Capitolo 1

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Ormai era fine settembre e per il giovane jungkook era iniziata la scuola da qualche settimana.

Il ragazzo amava il freddo, ma odiava profondamente la scuola. Odiava il fatto di essere considerato il tipo strano che pensa ad andare bene e seguire le regole piuttosto che prendersi magari una nota disciplinare per passare dal classico ragazzo figo.

Odiava anche il fatto di restare per interi nove mesi seduto su una sedia terribilmente fredda e scomoda, circondato da persone annoiate e acide. Non voleva passare il suo tempo a sentire persone su persone a parlare per intere ore, il ragazzo ne aveva le scatole piene.

Jungkook viveva in un piccolo appartamento con il suo migliore amico e coinquilino jimin, con cui viveva da ormai  ben due anni, dopo il divorzio dei suoi genitori, ormai entrambi trasferiti lontano dal suo luogo di nascita. Il ragazzo aveva preferito rimanere lì, per questioni di comodità. Non aveva la minima intenzione di cambiare casa e di ambientarsi in una nuova scuola, con nuove persone e separarsi da un pezzo fondanentale della sua vita.

Il ricordo più bello che celava nascosto nel cuore era un ricordo che ritraeva lui insieme ai suoi genitori alla tenera età di dieci anni, mentre correvano felici per la spiaggia immensa e vuota,
Con il cielo che prendeva sfumature tendenti al rosso, dipingendo il mare di rosa con qualche pennellata di viola e l'acqua che schizzava a contatto con i loro piedi nudi che scalciavano, bagnandosi a vicenda.

Era uno dei pochi ricordi felici rimasti, in cui erano presenti i sui genitori e li custodiva con gelosia nel suo cuore.
Jungkook non era assolutamente un ragazzo di molte parole, ma al contrario preferiva restare in silenzio a guardare l'orizzonte. Amava guardare quella infinita distesa d'acqua che caratterizzava il mare. Era un ragazzo solitario che spesso si ritrovava sommerso da infiniti pensieri filosofici che lo portavano a partorire pensieri assurdi e a scrivere piccole poesie di cui si vergogna a mostrarne l'esistenza.

Il ragazzo amava anche molto disegnare, e spesso veniva rapito dalle profondità del mare di cui spesso si ritrovava a ritrarne la profondità, con carboncini e acquerelli.  E proprio quel giorno, il ragazzo era sceso in spiaggia. Quel giorno aveva finito per litigare con jimin e per questo motivo aveva deciso di disegnare per liberare la mente.

La sera prima, una tempesta aveva scatenato il finimondo, trascinando rami di alberi, sassi ed altre sporcizie varie, trasformando la spiaggia nel vero e proprio caos.

Jungkook aveva preso a camminare scavalcando qualche ramo, per poi inciampare in vecchie reti da pesca e altre cianfrusaglie che intralciavano l'ambiente circostante.

Il ragazzo era impegnato a schivare con le gambe una vecchia ciabatta, quando da lontano notò una sagoma raggomitolata su se stessa, allora jungkook preoccupato per la salute della persona sdraiata, corse verso di essa per poi notare diversi particolari.

La figura era molto esile, sembrava appartenere quasi ad una donna. La pelle bronzea e lucida come una perla, risplendeva anche senza la presenza del sole, mentre i capelli lucidi, erano lunghi fino agli occhi, tanto da riuscire a coprirli ed erano di un grigio quasi tendente al bianco con diverse sfumature.

Essendo rannicchiato di lato,
Si riusciva a vedere sulla schiena, la sporgenza della colonna vertebrale, il ché faceva notare quanto fosse effettivamente magro.

Tremava leggermente, questo sicuramente era dato anche dal fatto che il ragazzo senza sensi fosse anche completamente nudo.

Da subito jungkook si spaventò e con delicatezza se lo caricò in spalla, trascinandosi il ragazzo privo di sensi a casa con un unico pensiero in testa: ...spero di non star facendo una cavolata...

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Ciaoo!

the magical sea||kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora