Capitolo Cinque.

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Niall
18-06-2016

Da quando il padre di Perrie era andato via, la loro casa era diventato teatro di risate e serenità. La mia migliore amica aveva iniziato un corso base in palestra, cosa che suo padre non le aveva mai permesso. Era serena, sorrideva di più e aveva smesso di piangere. Presi l'album delle nostre foto e decisi di regalarne uno identico anche a lei, così da avere le stesse foto, allo stesso posto, con le stesse frasi.
Dei colpi alla porta mi riportarono al presente.
«Sì?» mia madre l'aprì appena facendo capolino con la testa nella mia stanza.
«Niall, è arrivata Perrie!»
Uscii dalla mia camera e la vidi: aveva un top floreale e degli shorts in jeans chiari. Era la bellezza fatta persona, ed era la mia migliore amica.
Off limits, giusto? Già!
«Ciao, cretino! Lo sai che abbiamo perso il bus per il mare, sì?!»  disse, con un sopracciglio sollevato.
«Ho la macchina, tigre.» le risposi con ovvietà.
«Dici davvero?» sulle labbra le spunto quel sorriso sornione che ho sempre adorato. E sventolò un mazzo di chiavi che riconobbi come il mio, dato che c'era il ciondolo che mi aveva regalato anni fa: una gallina con la sua iniziale scritta a penna.

Ci infilammo in macchina e misi in moto, accesi lo stereo e inserii il CD che ascoltavamo sempre. Una compilation mista, musica allegra, nulla di impegnativo. Almeno, così credevo...
«Ascolti canzoni d'amore strappalacrime quando non ci sono?» rise.
Il sottofondo di All of Me, era diventato pressante. Avevo dimenticato di togliere il CD di John Legend dallo stereo.
«Ma che dici?! Mi piace questo cantante...» mi difesi.
«Sì, e a me piace il kebab!» Perrie odiava il kebab, diceva che per creare quella poltiglia di carne, venivano impastati avanzi e avanzi di ogni tipo di carne e salume. Dio, non volevo pensarci. Fatto sta, che non se l'era bevuta.
Avevo acquistato quel CD, solo perché quella canzone era, praticamente, la descrizione esatta di quello che provavo per quello che, per me, doveva rimanere Off limits. Ma come potevo riuscirci?
Giuro che ho sempre cercato di tenere le mani a posto, di evitare di baciarla o, semplicemente, di sfiorarla ma, facevo tutto il contrario. E Perrie non si era mai lamentata anche se, a volte, mi ha respinto. In quei momenti, sembrava pentita ma restava ferma sulle sue decisioni.
«Questa canzone è...magica!» La guardai un attimo e lei continuò «Hai mai sentito la versione cantata da Darren Criss?» negai col capo.
«Ha una voce splendida, dovresti ascoltarla...» prese il cellulare e lo sbloccó, poi aprì l'applicazione di YouTube e cercò quella versione.
La canzone iniziò e Perrie aveva le lacrime agli occhi.
«Cos'hai?» le chiesi, accostando sul ciglio della strada.
«Niente! È che quando una canzone è cantata così bene, mi commuovo sempre.»
Che fosse bella, era una certezza ma, mentre piangeva era di una bellezza ultraterrena.
Le sorrisi e rimisi in moto.

La spiaggia era semideserta, qualche ombrellone era occupato da coppiette di anziani e tre bambini erano sulla riva a costruire castelli di sabbia, mentre i loro genitori chiacchieravano.
Perrie aprì il suo telo mare e lo stese sulla sabbia, si sedette sopra, facendo attenzione a non sporcarlo con i granelli. Mi tolsi la t-shirt e vidi il suo sguardo scendere e risalire sul mio petto, per poi fermarsi sulla"V" che spariva sotto i boxer del costume da bagno.
«Un poster?» le chiesi prendendola in giro.
«Che?» mi chiese confusa.
«Una gigantografia?» continuai.
«Ti spiegheresti meglio?»
«Ti sei incantata, Tigre. Volevo sapere se avessi bisogno di ammirare in mia assenza...»
«Beh, hai un bel corpo, è normale che lo guardi...» presi un fazzoletto dallo zaino e mi abbassai in modo da averla alla stessa altezza del mio sguardo.
«Non è normale se sono il tuo migliore amico!» feci finta di asciugarle le labbra. Lei allontanò la mia mano infastidita.
«Non stavo sbavando!»
«Mancava pochissimo, però...» scherzai.
«Ti piacerebbe!»
«Mai negato questo.» la guardai negli occhi. Perrie significava tutto per me. Era naturale desiderarla, no? Avrei potuto avere qualsiasi ragazza del liceo, chiunque ma, nessuna aveva mai scatenato alcun effetto o interesse su di me. Era come se fossi in ibernazione, Perrie era tutto ciò che vedevo.
Tutto ciò che desideravo.
Tutto ciò che dovevo evitare.
Eppure, mi baciò.
Le sue labbra erano morbide, la sua lingua delicata, accarezzava la mia.
«Siamo oltre?» chiese.
«Oltre cosa?»
«Oltre tutto!»
Un campanello d'allarme era quello che ci voleva in quel preciso istante ma, nessun suono era stato capace di farmi staccare le labbra dalle sue. Nessuno. Aveva urgenza di quel bacio, lo avevo avvertito dal modo in cui si aggrappava alle mie braccia. Dal modo in cui si stringeva a me. Ma sapevo che non saremmo dovuti andare oltre e, per fortuna, mantenni questa promessa.
Faceva male, sì. Ma non potevo permettermi di soffrire. Dovevo essere forte per lei e, semmai il mio cuore si sarebbe frantumato, non avrei potuto sostenerla abbastanza. No, dovevo restare integro, almeno per un po'.

Keep Me With You | Niall HoranWhere stories live. Discover now