I don't even know your name

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Ashton Irwin

"Ash, sei davvero sicuro di non volere che resti?" La voce di Zayn mi fa alzare gli occhi al cielo. Sono stufo di sentirmi chiedere sempre la stessa cosa, è da quando Calum è qui che non fa altro che ripeterlo.

"Ti ho detto di si Zay, è un ragazzino, so gestirlo" Mi passo una mano tra i capelli, afferrando il piatto pieno di cibo dal bancone e la bottiglia d'acqua che ho intenzione di portare di sopra. Il ragazzo annuisce e, recuperati i suoi effetti personali, si prepara ad andarsene.

"Chiama me o uno dei ragazzi per qualsiasi cosa, okay? E ricordati che domani abbiamo l'incontro, non puoi mancare" Mi ricorda ed io annuisco, sono settimane che Louis ci rompe le palle con questo incontro, non potrei mai dimenticarlo.

"A domani" Lo saluto, avviandomi poi verso il piano superiore con la cena di Calum tra le mani. Sento la porta d'ingresso sbattere qualche secondo dopo, segno che Zayn se n'è andato. Salgo lentamente le scale, facendo attenzione a non far cadere il cibo nel piatto ed apro la porta della mia stanza, dove ho ammanettato il ragazzo al termosifone. Devo ammettere che è un po' fuori di testa, ha continuato a fare l'insolente nonostante fosse stato rapito. Sono abituato a spaventare le persone, mi diverte anche guardare le loro facce terrorizzate, ma lui non sembra avere paura. È la prima volta che succede.

"Heilà, come va signor rapitore?" Sbuffo infastidito quando lo sento parlare e poggio il piatto e la bottiglia d'acqua di fronte a lui, per poi sedermi sul bordo del letto. Lo guardo impassibile, mentre lui spinge via la sua cena con un piede. Fa anche lo sciopero della fame adesso?

"Mangia" Gli ordino, ma lui scuote la testa.

"Cosa mi dice che il cibo non è avvelenato?" Osservazione intelligente, per un ragazzino come lui. Scuoto la testa, ridacchiando leggermente e mi alzo, tagliando un pezzo dalla fetta di carne e mangiandolo davanti ai suoi occhi, per fargli vedere che non ho avvelenato proprio niente.

"Ora ti sei messo la forchetta in bocca, mi dispiace ma non voglio prendermi la mononucleosi" Lo vedo arricciare il naso e distoglie lo sguardo, facendomi solo irritare ancora di più.

"Sta zitto e mangia" Dico con tono minaccioso, rimettendogli il piatto davanti. Lui scuote la testa, non intenzionato a mangiare. È proprio cocciuto, diamine.

"Okay, allora muori di fame!" Esclamo esasperato, facendo per uscire dalla stanza, ma la sua voce mi blocca.

"Voglio fare una doccia" Dice, convinto che io che glielo permetta. Sbuffo una risatina, avvicinandomi nuovamente a lui.

"A me non interessa di cosa vuoi tu" Sputo acidamente e lui stringe i denti, guardandomi male. Se fossimo in un cartone animato, ora probabilmente gli starebbe uscendo il fumo dalle orecchie.

"Ed a me non interessa di cosa dici, quindi ora mi liberi e mi porti a fare una doccia prima che inizi a puzzare cosi tanto da diventare un camembert vivente!" Esclama con tono arrogante, sorprendendomi ancora una volta. È stato colpito, rapito, legato e l'unica cosa che gli interessa è fare una doccia per non puzzare?
Questo qui è matto.

"E va bene, ma dovrai farla davanti a me" Ghigno, facendogli sgranare gli occhi. Il mio è solo un modo per umiliarlo, così forse la smetterà di rispondere a tono ed inizierà finalmente a comportarsi bene.

"Okay" La sua risposta non mi sorprende, considerando ciò che ha detto qualche ora fa, ed io afferro la chiave delle manette dalla tasca, liberandolo. Tuttavia, non gli do neanche il tempo di realizzare che gli afferro entrambi i polsi, facendolo alzare. La sua schiena si scontra con il mio petto, facendomi ridacchiare.

"Mi servono dei vestiti puliti" Dice, mentre io lo conduco verso il bagno, tenendolo stretto in modo che non possa scappare.

"Ed a me servono un milione di dollari ed una scopata, ma non sempre si ottiene ciò che si vuole" Apro la porta con una mano, gettandolo all'interno della stanza, verso la doccia. Lui mi guarda, ancora con quello sguardo di fuoco.

"Hai intenzione di fare la doccia con i vestiti?" Gli chiedo in modo ironico, guardandolo divertito. Lui alza gli occhi al cielo, afferrando i lembi della propria maglietta per sfilarsela lentamente. Sul suo petto e sulle sue braccia ha diversi tatuaggi e devo ammetterlo, ha davvero un bel fisico. Non ha degli addominali scolpiti alla perfezione, ma non ha neanche la solita pancetta da birra che hanno tutti.

"Hey, per osservare le opere d'arte si deve pagare, quindi o la smetti di guardarmi come un leone guarda una gazzella oppure sganci cinque dollari" A quelle parole, distolgo lo sguardo dal suo petto e lo porto sul suo viso, sorridendo divertito. Dopo qualche secondo si sfila anche i pantaloni, restando in boxer.

"Li tieni quelli?" Gli chiedo e lui ridacchia leggermente, entrando nel box doccia.

"No, ma non ho intenzione di mostrare il mio aggeggio ad un maniaco come te, quindi li toglierò nel box" Alza le spalle, chiudendo poi l'anta, impedendomi di vedere qualcosa che non sia una figura sfocata. I suoi boxer vengono presto lanciati in aria ed atterrano sul pavimento, lasciandomi basito. Mi sembra di essere in un film erotico anni novanta, ma se fosse davvero cosi, ora dovrei entrare in doccia e scoparmelo contro la parete, ma non credo che accadrà. Gli lascio un'asciugamano sulla tavoletta del water, prima di ritornare in camera per prendergli dei vestiti puliti. Una mia vecchia maglia ed un paio di boxer andranno bene.

"Sai, non so ancora il tuo nome" Sento dire, mentre ritorno in bagno con i suoi abiti. Appoggio le spalle al muro, aspettando che finisca di lavarsi.

"Perché dovrei dirtelo?" Lo scorrere dell'acqua cessa poco dopo ed il ragazzo fa capolino dal box, mostrando solo il suo viso bagnato. I capelli scuri sono attaccati alla fronte e ha gli occhi rossi, forse a causa dello shampoo.

"Perché magari potrei smetterla di chiamarti Shaggy o signor rapitore?" Chiede in modo ironico, allungando un braccio per prendere l'asciugamano che gli ho preparato. Se la lega intorno alla vita ed esce dalla doccia, guardandomi. Mi mordo il labbro, sarà anche un idiota ma devo ammettere che è davvero sexy.

"Mi chiamo Ashton" Dico, alzando le spalle e porgendogli i vestiti che ho tra le mani. Lui mi sorride, avvicinandosi a me e prendendoli senza indugio.

"Ah, come la macchina" Ride, ritornando in camera.

"QUELLA È ASTON, COGLIONE" Gli urlo dietro, esasperato. Questo ragazzino sarà la mia morte.

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Hello (Kitty) everyone!
Non so voi, ma sto amando Calum sempre di più.
Cosa ne pensate per il momento della storia?
E di Ashton e Cal?
Cosa pensate che abbiano in mente di fare i Bloods?
Cal verrà coinvolto in qualche modo?

Ci vediamo al prossimo capitolo!💜

                                                   ~hannah

Stockholm SyndromeWhere stories live. Discover now