"Per trovare un amico, bisogna chiudere un occhio; e, per non perderlo, tutti e due."
— Norman Douglas.
29.M a d d i e
Lascio cadere la penna dopo aver copiato gli ultimi appunti che il professore ha segnato sulla lavagna; fortunatamente, manca solo quest'ultima ora prima che la mattinata finisca. Quando sono tornata a casa dopo l'uscita con Jona mi sono immediatamente addormentata, stremata da tutto lo stress accumulato durante la giornata. Il fatto di avergli dovuto mentire svariate volte non ha fatto altro che andare a pesare sulla mia sanità mentale; odio dover raccontare menzogne, ma non voglio che la storia della mia famiglia finisca sulla bocca di tutti.
Non tanto per la paura dei commenti della gente verso di me, solo per lo scalpore e la rabbia che tutto ciò che hanno compiuto andrebbe a creare. Penso che le persone della mia vecchia città, e al tempo stesso di tutto lo Stato, non siano effettivamente pronte alla realtà dei fatti. Se si venisse a sapere scoppierebbe quasi sicuramente un putiferio, sarebbe come se un uragano passasse sopra a tutto ciò che incontra, ed io sarei esattamente nel centro del ciclone.
Nonostante in cuor mio sappia che prima o poi la verità verrà a galla, la parte egoista della mia anima preferisce vivere i giorni che mancano in completa tranquillità, anche se è difficile. A diciassette anni nessuno vorrebbe essere nella stessa situazione in cui mi trovo io; il non poter comportarsi come una normale adolescente per problemi creati dai propri genitori, il doversi guardare sempre le spalle per colpa di nemici pronti a saccheggiare tutto il bottino... Nulla è facile.
L'unico sorriso mi spunta solamente nel ripensare alla giornata passata in compagnia di Jona; sempre più frequentemente noto quanto quel ragazzo riesca a distogliermi totalmente dalla realtà in cui vivo. Non c'è giorno in cui non riesca a sollevarmi, anche se per pochi istanti, l'umore. Sono grata che non se ne sia ancora accorto, altrimenti il suo ego già smisurato si gonfierebbe come un pallone. Ridacchio silenziosamente, guardando alcuni studenti cominciare a prendere posto per prepararsi ad affrontare l'ultima e temibile ora di Matematica.
Resto trepidante a guardare la porta d'ingresso, in attesa che vi spunti la chioma castana di Haley; sembra fatto apposta, l'unica materia che effettivamente odio con tutta me stessa la condivido con la ragazza capace di strapparmi un sorriso in qualsiasi momento. Sono davvero fortunata ad averla con me, altrimenti non riuscirei a sopravvivere ad un intera ora di calcoli e formule in completa solitudine.
Quando siamo tornate a casa dopo la giornata trascorsa con mio fratello, Haley non ha assolutamente riaperto il discorso; le sono infinitamente grata. Mi ha lasciato i miei spazi, non infierendo assolutamente in nessun modo, neanche nel viaggio di ritorno. Ha probabilmente capito quanto malessere mi stesse provocando e ha deciso di rimandare il discorso sicuramente per un altro momento.
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Lui è come il nero
ChickLitMaddie Wilson ha visto cose di cui non doveva sapere nulla. La ragazza fugge da una vita che tutto le ha tolto e niente le ha dato; scappa lontano dai peccati e dai segreti dei suoi genitori, gli stessi genitori che sempre avrebbero dovuto protegge...