Capitolo Sei.

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Oggi.
Perrie.

La chiamata di Harry mi ha lasciata perplessa. Aveva la voce strana, sembrava reduce da una maratona o, molto probabilmente, da una sveltina con qualche sua fan cretina.
Le fan di Harry si distinguevano. Vestivano in modo provocante, con vestiti succinti e calze a rete, i tacchi a spillo completavano il quadro stile Moulin rouge. Lui era il tipo da storie di una notte. Mai più di ventiquattr'ore, mai mano nella mano, mai uscite e serate romantiche.
Mi ha chiesto di uscire e, non so come dirlo a Niall. Non è il mio ragazzo e non mi spiego il perché io debba dirgli qualsiasi cosa mi succeda. No, in realtà, lo so eccome. Colpevoli i sentimenti contrastanti che provo per lui.
Digito in fretta il suo numero e avvio la chiamata.
«Sono le sei del mattino. Cosa succede?» la sua voce è fatta di sonno allo stato puro ma è velata di preoccupazione.
«Devo parlarti!» gli dissi, come se bastasse a farlo rinvigorire.
«Ma sono stato fino alle quattro di notte nella tua stanza, non potevi farlo allora?» sì, e chi glielo spiega che il coraggio mi è venuto adesso, e non quando ce l'avevo davanti agli occhi?
«E non lamentarti sempre... Ci vediamo tra mezz'ora al Sadness?»
Dimmi di no.
Dimmi di no.
Dimmi di no.
«Dammi il tempo di una doccia...»
«Cazzo!» Ops.
«Cosa?» chiede subito.
«Gli auricolari si sono impigliati alla maniglia della porta e per poco non mi cadeva il cellulare. SBRIGATI!» urlo. E adesso? Dio, tremo al solo pensare alla reazione che potrebbe avere. Ha sempre detto che non riesce a tollerare nessuna figura maschile al mio fianco. E mi sento così confusa, adesso.

È estate, il sole è sorto da un po' ma io sento freddo.
«Di cosa volevi parlarmi?»
Ok, ci siamo.
È il momento.
Ma dove sto andando, sulla sedia elettrica?
«Ieri sera mi ha chiamato Harry!» dico tutto d'un fiato. Niall serra la mascella e i pugni.
«Ha detto che vorrebbe uscire a tutti i costi con me!»
«E tu?» chiede.
«Io cosa?»
«Cosa gli hai risposto?» sembra sull'orlo di una crisi di nervi.
Ok. Adesso giochiamo un po'.
«Ho pensato che uscire per una volta con lui, non sarebbe stata una pessima idea, per cui, gli ho detto di sì.» spalanca gli occhi, è fuori di sé.
«Non dirai sul serio...»
«E invece sì. Dico sul serio, Niall.»
Si passa le mani tra i capelli, in un gesto di frustrazione.
Wow, adesso viene il bello. Dai, Niall. Vediamo fino a quanto sei disposto a resistere, prima di parlare chiaro.
«Harry è un maniaco del sesso, lo capisci? Esci, ci scopi e alla fine, sei solo un chiodo sulla sua parete di conquiste. Tu sei meglio di questo, Perrie!»
«Cosa ti fa pensare che possa farci sesso stasera?»
«Stasera? Ci esci stasera?»
«Sì! Rispondi alla mia domanda...»
«Harry sa manipolare le ragazze.» abbassa il capo.
«Non manipolerà me». Affermo convinta.
«Non puoi saperlo...» sospira, poi riprende «Ci vuoi davvero uscire con uno così?»
"No. Certo che no. Ma devo sapere cosa provi davvero per me."
Penso, tra me e me.
«Sì, verrà a prendermi stasera alle nove!»
«Col cazzo!»
Ah, sì? Bene, Niall. Lo hai voluto tu.
«Anche quello, dato che non sai cosa vuoi davvero. E visto che ci sei, esci anche tu, con qualche bella ragazza.» Mi volto e, a passo spedito, cerco di raggiungere il ponticello ma la mano di Niall afferra la mia e mi fa voltare di nuovo.
«Forse non è chiaro il concetto...»
«Quale concetto? Sei sempre lì, a dire che non riesci a tollerare nessuno al mio fianco ma, mi pare che non tollereresti nemmeno te stesso accanto a me.»
«Non posso stare con te. Rovinerei tutto, e tutto quello che siamo fa parte del mio essere. Non sarei io, senza la mia migliore amica.» dichiara, ma a me non basta.
«Se fossi la tua migliore amica, mi lasceresti andare...»
«È questo il punto: non ci riesco!»
«Perchè?» sono esasperata.
«Perchè sei...» sbuffa.
«Allora? Continua...cosa sono per te?» lo invito a continuare.
«Sai cosa? Ok, esci con Harry. Va bene così!» è furioso. Cazzo, perché non parla? Perché?
«Bene! Buona serata a me!» due, tre passi indietro e mi volto, ancora, con la delusione di non essere riuscita a tirar fuori ciò che ha nascosto in fondo al cuore.

Manca un quarto d'ora alle nove, e io sono sul mio letto, con un paio di shorts e una canottiera in cotone. Giro e rigiro il cellulare tra le mani, la vibrazione mi avvisa dell'arrivo di un nuovo messaggio: Niall.
-Buona serata!
Sorrido.
-Sei un coglione!
-E tu non mi ascolti mai...
-Tu non parli mai chiaro!
-Voglio solo vederti star bene!
-Resti comunque un coglione!
Una lacrima mi riga la guancia. Non posso fare a meno di pensare a Niall, a quello che siamo, a quello che potremmo essere se solo parlasse.
Mi addormento con il cellulare tra le mani, poco dopo le nove.

La porta della mia camera è aperta, eppure l'avevo lasciata chiusa, ieri sera.
Scendo al piano di sotto e trovo mia madre che armeggia con l'impasto per i pancake.
«Buongiorno, mamma. Hai aperto tu, la porta della mia camera?»
Lei s'irrigidisce.
«Ehm... sì, no!» sollevo un sopracciglio.
«Ok, allora chi è stato?»
«Ti va un pancake?» tergiversa. Quando lo fa, mia madre, è perché non può rispondere o perché non vuole. Annuisco appena, e digito il numero di Niall sul cellulare. Risponde dopo pochi squilli.
«Sei venuto a rimboccarmi le coperte?»
«Buongiorno anche a te!» scherza, peccato che a me vada poco di scherzare.
«Niall!»
«Sembri un angelo mentre dormi, sai?» dice serenamente.
«Perchè sei venuto nella mia camera stanotte?» la mia è rabbia mista a non so quale altro stato d'animo.
«Mancavano venti minuti alle dieci, non era notte...» puntualizza.
«Non cambia il fatto che tu sia venuto senza il mio esplicito consenso!»
«Non ne ho mai avuto bisogno, e neppure tu!» questo è vero.
«Cosa volevi, eh?»
«Volevo solo saperti al sicuro!» ci risiamo.
Quando la smetterà?
«Io vorrei solo sapere cosa ti passa per la testa!» Riaggancio immediatamente.
Prova a chiamare per ben undici volte ma rifiuto. Non posso ascoltare ancora le sue "non" risposte. È come fare un giro in treno ma non si arriva mai da nessuna parte. E io, voglio arrivare a qualcosa di grande.

Keep Me With You | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora