Axl, dandogli una spallata giocosa, che però gli ritornò con il doppio della forza, <Ahia!> si lamentò allora, venendo però ignorato. <Di tutto e di più, se potessi prenderei la luna per lui> guardò allora il cielo stellato di quella sera, era raro ormai riuscire a vedere le stelle, ma ad occhi ben attenti come i suoi quelle enormi palle infuocate che bruciavano nello spazio non sarebbero mai passate inosservate, così come quello spicchio di luna, che torreggiava nel cielo come se fosse stato di sua proprietà.
Axl lo osservava ammaliato, come se fosse stato un peccato mortale non farlo e quasi se ne dispiacque quando arrivarono alla macchina. <Allora supereroi, andiamo al McDonald?> prima che le due pesti potessero rispondere Axl prese la parola, <Io avrei un'idea migliore, che ne dite di mangiare i miei hamburger? Morgan può garantire per me, sono buoni vero?> il fratellino annuì, allora Elaja non ebbe più partita dato che anche Josh annuì, seguendo il suo amico.
<E va bene! Però dobbiamo andare a fare la spesa prima, casa mia è il rifugio dei cibi grassi non delle verdure> si arrese il corvino, <Maledetto te... mi vuoi avvelenare con la tua cucina?> bisbigliò poi all'altro, <Tutt'altro, ti salvo dall'avvelenamento> rispose Axl, <Quindi le opzioni sono due, o sei un salutista o un egocentrico ed entrambe spiegherebbero perché mi sei tanto antipatico: a) io sono la persona con lo stile di vita più malsano sulla faccia della Terra, b) io sono egocentrico e non c'è spazio per due egocentrici> spiegò il corvino, <Non sono un salutista, semplicemente ti salvo dal cancro> ribatté allora Axl, <Eccone un altro con la sindrome del messia, andiamo bene...>

<Fai la pallina... si bravo così e poi schiacci, attento a non far rompere i bordi> dopo essere andati a fare la spesa, Axl aveva iniziato ad insegnare ad uno sfortunato Elaja i segreti della cucina. <Ma a me vengono piccoli e irregolari, i tuoi sembrano quelli comprati!> indicò gli hamburger di Axl con la mano libera, come a volergli urlare "stai barando, non è giusto", <È perché non schiacci abbastanza, non ti preoccupare, nel caso si rompessero puoi sempre rifarli> lo rassicurò facendogli l'occhiolino.
<Ma guarda tu cosa mi tocca fare... da che mondo è mondo gli hamburger si comprano, viviamo in America dove praticamente ci svezzano con i panini del McDonald!> si lamentò Elaja, pur continuando a produrre i suoi dischi di carne, <Infatti le statistiche dicono che il 66,7% dei nostri compatrioti è in sovrappeso> ribatté Axl, i cui hamburger erano perfettamente levigati e tutti della stessa grandezza, quelli di Elaja... un po' meno.
<Appunto! È il nostro marchio di fabbrica! Tanto di qualcosa si dovrà pur morire, no? Ti dirò, sono stato con tante ragazze sovrappeso e ti posso assicurare che sono molto... come dire? Calorose> spiegò con aria fintamente sognate, <Dovresti provare, ci ritorneresti> a quel punto fu lui a strizzargli l'occhio, <Te lo ricordi vero che sono gay?> chiese allora Axl, abbastanza retorico, ma abbastanza attento nel sondare la reazione dell'altro.
<E come dimenticarmene? Mi hai praticamente molestato! Comunque dovrebbe essere lo stesso anche per gli uomini, no?> Axl sbuffò, <Non ti ho molestato, bugiardo! Tu eri più che consenziente... ma sorvoliamo. Sinceramente una volta sono stato con un uomo in sovrappeso, ma non mi è piaciuto: lui era troppo in tutto. Ma penso che dipenda da persona a persona> si morse la guancia ripensandoci, <Vero, poi dipende tutto dal rapporto che hai, io ad esempio non ho mai avuto una relazione stabile che durasse più di un mese e mezzo, però sono bravo con le relazioni di solo sesso, con quelle sono un mago!> risero insieme, le parole di Elaja avevano catturato particolarmente l'attenzione dell'altro.
<Anche con... come si chiama? Susan? Anche con lei è durata poco? La relazione intendo, non fraintendere> in realtà aveva finto di non ricordarsi il suo nome, Elaja la nomina spesso ed era difficile dimenticarsene, soprattutto perché sembrava essere una vera dittatrice, ma non avrebbe mai ammesso che un po' era infastidito dal fatto che lei avesse avuto una possibilità con il corvino e lui no.
<No, con lei è stato diverso, lei non fa testo> ecco, ad Axl bruciava lo stomaco quando lo sentiva parlare di quella Susan, non solo perché era rimasto fortemente colpito da Elaja, lo aveva superato (o almeno questo si diceva), ma perché vorrebbe che un giorno qualcuno faccia lo stesso per lui, che qualcuno adotti quella voce più calda e nostalgica parlando di lui, che qualcuno rubi la luce speciale che in quel momento animava gli occhi malinconici di Elaja.
Non dovette neanche spingerlo a continuare, in quel momento lui era stato totalmente eclissato dalla presenza di Susan ed Elaja ne parlava come se in realtà quelle cose non riuscisse a trattenerle, <Quello che ho avuto con Susan è su tutt'altro pianeta rispetto a qualunque altra relazione che avrò mai, ammesso che io ne abbia un'altra. Sai, la magia del primo amore, quando tutto ti sembra nuovo e degno di essere scoperto nel migliore dei modi, quando ti rendi conto che non esisti più solo tu, ma che siete in due. Quelle sensazioni non hanno prezzo, quello che io e Susan abbiamo avuto non lo riavrò mai, penso sia lo stesso per lei, e se dovessi pensare ai miei ultimi istanti di vita io li immaginerei con Susan al mio fianco a stringermi la mano. Perché lei è stata con me in momenti che fanno più paura anche della morte stessa...> si fermò un secondo, indeciso se continuare o meno <Perché alcune cose fanno molta più paura della morte> detto questo scosse la testa come a volersi riprendere da quello stato di trance in cui era caduto, Axl notò i suoi occhi lucidi e lo considerò un privilegio.
<Il modo in cui parli di lei farebbe credere all'amore anche la persona più cinica> disse Axl, mentre girava gli hamburger nella padella, <Pensa che ci ho creduto anche io> constatò il corvino, lavandosi le mani e iniziando a prendere i piatti, <Anche se adesso mi rendo conto che, come disse Wilde: "l'amore è un'illusione"> quelle parole fecero sorridere Axl, <Il ritratto di Dorian Gray> disse solo questo, ma quelle poche parole fecero sorridere a sua volta Elaja, <Esatto!>.
<Tu hai mai assaggiato il frutto maledetto?> chiese con una punta di curiosità il
corvino, <L'amore?> domandò per guadagnare tempo <Non ancora> rispose allor Axl evasivo, <Uh, questo si che è interessante! E io che ti facevo innamorato anche dei porcospini!> lo prese in giro Elaja, <Cos'hai contro i porcospini? Sono adorabili!> rise allora Axl.
<Torniamo a noi, come mai il tuo cuore ti ha dato buca con l'amore?> chiese Elaja mentre tagliava il pane per hamburger che avevano comprato al supermercato, in realtà Axl avrebbe voluto farlo da sé, ma Elaja aveva minacciato di tagliargli la lingua se avesse osato ripeterlo.
<Non lo so, forse non ho ancora trovato il mio "tipo" o il mio "tipo" non ha trovato me, o peggio, non mi vuole> rispose scrollando le spalle, <In realtà ci ho perso le speranze> concluse, poggiando gli hamburger in un piatto e iniziando a cuocere le uova. <Forse rimarrò solo a vita, chi lo sa... magari non sono fatto per l'amore> sentì ridacchiare Elaja, che nel frattempo aveva iniziato a mettere la maionese e il ketchup sul pane, <Mi sembra di sentire me stesso parlare> disse, poi continuò <Secondo me l'amore arriva proprio quando non lo cerchi più, ti illudi che ormai vivrai senza e sbam! Eccolo di nuovo a complicare tutto. Alla fin fine l'amore non è qualcosa che puoi scegliere o progettare, è uno stronzo arriva quando più gli aggrada> terminò, affiancandolo nuovamente per iniziare a cuocere le patatine fritte, <Forse hai ragione tu, quindi anche tu sei in attesa che quello stronzo si ricordi di te?> chiese, <Faccio io qui, tu vai pure a farcire gli hamburger> disse Axl, prendendo il posto di Elaja, lo aveva visto un po' in difficoltà con l'olio bollente e aveva preferito evitare una nottata al pronto soccorso.
<No, per me è diverso. Io non voglio innamorarmi, una volta mi è bastata abbondantemente. Quindi io sono fuori dai giochi, non sono più ai comodi di quel bastardo megalomane> spiegò il corvino, mentre impilava l'insalata, gli hamburger, le uova. <Non ti manca l'essere innamorato?> chiese a quel punto Axl, affiancandolo e aggiungendo il bacon ai panini, <A te manca mai il virus intestinale?> dopo la domanda di Elaja, Axl scoppiò in una risata limpida.
<È così male? Perché se è così allora farò di tutto per non innamorarmi> in risposta Elaja alzò le spalle, <Beh dipende da persona a persona, in quel momento ti sembra bellissimo e tutto assume una nuova sfumatura, anche l'amputazione del gingillo> guardò in basso indicando la patta dei suoi pantaloni, facendo fremere Axl, <Sembra plausibile e positiva se per volere dell'altro. Poi subentra la razionalità e alla fine, perché finisce sempre, sei uno straccio e potrebbero usarti per lavare i pavimenti luridi dei bagni pubblici> spiegò mentre Axl controllava la cottura delle patatine. <Poi dipende tutto da come finisce: a volte è devastante, altre non te ne frega nulla e altre ancora sei rassegnato e sai che è la cosa migliore, perché il rapporto è logorante e continuare non fa altro che male> disse pensoso, come se gli fosse appena tornata alla mente una vecchia storia, seppellita dalla polvere dei ricordi e del tempo.
<Sai mi hai fatto tornare in mente una persona che per me era il Sole, l'ho conosciuta prima ancora di stare con Susan. Forse ero innamorato anche di lei, ma chi lo sa, la situazione in cui si è svolto tutto era così strana, e io ero un'altra persona. Però si, forse quello era amore, ma era straziante e per ogni fiore che regalava ti veniva in dono anche una pugnalata... però lo ricordo in modo paradossalmente positivo, forse perché ero un bambinetto al tempo> sospirò, martoriato da sé stesso e dai suoi ricordi.
<Prima mentre parlavi di Susan avevi gli occhi lucidi, ma adesso... adesso stai piangendo> gli fece girare la testa, accarezzandogli il mento tenuto tra l'indice e il pollice e rivelando una lacrima solitaria che si era fermata sulla guancia, sbucando dalle ciocche di capelli che coprivano parte del viso del corvino.
Avrebbe voluto asciugarla lui, anzi, la sua mano era lì lì per farlo, a un centimetro dalla guancia: ma Elaja fu più veloce, sfuggì alle sue premure asciugandosi il viso di fretta e furia, come a voler eliminare ogni traccia, <Come sei sciocco... devo avere solo una ciglia nell'occhio, figurati, non si piange mica per queste cose morte e sepolte> si allontanò da lui, come a voler fuggire dalla loro conversazione ormai indesiderata e dolorosa, <Puoi finire tu di mettere la tavola? Io vado in bagno a vedere se riesco a togliere questa dannata ciglia> disse con evidente disagio, il groppo in gola e un'ansia più che palpabile. Axl si limitò ad annuire, abbastanza confuso dal comportamento di Elaja, ma preferì non indagare oltre, non volendo rovinare quel rapporto che si stava venendo a creare.

<Cristo! Perché mi sei tornato in mente?> sbraitò Elaja, chiuso a chiave nel bagno della sua stanza, dove sperava che nessuno venisse a cercarlo. Stringeva il lavabo tra le dita talmente tanto forte da far sbiancare le nocche, provando a non piangere al ricordo di quella persona, ma fallì miseramente, crollando su se stesso come avrebbe fatto un banale castello di carte, collassando sul pavimento del bagno con lunghe fila di lacrime a rigare il suo bel volto smunto.
<Devo prendere qualcosa per calmarmi, o manderò tutto a puttane> si rimise in piedi, sorreggendosi grazie alla parete del bagno e si avvicinò allo specchio, osservando come il peso di un misero ricordo potesse farlo a pezzi, sapeva però che il problema non era solo quello, ma l'assenza di droghe e alcolici si stava facendo sentire sempre più velocemente ormai, sapeva che entro l'anno successivo l'assunzione di droghe sarebbe stata sempre più massiccia e viscerale.
<Non provare a fare stronzate maledetto tossico, non ci provare neanche! Susan non te lo perdonerebbe mai... tu devi salvare le apparenze, sei meglio di lui... tu sei meglio di quello schifo> tentò di auto-convincersi <Sarai il padre che sognavi, devi esserlo o Josh soffrirà come hai fatto tu e lui a differenza tua non se lo merita. Lui merita il meglio, sii quel meglio> terminò, scoprendo che nello stringersi il braccio si era lacerato la pelle con le unghie, ma poco importava, il dolore sarebbe passato in un batter d'occhio: aveva una predisposizione naturale verso la sopportazione al dolore, o forse era solo allenamento.
Si lavò dal viso i segni del pianto e si pizzicò le guance per tentare di rimediare a quel disastro che aveva in faccia: era pallido come un cadavere. Decise di togliersi la maglietta che aveva indossato per cucinare, che tra l'altro era anche sporca di macchie d'olio, optando per una maglia a maniche lunghe bianca con le maniche nere, dato che non si fidava di nessuno, soprattutto di sé stesso, per sicurezza prese qualcosa per calmarsi del tutto.
Con un sorriso finto tornò dagli altri, come si dice? "Le apparenze prima di tutto", prima anche di sé stessi.

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