capitolo 2

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Prendo subito un coltello dalla tasca dei miei jeans e le taglio la giacca, insieme alla T-shirt.

L'impulso dentro di me continua a crescere, quando premo il coltello sul retro del suo collo e taglio una profonda incisione sulla sua colonna vertebrale.

La ragazza urla come un maiale sgozzato, e inquietante.

Alzo velocemente lo sguardo quando sento un rumore.

Qualcuno ha acceso la luce.

Agisco rapidamente e taglio la gola della ragazza.

Immediatamente le sue grida svaniscono, lasciando spazio solo al suono della morte che esce dalla sua gola.

Sento il debole lamento dell'altra ragazza, ma lo ignoro con successo.

Arriverà il suo turno, appena avrò finito con la grassa.

Afferro due estremità della pelle della ragazza grassa per farli separare il più possibile, mettendo in mostra la carne all'interno.

Questo è il mio pasto.

Con il viso e le mani insanguinate, mi allontano dalla ragazza grassa.

Ora tocca alla seconda ragazza.

Sorridendo, mi giro e vedo che la ragazza ha le braccia avvolte intorno alle ginocchia e il viso nascosto.

Probabilmente ha distolto lo sguardo, non la posso biasimare.

Chi guarderebbe qualcuno mangiare una persona?

Okay, a parte me, ma sto parlando di persone normali.

Io non sono normale.

"Tu" dico tranquillamente, ma abbastanza forte così che ragazza mi possa sentire.

Confermo la mia ipotesi, quando lei fa una smorfia e comincia a tremare.

Assomiglia a uno di quei cervi spaventati che cacciavo in precedenza, prima che incominciassi a cacciare gli esseri umani.

"Guardami" dico nello stesso tono di prima.

Nessuna reazione da parte sua.

"Ti ho detto di guardarmi!" grido passando ad un tono più forte e minaccioso.

Lei lentamente alza la testa e mi guarda in faccia, mentre i suoi occhi si allargano leggermente.

Lacrime scorrono giù verso i suoi zigomi, ma nessun suono esce dalle sue labbra.

È silenziosa, consapevole che la fine sta arrivando.

Mi inginocchio davanti alla ragazza spaventata e studio il suo viso.

È carina ma questo non l'aiuterà, perchè ora è intrappolata.

Ora lei è mia.

Sto per toccarle il viso quando mi ricordo di avere le mani insanguinate e senza pensarci le pulisco sui miei pantaloni.

Improvvisamente fermo il mio movimento. Perchè mi interessa?

Lei sanguinerà quando gli avrò fatto lo stesso trattamento che ho fatto alla sua amica.

Distrattamente scuoto la testa, le afferro il mento per tirarlo verso l'alto in modo che sia costretta a guardarmi.

Per la prima volta, noto i suoi grandi  occhi marroni, che la rendono ancora più simile ad un cervo.

La sua pelle è calda e morbida, lascio la mia mano vagare giù lungo il suo collo, dove premo il pollice contro la sua carotide.

Le sue pulsazioni sono irregolari e posso sentire come trattiene il respiro sotto il mio tocco.

Ancora una volta, prendo il coltello dalla tasca dei jeans e le faccio un taglio corto dietro l'orecchio.

Immediatamente sento l'odore del sangue fresco, ma qualcosa non va.

Prendo con il dito una goccia del sangue e la lecco.

Immediatamente giro il volto e cerco di perdere il gusto che non vuole andare via.

Qualcosa non va con il suo sangue.

Mi alzo arrabbiato perché non ho ottenuto quello che volevo.

"Alzati" dico in modo scortese.

Se la ragazza è intelligente dovrebbe ascoltarmi.

Afferro la sua mano e cammino con passi veloci lungo la strada.

Mi trascino la ragazza letteralmente dietro di me, e dopo pochi minuti la sento cadere.

"Alzati" esigo, i miei occhi vagano sulle sue mani con cui tiene la caviglia.

Alzo il sopracciglio con fare interrogativo.

"S-Sono caduta... Scusa, i-io.." balbetta e non sa dove guardare.

"Puoi camminare?" la interrompo bruscamente per fermarla dal suo diluvio di parole.

Per paura abbassa la testa e sussurra un "No".

Sospirando, mi inginocchio davanti a lei, le sue mani sono avvolte attorno alla ferita.

È già rossa e leggermente gonfia, e posso affermare, anche senza essere un medico che in realtà non sembra che la ferita sia messa bene.

Forse dovrei rallentare il passo...

No, lei è solo carne, inutile.

Senza dire una parola, metto le braccia sotto le sue gambe e la alzo.

Lei grida sorpresa e mi guarda con occhi spaventati.

"Metti le braccia intorno al mio collo" ringhio infastidito, e lei lo fa.

Almeno questo.

Questa volta un po' più lentamente, continuiamo la nostra strada.

Cannibal [H.S] Where stories live. Discover now