14. Non tornerà

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Sento le chiavi girare nella porta così decido di uscire dalla camera per accogliere il vincitore. È ormai l'alba e lo vedo entrare visibilmente sbronzo ma con un sorriso soddisfatto e la coppa sotto il braccio. Appena entra mi squadra da capo a piedi, la maglia Red Bull che ho messo per dormire sta facendo l'effetto sperato o almeno così mi sembra prima di vedere lo sguardo di Daniel rabbuiarsi di colpo "Ti devo parlare". Rimango un po' spiazzata quando mi schiva completamente per andare a sedersi sul terrazzo e farmi posto accanto a lui "Dimmi forza, mi stai facendo preoccupare" lo incito ma vedo solo come si tortura le mani dal nervosismo, non riesco proprio a capire cosa possa essere successo in queste ore in cui siamo stati separati, mi vengono in mente tutti gli scenari peggiori quando finalmente si decide a parlare "Penso sia giusto che tu sappia una cosa" lo invito a continuare con lo sguardo così, dopo aver tirato un sospiro, prosegue "In questi giorni ho capito molte cose, la prima è che la Formula 1 è tutto il mio mondo e non posso e non voglio pensare ad altro in questo momento. La seconda-" si blocca, di nuovo, così lo anticipo io temendo le sue parole "Senti Dan se credi che la mia presenza qui possa distrarti durante i gran premi non verrò, ti lascerò tutto lo spazio di cui hai bisogno per trovare la tua concentrazione, il tuo equilibrio" in quel momento chiude gli occhi, penso stia riflettendo ma quando alza lo sguardo verso di me mi sembra quasi freddo, gelido, così come le parole che pronuncia subito dopo "Io non ti amo. Mi dispiace dirtelo così ma non posso continuare a tirare avanti una storia che non mi dà emozioni, mi dispiace" In quel momento, in quell'esatto istante penso che si potesse sentire il mio cuore cadere e frantumarsi in 100 pezzi. Vorrei urlare, insultarlo, picchiarlo...ma non dico niente, sto ferma in silenzio. Sento il mio cuore battere così forte da potermi uscire dal petto e gli occhi mi stanno pizzicando, segno che sto per cedere. Non posso credere che la persona a cui ho consegnato il mio cuore, la prima a cui io abbia mai donato così tanto si sia presa gioco di me in questo modo, mi abbia illusa facendomi sognare un futuro insieme per poi far scomparire ogni briciolo di speranza con 3 semplici parole. Mi alzo, mi levo la maglia non curante di essere completamente nuda, la lancio giù dalla terrazza e me ne vado in camera.

/Daniel/
Dopo un tempo che mi sembra interminabile la vedo uscire tirata di tutto punto con le sue valige. La cosa che mi fa più male è non vedere la mia Mel ma la spocchiosa ragazza che ho conosciuto 2 mesi fa, la stessa che mi aveva fatto però scoprire l'amore con la A maiuscola, quello vero e sincero. Mi distrugge mentirle in questo modo e vorrei solamente stringerla forte a me ma so che è la cosa migliore per tutti, sta diventando troppo importante e non posso permetterlo, so che finirà male e so che lei soffrirà. Quindi meglio chiuderla ora, ora che c'è una speranza che il sentimento non sia cosi forte, ora che lei può ancora andare a consolarsi con la persona che le appartiene. Quel Theo, vorrei avercela con lui perché è tutto quello che vorrei essere io ora, il ragazzo che si merita Melissa, ma in fondo ce l'ho solo con me e con la mia codardia che mi impedisce di essere dannatamente felice insieme a lei. "Vado-" dice fredda non guardandomi nemmeno negli occhi "stammi bene Daniel" finita la frase chiude la porta alle sue spalle. Non tornerà. Non la vedrò più svegliarsi al mattino sbattendosi il cuscino sulla faccia. Non sentirò più la sua risata così spontanea e contagiosa. Non proverò mai più quel senso di appartenenza come quando mi abbracciava così, all'improvviso. Non mi batterà mai più il cuore come quando sentivo il "ti amo" uscire dalle sue labbra. Ho sbagliato dopo il Gran Premio a fare l'amore con lei, me ne pento perché ora mi manca ancora di più ma non potevo lasciarla senza sentirla mia per un'ultima volta. Vado in salotto stremato dalla giornata appena passata, poso il trofeo sopra lo scaffale, vicino agli altri e mi rendo conto di quanto quello sia il più importante di tutti ma allo stesso tempo quello che mi rende più triste. Osservo i caschi sotto i trofei e non riesco a fare a meno di ricordare quello che ho regalato a lei, era così felice, così perfetta quando mi guardava con quegli occhi lucidi pieni di emozione per il gesto che avevo fatto per lei. Mi infurio contro me stesso e lancio il telefono per terra ma in quel momento vedo la cover saltare e dal retro uscire una polaroid. Ci sono io, addormentato sul suo divano, e c'è la sua scrittura "Anche tu". Accarezzo con un dito la frase prima di scoppiare a piangere come un bambino, sono distrutto ed è solo colpa mia. Sono un grandissimo idiota. Avevo la cosa migliore del mondo e me la sono fatta scappare.

*23 dicembre 2018, New York*
"Theo muoviti guarda!" Sto saltellando come una bambina quando vedo dalla finestra della nostra camera d'albergo che ha iniziato a nevicare. Ho sempre sognato il Natale a New York e Theo ha deciso di portarmici come regalo. Alloggiamo in uno degli alberghi di suo padre, estremamente lussuoso e incredibilmente centrale. Lui si avvicina a me sorridendo per poi lasciarmi un leggero bacio sulla testa "So già a cosa stai pensando quindi forza preparati e scendiamo, ci aspettano una tazza di cioccolata calda e una brioche" non me lo faccio ripetere due volte e corro a prepararmi. Quando finalmente riusciamo ad uscire sembra che la nevicata sia aumentata ancora di più ed inoltre vi si è aggiunto un forte vento "Che ne dici di entrare in un bar tipo subito?" Dico a Theo stringendomi di più sotto il suo braccio, lui annuisce e quindi entriamo nel primo locale che troviamo. Il luogo è tranquillo, molto semplice e soprattutto caldo. "Allora come ti sembra la grande mela versione natalizia?" Addento il mio cupcake prima di rispondergli "La adoro! Le luci, gli alberi, le persone che cantano...adoro persino tutta questa frenesia" sorride felice. Penso davvero che sia allegro anche solo perché lo sono io, è un bravo ragazzo e mi tratta esattamente come vorrei facesse. Per questo lo amo. "Allora tra un paio di giorni è Natale, spero tu abbia il regalo pronto per me!" Continuiamo la conversazione per un bel po' prima di tornare ad uscire e continuare la nostra passeggiata che viene puntualmente interrotta da qualche entrata in negozi troppo belli e con troppe cose che ovviamente decido di comperare. Quando torniamo in albergo è ormai sera e decido di farmi un caldo bagno prima di cena. La fortuna è che la vasca dà sulla finestra che mostra uno skyline incredibile. Sono felice in questo momento o per lo meno sono in pace con me stessa e ultimamente non era così scontato.

Madness - Daniel Ricciardo Where stories live. Discover now