Capitolo 2

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Jaemin sbattè le palpebre un paio di volte, avendo bisogno di un momento per riprendersi.

— Renjun?-— si azzardo a chiedere, con voce tremolante. —Huang Renjun?

Il nominato gli sorrise ampiamente.

—Proprio lui. Sono felice che ti ricordi di me. — Gli parlò con un un tono di voce allegro.

Jaemin lo guardò per poi corucciare la fronte.

—Come diavolo sei entrato? Che vuoi? —cambiò il suo tono di voce da spaventato a innervosito.

— E io che credevo che saresti stato felice di vedermi. Dopotutto sono passati così tanti anni. — Renjun alzò un sopracciglio, premendo le labbra in una smorfia triste.

— É ok, solo non hai fatto la migliore entrata del mondo-— Continuò Jaemin guardandolo, e Renjun gli sorrise di nuovo.

—Jaemin ho bisogno del tuo aiuto. —Lo guardò con sguardo supplicante, e dalla voce sembrava lo stesse pregando.

Jaemin però lo ignorò, perché stava ancora meditando sulla sua domanda interiore. Qualcosa non quadrava.

— Mi hai seguito? Ma come hai fatto ad aprire la porta? — Gli chiese, confuso.

Renjun si lasciò scappare uno sbuffo.

—É un po difficile da spiegare. — Parlò dopo qualche momento, mordendosi il labbro.

- Perché? E come mi hai trovato, alla fine? -

Renjun dovette inspirate molto profondamente, per calmarsi, tutte quelle domande lo stavano irritando e non poco.

—Sarebbe meglio se ti metti seduto. —

Jaemin lo seguì, in silenzio, e annuì.

Si risedette sul diavano, mentre Renjun si appoggiò al tavolo dietro di lui, stando di fronte a Jaemin. Non sapeva proprio come iniziare.

— Allora? — Lo incitò a parlare l'altro.

Renjun alzò lo sguardo verso di lui pentendosi di non averci pensato bene. Stava davvero pensando di farlo? Jaemin sarebbe riuscito ad aiutare, sul serio, Jeno?

— Parla una volta santa, Renjun— Aggiunse Jaemin, già stanco e infastidito da quel silenzio.

Renjun mosse leggermente il capo, annuendo.

—Tre anni fa...— Ispirò di nuovo, realizzando che non sarebbe stato così facile come pensava. —Io ero fidanzato con Jeno. — Guardò l'altro tra le ciglia, osservando come gli occhi gli brillarono quando sentì menzionare il nome del ragazzo. Un sorriso gli si formò all'angolo della bocca. Era quello giusto, ce l'avrebbe fatta.

—Jeno... — Il nome del ragazzo uscì dalle labbra di Jaemin, mentre sorrideva.

Anche dopo tutto quel tempo, gli voleva bene. Aveva numerosi ricordi piacevoli con tutti e due, ma ha sempre tenuto di più a Jeno.

— E cosa é successo? — Si é deciso a chiedere, Jaemin.

—Beh... Ecco... Noi condividevamo l'appartamento con Mark e Haechan, come tu sai, stavamo tutti é quattro lì. Tutti quanti c'è la cavavamo in un modo o nell'altro e avevamo tutti un posto di lavoro stabile, che ci aiutava a pagare ciò di cui avevamo bisogno. Jeno a anche lavorato come modello per delle riviste qualche volta, ma... —

—Ti ha tradito? — Jaemin lo guardò sorpreso.

—Lui diceva sempre di no, ma io diventavo sempre meno sicuro di questo. Avevo paura che Jeno si fosse stufato di me dopo tutto questo tempo. — Abbassò lo sguardo, visibilmente imbarazzato. —Una notte stava piovendo molto forte, e Jeno era appena arrivato da un servizio fotografico. Abbiamo litigato pesantemente. Lui ha detto che non voleva essere legato a una persona che non si fidava di lui, e io gli ho risposto che non voglio essere fidanzato con qualcuno che mi mente in faccia. —

Yūrei - NoMinWhere stories live. Discover now