Grossi chiarimenti

2.8K 104 34
                                    

Pov Maddy

Uno squillo, due squilli, tre squilli... giuro che se Tom non avesse risposto al telefono entro un nano secondo, lo avrei ucciso con le mie mani. Guardai l'ora, erano le 5 del mattino, ancora 2 ore e sarei dovuta alzarmi per andare a lavoro, a quanto pare Tom non sentiva il suo maledetto cellulare.
-Tom... Il telefono!- Esclamai con la voce impastata dal sonno, lui si alzò di scatto come se ci fosse stato un incendio e resosi conto della situazione rispose al telefono, a quanto pare era Robert. Per non disturbare se ne andò in bagno così che io potessi dormire ancora un pò.
Quando riaprii gli occhi questa volta era per la mia sveglia, Tom non era vicino a me, ma sentivo che qualcuno stava cucinando al piano di sotto.
-Buongiorno!-Esclamò già tutto vestito e sistemato.
-Buongiorno. Non dirmi che sei sveglio dalle cinque?-
-Purtroppo si. Robert mi ha tenuto al telefono un'ora intera ! -
-Cosa voleva alle cinque del mattino?-
-A quanto pare ha fatto il mio nome per un film, ma non sono sicuro di accettare.-
-Perché?- Chiesi versandomi del succo d'arancia fresco.
-Perché sarebbe in America, ed io volevo rimanere qui per un po', con te.- Disse lui abbracciandomi.
-Grazie, ma non vorrei essere un ostacolo per la tua carriera.-
-Tanto tra quattro mesi inizieranno le riprese per endgame quindi...-
-Endgame?- In quel momento si era reso conto di aver detto troppo.
-Non dovevo dirlo! Fai finta che io non ti abbia detto niente.-
-Dai!-
-No!-
-Va bene, allora dovrò aspettare come tutte i fans !- Risi.
-Io ti consiglio di prepararti o farai tardi a lavoro.-
-Corro!-Dissi finendo la spremuta.
Quando fui pronta lui insistette per accompagnarmi a lavoro, sapeva che c'era Tom e dopo quella confessione che gli avevo fatto in Italia non si fidava molto.
Quando si salutarono sembrarono dei buoni amici, anche se tra i due c'era un non so cosa di strano.
-Bene, io vado, altrimenti senza di me sono persi.- Dissi baciando Tom , che per tutta risposta mi strinse a se e fece durare molto di più quel bacio , chissà perché ... beh Hiddleston era davanti a noi.
-Ti passo a prendere quando stacchi.-
-Ok.- Dissi con un sorriso.
Lui mi lasciò all'entrata dove Hiddleston mi stava aspettando .
-Buongiorno.- Disse con il suo solito sorriso.
-Buongiorno a te.- Dissi sorridente.
-Vedo che sei felice, lo sai che oggi sarai sola?- Chiese serio.
-Come sola? Amelié?- Chiesi .
-Oggi ha una visita, non te lo ha detto?-
-Me ne ero totalmente dimenticata!- Esclamai.
-Ti conviene metterti a lavoro, hai il doppio delle cose da fare. Ti saluto!- Sbaglio o si stava comportando da stronzo?Poco importava dato che avevo una marea di cose da fare.
Iniziai dalle luci , poi i vestiti che dovevano essere lavati e stirati entro sera , qualche commissione qua e là e alla fine all'ora di pranzo la prova microfoni .
-Prova, mi senti?- Chiese Tom camminando per il palco mentre io ero alla console.
-Aspetta, regolo il volume, prova ora.-
-Che ne dici di andare a pranzo?- Chiese lui col microfono.
In effetti stavo morendo di fame, ma prima dovevo finire la prova microfoni .
Ero talmente assorta nel sistemare il suono che non mi ero accorta che Tom era venuto al mio fianco e spense tutto.
-Pausa. Ora!-
Sapevo che quando Tom aveva fame era scontroso, così lo accontentai.
-Va bene, andiamo.- Dissi prendendo la mia borsa .
Andammo verso il bar de teatro, prendemmo due insalate assortite e poi andammo in una stanza dove ero solita andare a mangiare nelle pause.
-Che pace che c'è qui!- Esclamò lui sedendosi sul divano vicino a me.
-Si, è molto tranquillo, per questo vengo qui. Mi stupisce che oggi ti abbia voluto mangiare con me !-
-Veramente volevo parlarti, ecco perché sono qui.- Disse serio.
-Davvero? Ed io che speravo che eri qui solo perché ti facevo pena tutta sola soletta.- Risi.
-Guarda che sei sempre tu che mi snobbi a pranzo. Stai sempre con Amelié!-
-Hai ragione. Ma dimmi, di cosa volevi parlarmi?-
-Beh, ieri ho parlato con Tom.-
-Ah si?-
-Si, sembrava molto scocciato , a quanto pare qualcuno gli ha riferito che ho avuto dei comportamenti non molto appropriati verso di te.-
-Oh...-
-Tu sai qualcosa?-
-Ecco... potrei aver detto Io quelle cose, ma lasciami spiegare!- Dissi imbarazzata.
-Sono tutto orecchie.-
-Il fatto è che sei sempre così gentile e disponibile , in più la sera, dopo il cinese che mi hai riaccompagnata a casa , beh, pensavo che volessi andare oltre e quindi...-
Lui fece una piccola risata e poi mi guardò negli occhi.
-Hai frainteso tutto! -
-Davvero?-Chiesi quasi sollevata.
-Si, mi dispiace che tu abbia pensato che io fosse quel tipo di uomo. Ma ti giuro che non avevo un secondo fine, sono così di natura.-
-Mi sento una completa idiota. Scusami, parlerò con Tom.-
-Sta tranquilla, gli ho spiegato tutto, anche se rimane ancora sulle sue.-
-Davvero Tom, perdonami. Ultimamente non ne combino una giusta.-
In quel momento volevo sprofondare dalla vergogna, anche perchè Tom non si era arrabbiato con me e quindi non sapevo se lo faceva solo per lasciare intatta la nostra amicizia o se in realtà dentro di se mi odiasse.
-Non ci pensare, tutti facciamo errori. Basta che non pensi più che io ci stia provando con te.-Rise.
-No tranquillo. Non so davvero cosa dire. Scusa sembra poco, ti ho fatto litigare con Tom.-
-Uno: con Tom ho chiarito. Due: non devi chiedere scusa. Forse da voi in Italia funziona diversamente in fatto di amicizia, non so.-
-In effetti da noi gli amici non si comportano proprio come qui. Ma preferisco più le amicizie che ho adesso che quelle che avevo in Italia.-
-Tom mi ha detto anche di tuo nonno. Mi dispiace, davvero. Non sapevo se chiamarti o meno, non volevo disturbare.-Disse serio e rimettendosi composto.
-Non avresti disturbato. Grazie comunque.-Dissi ripensando a mio nonno.
-Ora mangiamo, abbiamo mezz'ora per finire tutto e poi tornare a lavoro.-
-Solo mezz'ora? -
-Si, la chiacchierata è durata un bel pò.-
-Ed io che speravo di farmi dieci minuti di riposo.-
-Non oggi!-
Quando tornai a lavoro ero molto più alleggerita, era come se un peso mi si fosse tolto dallo stomaco, vedevo Tom impegnato con gli altri attori, quella sera sarebbero andati in scena ed io non vedevo l'ora di andarmene a casa, non appena il cambio sarebbe arrivato.
-Kristal hai visto Berny? Doveva darmi il cambio quasi un'ora fa.-Dissi fermando un'altra ragazza che lavorava durante gli spettacoli.
-Non lo so, non risponde neanche a telefono.-Disse la ragazza portando un cappello di scena.
Decisi di chiamare Tom, mi stava aspettando fuori il teatro da quasi un'ora.
-Amore, dove sei?-Chiese.
-Bloccata qui dentro dato che ancora non arriva il cambio.-
-Come ancora non arriva?-
-Già, non risponde alle chiamate, niente!-
-Questo è un problema.-
-Dillo a me!-
-Allora io se non ti dispiace inizio ad andare a casa, così preparo qualcosa per cena.-
-Si grazie. Scusami per l'inconveniente.-
-Tranquilla. Ci vediamo dopo.-
Quando riattaccai scoprii che Berny quella sera non sarebbe venuto, a quanto pare aveva avuto un contrattempo, ma per fortuna che il produttore era un tuttofare e col cavolo che mi pagava gli straordinari, ci pensò lui, mandandomi a casa.
-Tom, sono a casa.-Dissi chiudendo la porta alle mie spalle.
-Risolto a lavoro?-Chiese lui spuntando dalla cucina dandomi un bacio.
-Si, ha preso tutto in mano il produttore e mi ha lasciata andare a casa.-
-Meglio così, ho preparato una cosa che ti piacerà.- Disse portandomi in cucina.
-Ta dan! Pasta al pomodoro!-Disse lui mostrandomi un'insalatiera piena di spaghetti al pomodoro.
-Wow! Mi stupisci ogni giorno che passa!-
-Ho pensato di fare qualcosa per renderti felice, so che ti manca il tuo paese, così ho pensato di cucinare un piatto tipico ti avrebbe aiutata.- Come potevo non amarlo? Era assolutamente perfetto!
-Oh Tom!-Lo abbracciai e poi lo baciai.
-Non so davvero come ringraziarti.-
-Non devi, lo sai che ti amo. Ora però mangiamo, sennò come dici tu "la pasta diventa una colla". - Quella frase detta in italiano da lui mi fece ridere, era bello sentirlo parlare un'altra lingua.
Ci accomodammo a tavola ed iniziammo a mangiare, non erano male, dopotutto avevo convertito Tom in fatto di cucina, soprattutto perchè metteva il ketchup sugli spaghetti quando ancora eravamo vicini di casa. Un enorme passo avanti direi!
La sera poi ci mettemmo sul divano a vedere un vecchio film comico.
-Oggi ho parlato con Tom.-Dissi d'un tratto.
-Davvero?-
-Si, mi ha detto che avete parlato.-
-Abbiamo fatto due chiacchiere si....-
-Ripensando alla conversazione vorrei sotterrarmi. In poche parole ho frainteso tutto. Non ci stava provando con me , ho frainteso io .-
-Si me lo aveva spiegato, mi dispiace aver dubitato di lui. Gli avevo chiesto io di starti vicino mentre non c'ero, ed ora lo aggredisco. Che ne dici di invitarlo a cena , assieme a Benedict ?-
-Si! Cucino io! -
-Affare fatto. Mando subito un messaggio.-Disse digitando qualcosa al cellulare.
Quella sera confermarono che il giorno dopo ci sarebbero stati entrambi a cena, per fortuna non lavoravo, così potevo mettermi tranquillamente all'opera in cucina, Tom lo avevo messo a sistemare il giardino e a fare il bucato, mentre io cucinavo e nelle pause mettevo a posto casa.
-Senti, domani ci sarebbe una cena di beneficenza, ti va di venire con me?-Chiese Tom mentre apparecchiava la tavola.
-Si perchè no! Che devo mettermi?-
-Qualcosa di elegante.-
-Ok, dovrei avere qualcosa nell'armadio.-
-Da lunedì inizierò le riprese, perciò staremo poco tempo insieme.-
-Beh, almeno sarai qui, non in america.-
-Questo è vero.-
Quella sera mi addormentai sul divano e non fui la sola, a quanto pare entrambi rimanemmo li tutta la notte, la mattina il dolore al collo fu inevitabile.
Mi alzai per prima e preparai la colazione, Tom russava sul divano e sembrava non essersi accorto di nulla, fuori diluviava, quindi neanche il giardino poteva sistemare, così lo lasciai dormire ancora un pò.
Quando si svegliò venne come uno zombie verso di me e finchè non bevve il suo tè non si svegliò.
-La prossima volta spegniamo la tv quando te lo dico... il collo mi fa un male cane.- Disse massaggiandoselo.
-Posso farti io un bel massaggio...-Dissi abbracciandolo da dietro.
-Si, così poi si finisce a letto per l'intera mattinata e poi dobbiamo fare le cose di fretta. No grazie, abbiamo stasera per dedicarci a noi.-Disse baciandomi.
-Come vuoi, ma stasera voglio il trattamento completo.-Risi.
-Uh... va benissimo per me!-Disse alzandosi con un sorriso.
-Bravo, ora vai a fare il bucato che io sistemo.-
-Ma fuori piove!-
-C'è lo stendino anche dentro!-
-E va bene!-
Fu una giornata al'insegna delle faccende di casa,ed il pomeriggio mi misi ai fornelli, preparai delle verdure gratinate in forno con un polpettone ed anche un risotto ai funghi porcini che mio fratello mi aveva mandato dall'italia.
-Che profumo!-Disse Tom venendo in cucina mille volte.
-Modestamente sono una brava cuoca.-Risi.
Erano le 7 in punto quando suonarono il campanello, Tom e Ben arrivarono insieme ed era sempre incredibile quanto fossero eleganti anche vestiti in modo casual, erano davvero dei perfetti english man.
-Non sapevamo che portare, quindi abbiamo optato per dolce e vino.-Disse Ben mostrando una bottiglia di buon vino.
-Non dovevate, venite, entrate!- Disse Tom con un sorriso.
La serata era molto calma, amarono i miei piatti, poi chiacchierammo del più e del meno, io e Tom lavorando insieme avevamo creato un feeling non indifferente.
Il vino con il dolce erano squisiti, alla fine Ben era un ottimo intenditore di vini e Tom era la guida turistica alle migliori pasticcerie di Londra, quindi ....
Ad un certo punto della serata i due Tom mi misero un attimo in salone a parlare, mentre Ben mi aiutava a sistemare tavola e cucina .
-Davvero non c'è bisogno che mi aiuti.-Dissi con un sorriso.
-Ma scherzi? Questo è il minimo e poi sono abituato a casa con mia moglie.-
-Come sta? Ha detto Tom che non se la sentiva di venire.-
-Ah, le nausee ancora, poi il dottore gli ha detto che deve stare rilassata e di non allontanarsi da casa.-
-Pensando alle nausee molte volte mi passa la voglia di rimanere incinta .-Risi.
-Fidati che neanche per i mariti è facile.-
-Lo immagino!-
Rimasi per un attimo a fissare quei due che chiacchieravano, sembravano sereni, ma erano comunque seri.
-Tranquilla... non si azzanneranno.-Rise Ben.
-Quindi tu lo sai?-Chiesi.
-So tutto, Tom ed io non abbiamo segreti. Con Tom intendo il grande Tom.-
In effetti dovevamo trovare un modo per nominarli senza confonderci.
-Giuro, ancora vorrei sotterrarmi.-Dissi sedendomi su uno sgabello in cucina.
-Hai solo confuso gli atteggiamenti di Tom, lui è così affettuoso e premuroso con tutti, soprattutto con le donne.-
-L'ho capito solo dopo aver fatto questo sbaglio di pensare che fosse quel tipo di uomo.-
-Tranquilla, non è arrabbiato.-Disse Ben dandomi una pacca sulla spalla.
-Sei sicuro?-Chiesi.
-Più che sicuro.-
Li vidi tornare con un sorriso enorme verso di noi.
-Allora?-Chiesi.
-Tutto chiarito. -Disse il mio Tom con un sorriso.
-Perdonami ancora se hai confuso i miei comportamenti.-Disse l'altro Tom.
-Scusami tu.-Dissi.
-Bene, visto che tutto è tornato come prima, che ne dite di un bel wisky per festeggiare?-Chiese Ben.
-Lo prendo...-Risi.
Quella sera non ci limitammo solo ad un bicchierino di Wisky, diciamo che mezza bottiglia finì, ma il mio Tom ne bevve solo un sorso dato che non ne andava matto.
Una volta salutati Tom e Ben andammo a letto dove io iniziai a ridere come un'idiota.
-Direi che basta wisky per un pò.-Rise Tom togliendomi le scarpe.
-Si, direi di si. Lo sai che ti amo vero?-
-Certo che lo so!-
Quella sera come da promesso fu per noi, un trattamento completo e poi crollammo come due sassi.
Quando la mattina mi svegliai era quasi ora di pranzo, Tom ancora dormiva alla grande ed io avevo un mal di testa atroce, troppo wisky la sera prima.
Andai in cucina e decisi di fare un brunch con la roba avanzata dalla sera prima, poco dopo Tom mi raggiunse ancora rintontito dal sonno.
-Giorno.- Dissi.
-Giorno.-Disse lui buttandosi sul divano.
-Ci sono gli avanzi di ieri se vuoi mangiare.-
-Tra poco... -
Il tra poco di Tom era che se mi alzavo e glielo portavo bene, sennò sarebbe morto di fame sul divano, i maschi sono tutti uguali alla fine, attori o no.
Non mi alzai di certo a portargli da mangiare, mi andai a fare una doccia almeno forse mi sarei svegliata un po'.
Quando uscii dalla doccia Tom era in camera a fissare fuori dalla finestra .
-Qualcosa non va?- Chiesi avvicinandomi a lui.
-No, pensavo . - Disse con un sorriso per poi baciarmi.
