Capitolo 10

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POV di Lily

È come tracciare una linea su un foglio, non incontro nessuna difficoltà. L'eye liner nero scorre cremoso sulla mia palpebra grazie al pennellino sottile dalle setole rigide. Sono molto brava a disegnare, è un vero talento in realtà; l'ho ereditato da mia madre. Non c'è oggetto che non riesco a rappresentare in maniera molto realistica avendo a mia disposizione anche solo una matita. Ho immaginato il mio viso come un foglio. Ho visto un tutorial su youtube e ho quasi ultimato il trucco che avevo scelto. Ho scoperto che avevo ogni prodotto necessario in questa enorme trousse sul lavello del mio bagno. Metto il mascara nero, l'unico cosmetico che sapevo già usare così come il blush che applico subito dopo, ho scelto un color pesca in modo da non sembrare una piccola Heidi. Guardo il risultato finale. Adoro la leggera sfumatura dorata agli angoli degli occhi, l'eye liner è venuto bene. Sono soddisfatta. Sì. Corro verso il comodino per guardare l'ora. Sono le sette e un quarto, ho ancora tempo. Chissà cosa indosserà Henry. Oggi a colazione è stato piacevole essere con lui, anche a pranzo quando c'era Ezra che ho scoperto essere molto simpatico quando si ci mette. Non immaginavo lui ed Henry avere un così bel rapporto. Ezra ha accennato molti aneddoti con protagonista il padre di Henry, non potevo non notare lo sguardo vuoto di Henry in alcuni momenti, come se si perdesse in qualche ricordo profondo, doveva essere molto legato a suo padre. Sono riuscita persino a dormire un po' dopo pranzo, il mio letto è estremamente comodo. Poi mi sono fatta una seconda doccia - adoro profondamente la cabina doccia del mio bagno, è enorme - e lo shampoo; ho asciugato i capelli solo con il fon ed ecco che ora mi ricadono in morbide onde sulle spalle. Penso che li dovrò legare, non posso lasciarli così. Ecco il dramma. Se apro qualche altro cassetto ne esce fuori un parrucchiere personale, per caso? Sarebbe comodo. Comincio ad indossare il vestito. Un problema per volta. Il tessuto è liscio e aderisce come una guaina al mio corpo, è morbido sul davanti e diventa attillato sui fianchi e sul sedere. Arriva a metà coscia e già so che sarò in imbarazzo tutto il tempo. Infilo anche i sandali e metto il cellulare nella borsetta. Un lampo di genio mi porta al mio beauty-case nella mia valigia. Non ho pensato ancora a disfarla. Lo apro e prendo un elastico nero. Lego i capelli prima in una coda bassa per poi trasformarla in una crocchia morbida con qualche ciocca libera. Non posso crederci che mi è venuta bene! Una volta sciolta non saprò più riprodurre questa acconciatura. È stata pura fortuna mista all'agitazione. Mi guardo allo specchio dell'armadio, per avere una visione integrale. Manca qualcosa. Ah, giusto! Corro in bagno e applico il rossetto che avevo dimenticato. È elegantemente color nude, giusto per rimpolpare le labbra. Ora sono pronta. Un ultimo sguardo allo specchio. Sembra esserci tutto. Guardo la sveglia. Otto meno un quarto, un po' in anticipo. Meglio del ritardo. Sono un po' ansiosa. Metto il rossetto nella borsetta e mi dirigo verso il corridoio cercando di non far rumore con i tacchi alti. E se non sono adeguata a questa serata? Alzo gli occhi al cielo e sbuffo mentre mi avvicino al salotto.

POV di Henry

Ho deciso di essere elegante ma non troppo. È pur sempre il compleanno di una sedicenne troppo viziata, mica una cerimonia di gala! Quindi, niente cravatta. Personalmente odio quei cappi al collo, li ho sempre odiati. Eppure le circostanze della mia vita mi hanno sempre portato ad indossarle. È la figlia del mio ex capo, Sean Miller, non potevo reclinare l'invito; infondo è stato come un secondo padre per me. Sento un leggero rumore di tacchi, è Lily. Sono ansioso di vedere cosa ha scelto di indossare e... Oh cazzo. È semplicemente... non ci sono parole abbastanza adeguate. Spalanco gli occhi e mi alzo dal divano di pelle bianca del salotto per godermi meglio lo spettacolo. Vincere quella mano di poker e perderci tutti quei soldi è stata la cosa migliore della mia vita. Non posso credere di averlo realmente pensato. Le sue guance si sono già arrossate, e con quell'aria un po' imbarazzata e innocente mentre indossa un vestito talmente provocante la rende doppiamente sexy. Non si rende nemmeno conto di ciò che è. Devo dirle qualcosa, sembra troppo insicura quando non dovrebbe.

"Sei divina." La fisso negli occhi, si rilassa visibilmente. Voleva che mi piacesse il suo aspetto. Non glielo avevo reso abbastanza esplicito stamattina? La trovo bellissima anche in pigiama. Ed è preoccupante. Figuriamoci così! Mi avvicino un po' a lei, decido di usare un po' del mio charme, ma solo perché a lei è dovuto; ha accettato questa condizione con un'eleganza innata. Mi sarei aspettato una ragazza diversa dato le situazioni che ha vissuto e quello che è l'uomo con cui è cresciuta, ma mi ha stupito sin dal primo sguardo. Ha una luce negli occhi che non ho mai visto in nessuna donna e non voglio essere io a spegnerla. Cercherò di non comportarmi da fottuto stronzo con lei, non la metterò a livello delle altre donne. La trovo così particolarmente attraente eppure non la sfiorerò mai con un dito, lei sarà il mio limite assoluto. Una creatura da preservare ma mai possedere realmente. Non voglio farla soffrire e rimarremmo entrambi scottati; dato l'effetto che mi fa potrei essere io quello che si potrebbe fare più del male.

"Oh. Grazie." Mi dice sorridendomi appena. Prendo gentilmente il suo polso, per poi scivolare leggermente per prendere la sua mano piccola e affusolata e lasciare un bacio leggerissimo sul dorso, quasi impercettibile. Lei sussulta al tocco e posso sentire i suoi occhi fissi su di me mentre compio il gesto inaspettato. Alzo i miei occhi puntandoli nei suoi, ha le labbra leggermente socchiuse e gli occhi un po' sbarrati. Le sorrido sfacciatamente perché sono contento della sua reazione. Sono contento di non essere l'unico che viene attratto come una calamita quando siamo nella stessa stanza.

Gabbia d'oroWhere stories live. Discover now