Capitolo 4

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Jaemin stava seduto, con il telefono in mano, osservandolo come se stesse provando a smontarlo con il proprio sguardo. Il giorno di scadenza della sua offerta si stava avvicinando e ancora non ricevette risposta da Jeno. Però non voleva perdere la speranza e pregava che il suo maledettissimo apparecchio suonasse da un momento all'altro.

Qualcosa non andava bene, e Jaemin aveva un brutto presentimento come se qualcosa di brutto stesse per accadere. Non gli piaceva per nulla quella sensazione, ma non poteva fare nulla se non aspettare.

Dall'altra parte c'era Renjun, che lo aveva rimproverato per aver abbracciato il suo ragazzo, e in quel momento, Jaemin poté giurare di avergli visto uscire il fumo dalle orecchie per quanto fosse arrabbiato, non si fece più vedere rimanendo insieme a Jeno.

Mark, Haechan e Jeno stavano mangiando, con Renjun vicino a loro, come di routine.

—Hai deciso cosa farai, Jeno? —Jeno annuì. —Lo farai? —Sta volta Jeno negò.

—Ma perché no? —Chiese Haechan.

Jeno sbuffò leggermente, non aveva proprio voglia di portare avanti questa conversazione.

—Non posso... No, a dire il vero, non voglio. La mia ex-mini-carriera è stata la causa per la quale io e Renjun litigavamo ogni volta.

—Jeno.—Attirò la sua attenzione Mark iniziando a parlare. —So che ti é difficile, anche se non posso capire quanto difficile, perché non mi sono mai trovato nella tua situazione, ma... Renjun avrebbe voluto che lo facessi.

Jeno strinse le labbra formando una linea dritta. Nonostante nessuno lo potesse vedere, Renjun, approvava facendo un cenno con il capo.

—Prendila come un'opportunità che ti da Dio per ripararti la vita. Non credo sia una coincidenza il fatto che hai rivisto Jaemin, ancora meno il fatto che questo ti abbia offerto un lavoro.

Jeno rimase a pensare.

—Non sono sicuro di quello a cui dovrei credere. —Si alzò da tavola, senza dire nulla e si ritirò nella sua camera come sempre.

Haechan e Mark si guardarono a vicenda, la preoccupazione e la disperazione si riflettevano nei loro occhi. Dovevano e volevano aiutare il loro amico.

Renjun lo seguì e sorprese il ragazzo tenere in mano la loro foto incorniciata.

—Non hai idea di quanto tu mi manchi... —Sussurò alla foto.—Vorrei che tu fossi qui... Con me...

Una tristezza immensa colpì Renjun, Jeno si sentiva male tanto quanto il giorno in cui lui morì. Gli sarebbe piaciuto potergli dire che era al suo fianco praticamente sempre, che sempre lo é stato e sempre lo sarà.

—Jeno... Sono sempre con te. —Gli parlò anche sapendo che non potesse sentirlo.

—Farei di tutto per poterti rivedere. —Le parole di Jeno risuonarono in tutta la stanza, con un tono spento, privo di qualsiasi tipo di emozione. Allora Renjun iniziò ad avere paura. Jeno non poteva essere serio.

Si senti qualcuno battere alla porta e Mark e Haechan la aprirono entrando.

—Jeno andiamo al cinema, vuoi venire con noi? —Gli chiese con tono allegro Haechan, cercando di convincerlo.

—No grazie, divertitevi. —Mark e Haechan si guardarono, sconsolati da quella risposta.

—Ok, torneremo in tempo per poterti dare la macchina.

Jeno annuì e gli guardò uscire dalla stanza.

Aspettò che gli altri due chiusero la porta di ingresso e parlò di nuovo alla foto.

Yūrei - NoMinWhere stories live. Discover now