-A che ora dobbiamo essere a quella cena?-
-Alle cinque di questo pomeriggio, ma calcolando che è dall'altra parte di Londra dovremmo partire un'ora prima .-
-Ho quattro ore per prepararmi quindi.-
-Esatto, hai tanto tempo.-
-Ma quattro ore sono poche! -
-Con quattro ore cosa devi fare? E poi sei bellissima pure così !-
-Grazie, ma ciò non toglie che quattro ore sono poche.-
Lui fece una piccola risata mentre io mi allontanavo da lui per frugare nell'armadio per trovare un vestito abbastanza elegante.
Ne trovai uno color Tiffany lungo bellissimo, lo avevo messo solo per un battesimo, ma era perfetto.
Il tempo di prepararmi e tutto passarono buone tre ore, intanto Tom vedeva la tv.
Quando finii io si preparò lui e ci mise solo venti minuti, ma lui era un maschio, aveva ben poco da sistemarsi.
Andammo con la sua auto verso il luogo della cena, non ero mai stata ad una cena di beneficenza, ma da quanto mi aveva accennato Tom, c'erano molte persone influenti.
Una volta li lasciammo l'auto al parcheggiatore ed entrammo, ci fu un assalto dei paparazzi, fortunatamente erano oltre le transenne.
Fecero a Tom, una marea di domande sulla sua vita e lui rispondeva sempre con gentilezza ma in maniera molto riservata, lo ammiravo per questo.
Fecero anche a me qualche domanda del tipo "ma sei felice con Tom ?" Oppure "com'è stare con una celebrità?" A quell'ultima domanda non sapevo che rispondere, non potevo di certo dirgli "fatti gli affari tuoi, queste sono cose private!" così Tom mi portò piano piano via da lì.
-Fai questa cosa tutte le volte?- Chiesi.
-Ogni singola volta.- Disse lui.
-Ti ammiro!- Dissi .
A quella cena Tom mi presentò qualche altra persona della quale non mi sarei mai ricordata i nomi e che di sicuro non avrei mai più rivisto, scoprii anche che la fondazione che aveva organizzato la cena era per la campagna per trovare una cura alla leucemia.
Sapevo che Tom ci teneva a queste cose, soprattutto se si trattava di bambini, aveva un cuore d'oro , in mezzo a noi c'erano infatti dei bambini affetti da leucemia ma che ridevano e scherzavano ed era bello vedere Tom giocare con loro e vederlo così felice.
Tutti i bambini lo amavano per loro era spiderman e lui gli diceva che in quel momento era sotto copertura per catturare un cattivo ed ogni volta gli occhi di quei bambini si illuminavano, a fine serata avrà fatto centinaia di foto è una grande donazione a favore della campagna.
-Credo che tu sia la persona più meravigliosa a questo mondo.- Dissi mentre eravamo in macchina.
-Perché?- Chiese lui serio.
-Vederti con quei bambini, renderli felici nonostante la loro malattia, non tutti lo avrebbero fatto.-
-I bambini sono bambini, non dovrebbero mai ammalarsi a mio parere, purtroppo però esistono queste malattie e se posso dare una mano alla ricerca per aiutarli lo faccio volentieri.-
-Magari tutti la pensassero come te. Purtroppo molti sono egoisti.-
-Non noi! La donazione era anche a tuo nome, non solo al mio.- Disse con un sorriso.
Ci fu un attimo di silenzio , dopodiché rinizió a parlare.
-Domani alle 7 devo stare sul set, quindi uscirò per le 5.-
-Ti preparo il pranzo appena torniamo?-
-Nah, ci sarà la mensa e poi li fanno la torta alle carote che è una bontà a quanto dicono.- Rise .
-Oh bene, vedi di non ingrassare con la torta di carote!- Risi anche io.
-Non ti preoccupare che quando torno faremo allenamento.- Disse malizioso.
Per un attimo non lo capii ma poi tutto mi fu chiaro e si beccò una gomitata al braccio.
-Sempre a pensare a quello.-Risi.
-Hey sono un maschio, è nella mia natura!-
-Almeno lo ammetti!-
-È un fatto approvato ormai.-
Eh si, tutti i ragazzi erano uguali per certe cose, ma di sicuro non mi ero messa con lui per quello, lo amavo perché mi faceva ridere ed era la persona più dolce a questo mondo. A breve sarebbe stato il nostro primo anniversario, avevo in mente una sorpresa coi fiocchi.




Scusate il ritardo ma appena iniziavo a scrivere il capitolo mi chiamavano per fare qualcosa, infatti ci ho messo un mese per scriverlo accidenti! Spero vi piaccia.

Qualcosa di buonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora