Is He Your Boyfriend?

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Calum Hood

Inizialmente, quando Ashton mi ha detto di volermi portare da mia madre al centro di riabilitazione, credevo mi stesse prendendo per il culo. Sono stato un'ora, letteralmente, a chiedergli se facesse sul serio, persino quando siamo scesi dall'auto, quando la struttura era praticamente davanti a me. Non so perché si sia deciso a portarmi qui dopo quasi un mese che sto da lui, ma so che mi ha reso la persona più felice della terra. Rivedere mia madre dopo tutto questo tempo mi rende euforico, non vedo l'ora di riabbracciarla. Ashton ha insistito per entrare con me, non so se è perché ha paura che io scappi o perché vuole conoscere la famosa Joy Hood di cui parlo sempre. Deglutisco, avvicinandomi al bancone della reception, dove Patricia, un'infermiera, sta sistemando dei moduli. Non è vecchia, ma neanche giovane. I suoi capelli rossi e corti sono sempre sparati in tutte le direzioni ed indossa come sempre la solita divisa. Non appena mi vede, molla tutto e mi rivolge un sorriso cordiale, guardandomi.

"Calum, che bello vederti!" Esclama, raggiungendomi per abbracciarmi in modo stretto, stritolandomi. Ridacchio, ricambiando il gesto per pochi secondi. I suoi occhi marroni, poi, si spostano su Ashton ed un sorrisino malizioso compare sulle sue labbra, facendomi arrossire.

"E lui è il tuo ragazzo?" Mi guarda, mettendomi ancora di più in imbarazzo.

"Patricia!" La rimprovero, facendo scoppiare i due a ridere. "Comunque no, è un mio amico, se cosi possiamo chiamarlo" Borbotto, guardandoli entrambi male. La donna scuote la testa, recuperando due cartellini con su scritto Ospite, cosi da non farci confondere con i pazienti. Li indossiamo, facendoci guidare da lei verso la camera di mia madre. Ormai non c'è neanche più bisogno di chiedere chi sono venuto a visitare. Vengo qui da mesi, conosco i corridoi, le stanze ed il personale come le mie tasche. Sfortunatamente però, oggi non vedo nessuno altro oltre a Patricia.

"Devo dirtelo, tua madre sta andando molto bene, nonostante sia un po' triste perché negli ultimi giorni non sei venuto" Mi guarda dispiaciuta ed io mi mordo il labbro, abbassando appena la testa.

"Ho avuto molto da fare, mi dispiace" Mormoro, ma la donna mi sorride, dicendomi di non preoccuparmi troppo. Usando le chiavi che tiene fisse alla cintura, ci apre la porta, permettendoci di entrare e, successivamente, lasciandoci soli. Al rumore della serratura scattare, mia madre si gira e vedo i suoi occhi illuminarsi nel vedermi.

"Calum!" Esclama, alzandosi immediatamente dal letto e correndo ad abbracciarmi. Rimango, per qualche secondo, gelato sul posto, non riuscendo a credere di essere qui e poi la abbraccio, stringendola come non ho mai fatto prima. Mi è mancata cosi tanto.

"Ciao mamma" La saluto, chiudendo appena gli occhi, per godermi il suo profumo. Quando si stacca, le sue mani finiscono sul mio viso, facendomi sorridere.

"Non ti ho più visto per tre settimane, credevo che tuo padre ti avesse scoperto e che ti avesse impedito di venire" Mormora, ma io scuoto la testa, abbracciandola di nuovo.

"Ho solo avuto tanto da fare, mi dispiace tanto" Mi scuso ma, nel momento in cui inizia ad accarezzarmi la schiena, capisco che a lei importa solo che io sia qui adesso. Quando mi stacco, noto che sta guardando Ashton e mi affretto a presentarli, maledicendomi mentalmente per non averlo fatto prima.

"Mamma, lui è Ashton. Ash, lei è mia madre, Joy" Sorrido ad entrambi e li vedo stringersi la mano, la donna sorride in modo smisurato e non riesco a capirne il motivo.

"È un piacere conoscerla signora Hood, Cal mi parla spesso di lei" Dice il riccio con le labbra curvate in un sorriso.

"Oh ti prego, chiamami Joy. Quindi.. tu sei il ragazzo di mio figlio?" Azzarda a dire ed io sgrano gli occhi, iniziando a scuotere furiosamente la testa, mentre il ragazzo se la ride silenziosamente. Ma perché tutti pensano che stiamo insieme?

"No! È solo un amico" Sbotto, guardandola completamente rosso in viso. La donna alza le mani, facendo finta di aver capito, ma so che è ancora convinta che siamo una coppia.

"Come stai, amore? E Luke e David? Michael, invece, ha ancora i capelli di quel verde acceso?" Mi chiede, tornando a sedersi sul suo letto. Io la raggiungo, facendo cenno ad Ashton di seguirmi. Mi siedo accanto a lei, prendendole una mano.

"Stanno bene, entrambi. E no, Michael ora ha i capelli rossi" Ridacchio, vedendola alzare gli occhi al cielo. So che le mancano da morire, ma non lo ammetterà mai. Sa che, stando qui, ha la possibilità di migliorarsi in fretta cosi da ritornare dalla sua famiglia.

"Quel ragazzo diventerà calvo a forza di tinte" Ride lei, spostando poi gli occhi sul riccio, che è ancora in piedi di fronte a noi.

"E tu Ashton? Dimmi qualcosa di te" Lo incita mia madre ed io lo guardo, supplicandolo con gli occhi di non dire troppo.

"Ho ventun anni e ho un piccolo negozio di giocattoli in città, vivo da solo e.. non credo ci sia altro da sapere" Alza le spalle, continuando a sorridere. Io sospiro internamente, sollevato che non abbia rilevato altro e che soprattutto si sia inventato una scusa per il lavoro. Dire a mia madre che è un fottuto membro dei Bloods e che probabilmente lei ha addirittura comprato droga da loro non sarebbe stata una buona idea.

"Come vi siete conosciuti?" Stavolta, la domanda è rivolta ad entrambi, ma lascio che sia lui a rispondere. Faccio schifo a mentire, mi sgamerebbe subito.

"Tramite amici. Michael ed io ci conosciamo da qualche mese e ci siamo ritrovati ad uscire insieme nello stesso gruppo un sabato sera" Dice semplicemente, ma la donna accanto a me inarca un sopracciglio, confusa. Merda.

"Non mi hai mai detto di averlo conosciuto, Cal. Eppure, tu mi dici tutto" Mi guarda ed io mi mordo il labbro, pensando velocemente ad una risposta.

"Beh, non volevo che pensassi che mi piace, come hai fatto pochi minuti fa!" Esclamo, facendola scoppiare a ridere.

"Hai ragione, l'avrei fatto probabilmente"

Il pomeriggio passa in fretta, tra le domande inopportune di mia madre e le risate di Ashton, mentre io arrossivo ogni volta. È stato bello rivederla, nonostante io sappia che non ci sarà occasione di rifarlo per un po'. Ma Ashton mi ha permesso di andare da lei oggi, sapendo quanto ci tenessi, ed è questa la cosa più importante. Ed il pensiero che non sia una persona cosi cattiva cresce sempre di più, soprattutto nel vedere il suo sorriso mentre parlava, animatamente, con mia madre.
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Ultimo capitolo per questa settimana, ho pubblicato più in questi giorni che in tre anni che scrivo storie lol.
Comunque, Ashton ha conosciuto mamma Hood 🥺 e Calum l'ha rivista dopo tre settimane🥺🥺
Spero che abbiate passato un buon Natale, noi per quanto riguarda Stockholm Syndrome ci vediamo l'anno prossimo (vi prego capitela), quindi vi auguro in anticipo buon anno nuovo, sperando che questo 2020 porti un po' di fortuna a tutti.
Al prossimo capitolo🥰

hannah

Stockholm SyndromeWhere stories live. Discover now