capitolo 3

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"Alzati" esigo, i miei occhi vagano sulle sue mani con cui tiene la caviglia.

Alzo il sopracciglio con fare interrogativo.

"S-Sono caduta... Scusa, i-io.." balbetta e non sa dove guardare.

"Puoi camminare?" la interrompo bruscamente per fermarla dal suo diluvio di parole.

Per paura abbassa la testa e sussurra un "No".

Sospirando, mi inginocchio davanti a lei, le sue mani sono avvolte attorno alla ferita.

È già rossa e leggermente gonfia, e posso affermare, anche senza essere un medico che in realtà non sembra che la ferita sia messa bene.

Forse dovrei rallentare il passo...

No, lei è solo carne, inutile.

Senza dire una parola, metto le braccia sotto le sue gambe e la alzo.

Lei grida sorpresa e mi guarda con occhi spaventati.

"Metti le braccia intorno al mio collo" ringhio infastidito, e lei lo fa.

Almeno questo.

Questa volta un po' più lentamente, continuiamo la nostra strada.

Decisamente di cattivo umore, non che io abbia provato a nasconderlo, cammino per le strade di Londra verso il mio appartamento.

Non ci sarebbe niente di speciale in questa situazione, se non stessi portando una ragazza con una caviglia rotta tra le mie braccia. Sono quasi le 02:00 am, così non incontriamo nessuno sul nostro cammino.

Ma se qualcuno ci vedesse non ci sarebbe nulla di insolito in questo, perché la ragazza sta nascondendo il sangue sulla mia T-shirt.

Ogni volta che la guardo scuoto la testa, perché ad essere onesti, una cosa del genere non mi era mai capitata prima.

Non ho mai portato il mio 'cibo' con me, specialmente se è vivo!

Ma non vedo nessun problema nel farle vedere la strada per casa mia, perché sono sicuro che non ne uscirà viva.

Quindi, perché no?

O la mangio in mezzo a una strada o nel mio appartamento, dov'è la differenza?

E sono sicuro di ottenere ciò che voglio.

Mi guardo intorno e vedo che manca poco al mio appartamento, e sollevato per il fatto che non devo portarla più a lungo, mi lascio sfuggire un sospiro.

La sete di carne umana non se ne va, e devo sopprimere un'altro sospiro.

Infine, il dolore che mi porta la ragazza è quasi andato, e non parlo del suo peso, ma del desiderio di cibarmi di lei.

Per quasi tutta la strada ho dovuto controllarmi per non morderla.

"Ci siamo quasi" ringhio, ma nessuna risposta o un suono lascia le sue labbra, guardo verso di lei e subito i miei occhi si allargano.

Sta dormendo.

Un sorriso si insinua sulle mie labbra al pensiero che questa ragazza possa addormentarsi in una situazione del genere.

Semplicemente incredibile.

Lei viene rapita da un cannibale, che la posta sulle sue braccia verso il suo appartamento e l'unica cosa che fa è dormire.

Scuoto la testa al pensiero; Dovrei cercare di trovare una soluzione per il problema che ho tra le braccia. 

Cosa devo fare con lei?

Non posso lasciarla in vita per più di un paio di giorni, il pericolo che sfugge è troppo rischioso, soprattutto ora che sa quello che sono.

Vorrei mangiarla, ma c'è qualcosa che non va con il suo sangue, quindi è escluso.

Ma solo perché non riesco a mangiarla, non significa che io non possa ucciderla.

Peccato per la sua carne, ma cosa posso fare? Lasciarla andare?

Assolutamente no. Lei non terrebbe la bocca chiusa.

Ci siamo quasi, posso trovare domani una soluzione.

Arrivato davanti al mio appartamento mi guardo un'ultima volta intorno, per assicurarmi che nessuno mi veda portarla in braccio, e chiudo la porta di casa.

Esito brevemente e penso a dove posare il suo corpo.

In soggiorno? No, troppo pericoloso.

In camera mia? No ci sono le finestre.

L'ultima soluzione, in una certa misura di sicurezza, sembra essere la cantina dove, per quanto ne so c'è un letto pieghevole.

Così la porta giù per le scale della cantina e la poso.

Sembra così fuori luogo con il suo vestito estivo colorato in questa cantina buia.

Per la prima volta ho la possibilità di guardarla, ha le lentiggini sugli zigomi alti, lunghe ciglia e lunghi capelli castani con riflessi rossastri, che si possono vedere anche con questa scarsa luminosità.

Ha una figura snella ed elegante e sembra quasi tre teste più piccola di me.

Mi piacerebbe conoscere il suo nome.

Mi siedo sul bordo del letto e comincio inconsciamente a pensare a ogni nome che conosco che potrebbe soddisfare la sua figura.

Emma sembra troppo agitato per lei.

Robin, troppo inadeguato per la forma del suo viso.

Lydia, inoltre, è troppo sfacciato, lei sembra più innocente.

Credo che il suo nome sia dolce e morbido.

Come Hope, Skye, Romy, Jamie, Alice o Alyson.

È davvero un peccato che una ragazza così bella debba morire in giovane età.

Quanti anni ha?

Direi 16, ma i suoi occhi non la fanno sembrare così giovane.

Tuttavia, potrebbe averne 18.

Interrompo i miei pensieri, che chiaramente stanno andando troppo lontano.

Prima di andare voglio essere sicuro che, qualunque sia il suo nome in realtà, lei resta qui.

Cannibal [H.S] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora