Capitolo 11

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-Vuoi dirmi cosa hai sognato?- Jaemin negò.

Gli ci era voluto un po' per smettere di piangere, ma grazie all'abbraccio di Jeno, ci era riuscito. Si sentiva al sicuro.

-Cosa hai? Perché stavi urlando così?- Gli chiese Renjun dall'alto del comodino.

-Non pensi che ti sentirai meglio se me lo dici?- Jaemin gli sorrise debolmente.

-È una sciocchezza.

Jeno lo guardò incerto, ma immaginava che Jaemin avesse le sue ragioni per non voler dirle nulla.

- Hai ancora paura? Vuoi che rimanga a letto con te?

Renjun cadde dal comodino e Jaemin era così dispiaciuto che fosse un fantasma. Gli sarebbe piaciuto che il giovane cinese sentisse il dolore.

-Sto bene, Jeno. Torna a letto. - Jaemin gli mise una mano sulla spalla.- non preoccuparti di questo. È solo a causa dello stress da lavoro, tutto qui.- mentì Jaemin.- Ma ti ringrazio.

- Se hai bisogno di qualcosa, sono nel letto qui a fianco.- Jaemin sorrise ampiamente e annuì.

-Lee Jeno! Come osi chiedergli se vuole che dormi con lui?! -Gli urlò Renjun.

Jaemin rise. La gelosia di Renjun è incredibile. Ad essere sincero, gli sarebbe piaciuto dormire con Jeno, adesso aveva paura a chiudere gli occhi. Sarebbe stato carino, però, pur di non dover sopportare le lamentele di Renjun, Jaemin declinò l'offerta.

Jeno si voltò, ma non riuscì ad addormentarsi, a differenza di Jaemin, che, poco dopo essere andato nel regno dei sogni, iniziò a piagnucolare e muoversi irrequieto.

Jeno si alzò di nuovo, ma questa volta si sdraiò sul letto dell'altro vicino al suo corpo.

-Mi dirai un giorno cosa ti succede...? -chiese in un sussurro.

Renjun fissò la scena, infastidito.

Jeno afferrò la mano di Jaemin sotto le lenzuola e chiuse gli occhi. Jaemin si calmò.

-Mi hai detto che non hai capito perché sembra che io ti odi così tanto.- Iniziò a dire Renjun a Jaemin, che dormiva aggrappato a Jeno. -Temo che sarai tu... Perché so che se Jeno starà vicino a te, lui... Si dimenticherà di me.-

Renjun guardò mentre Jeno abbracciava Jaemin ancora di più. Dormivano entrambi profondamente, intrappolati l'uno nelle braccia dell'altro.

-Avevi ragione. - Continuò così. -Non sarà più il Jeno che conoscevo. Non l'ho mai visto così preoccupato per nessuno o niente, nemmeno per me. -Renjun sorrise tristemente. -Che cosa gli stai facendo, Na Jaemin?

Gli diede un'ultima occhiata e se ne andò. Non voleva più restare lì, questa volta non aveva davvero motivo di farlo.

Jeno si svegliò poco prima dell'alba e tornò nel suo letto. Non pensava di poter affrontare Jaemin se si fosse reso conto che avevano dormito insieme. Sarebbe stata una situazione strana.

Stranamente, si era sentito tranquillo tutta la notte. Senza accorgersene, dormire con Jaemin aiutò anche lui.

Jaemin si svegliò con il suo tipico buon umore e, dopo essersi fatto una doccia, andò a preparare la colazione.

Stava friggendo alcune uova quando sentì la presenza di Renjun alle sue spalle.

- Buongiorno Casper. Attendo con ansia i tuoi rimproveri. -Jaemin sorrise.

-Peccato. Non sono dell'umore giusto oggi. -Renjun si sedette sul bancone. - Ti senti meglio?

Jaemin annuì.

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