"Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d'ombra e di luce."
— Lev Tolstoj.
2.M a d d i e
Tattoo Planet si erge tutto colorato in un edificio piuttosto anonimo; la grande scritta al neon spicca grazie alla luce bianca di cui è composto. Tantissimi disegni contornano la scritta, ed uno in particolare cattura la mia attenzione non appena esco dalla macchina per avvicinarmi all'entrata.
Una rosa nera, piena di sfumature e contrasti, è raffigurata su uno sfondo bianco sporco piuttosto apatico e tenebroso; innumerevoli rami spinati la proteggono, circondandola con ulteriori forti e spesso arbusti neri. Mio fratello si avvicina a me, fissando per qualche attimo lo stesso disegno che tanto mi ha ammaliato. «L'ho disegnato io qualche anno fa, non appena Derek ha deciso di aprire questo negozio» mi comunica in modo fiero, lasciandomi un piccolo pizzicotto sulla guancia prima di aprire la grossa porta vetrata dell'ingresso.
Velocemente lo seguo, mettendo piede nel posto che più rappresenta l'arte; i tatuaggi sono un'ulteriore modo per esprimere i propri pensieri, le proprie idee. Un modo diverso per distinguersi dal comune.
Il piccolo corridoio che mi si presenta davanti è dipinto di un nero opaco che fa spiccare ogni singolo disegno attaccato al muro, tutti disegnati con colori piuttosto vivaci; seguo il ragazzo finché non entriamo in uno studio, che riporta lo stesso stile anche all'interno. Guardo ammaliata ogni minimo particolare, finché una chitarra bianca attaccata alla parete principale non cattura la mia attenzione.
Mio fratello ha sempre avuto la passione della chitarra, fin da piccolo. Quando ci siamo conosciuti mi ha mostrato diversi video raffiguranti lui da piccolo che cercava di strimpellare qualche canzone imparata a memoria sulla chitarra; lo stesso bagliore che c'era nei suoi occhi allora è ancora vivo nel presente.
«Tra qualche minuto dovrebbe arrivare Derek» annuncia tranquillamente prima di appoggiare lo zaino su una sedia girevole. Annuisco distrattamente, sedendomi sulla poltroncina in un angolo dello studio; continuo a guardarmi in giro con attenzione, osservando anche mio fratello prendere gli innumerevoli attrezzi che serviranno nei suoi prossimi appuntamenti.
«Aspettami qui e non combinare casini, ti prego» mi dice velocemente, prima di uscire dal piccolo studio. Sbuffo spazientita e mi lascio cadere goffamente sulla poltrona, mordendomi leggermente il labbro.
Improvvisamente, nel più totale silenzio, sento la porta di legno aprirsi emettendo un cigolio piuttosto fastidioso, così mi giro verso di essa: un ragazzo con i capelli neri tenuti dritti con parecchio gel fa il suo ingresso repentino nello studio, senza accorgersi della mia presenza.
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Lui è come il nero
ChickLitMaddie Wilson ha visto cose di cui non doveva sapere nulla. La ragazza fugge da una vita che tutto le ha tolto e niente le ha dato; scappa lontano dai peccati e dai segreti dei suoi genitori, gli stessi genitori che sempre avrebbero dovuto protegge...