Capitolo 2

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La prima cosa che notò portando in braccio il ragazzo, fu il suo peso.
Jungkook non stava facendo nessun minimo sforzo, portando il ragazzo. Era incredibilmente leggero, sembrava quasi una piuma.

Durante il tragitto, non riuscì a vedere il suo viso, troppo concentrato a non inciampare negli innumerevoli oggetti dispersi per la spiaggia, che spesso e volentieri minacciavano di far cadere il povero ragazzo, ma una volta arrivato a casa e dopo aver disteso il ragazzo sul suo letto, si perse ad ammirare i lineamenti angelici del suo volto.

A parer suo, quella creatura era magnifica.

Non aveva mai visto niente del genere.
Tutto di lui lo attraeva, si sentiva come una calamita.

I suoi occhi non riuscivano a staccarsi dall'ammirare il volto del ragazzo addormentato. Continuavano ad ispezionare ogni dettaglio. Non riusciva a trovare imperfezioni sul suo viso così perfetto.

L'unica cosa che effettivamente disturbava jungkook, era la piccola ferita che si trovava sulla guancia del ragazzo senza sensi.

Non perdeva tanto sangue, anzi, era anche piuttosto piccola ed innocua, ma non sopportava che qualcosa di così piccolo ed incredibilmente grazioso, fosse - anche se minimamente- ferito.

Jungkook, notando che il tremore della piccola creatura non era terminata, prese velocemente una sua tuta dall'armadio, per poi metterla indosso al ragazzo, per poi posizionarlo sotto le coperte. Aspettò.

Aspettò parecchio.

Il piccolo ragazzo sembrava non volersi svegliare, così jungkook ne approfittò per preparare qualcosa di caldo per entrambi in modo da potergli offrire qualcosa e magari potergli chiedere che cosa ci facesse, nudo, su una spiaggia, dopo una nottata infernale.

Tornò in camera una volta finito e appena varcata la soglia, si rese conto di un leggero sbadigliare.

Si girò di scatto, poggiando le tazze di camomilla, al bordo del comodino, per poi avvicinarsi piano al letto su cui era disteso, con sguardo confuso, il ragazzo.

<ben svegliato, come ti senti? >chiese jungkook con sguardo rassicurante. Non voleva spaventarlo, chissà quanto potesse essere spaventato, trovandosi in casa di un completo sconosciuto.

Il ragazzo rimase a guardarlo. Non sapeva cosa dire, non era cosa da tutti i giorni, trovarsi a parlare con un umano.

Notando il silenzio imbarazzante creato in camera, jungkook alzò un sopracciglio e con titubanza si avvicinò ancora di più e riprese a parlare scandendo bene le parole. <hey, mi senti? Parli la mia lingua? Oddio, spero di si. O forse non sai parlare? Forse dovrei chiamare un dottore... O sarebbe meglio portarti all'ospedale?>iniziò lentamente a farsi prendere dal panico, non sapeva cosa fare, sentiva il panico scorrergli nelle vene.

A fermare il suo, ormai, soliloquio, fu una voce lieve e delicata, quasi angelica che mormorò un "no" quasi sussurrato.

Gli occhi di jungkook si spalancarono e con uno scatto si avvicinò al ragazzo disteso, spaventandolo con i suoi movimenti scattanti.

Il secondo si portò la coperta sul viso, in segno di protezione.
Quel gesto fu così tanto bambinesco e dolce che fece sciogliere il cuore di jungkook, tanto da farlo sorridere.

<scusa, non volevo spaventarti. >delicatamente si sedè sul bordo del letto e con un movimento leggero prese l'estremità delle coperte e con estrema delicatezza, tolse le coperte dal volto del ragazzo per guardarlo meglio.

<come ti chiami?>chiese.

<t-taehyung.>sussurrò con esitazione il ragazzo.

Jungkook sorrise per la risposta ricevuta. <allora taehyung, cosa ci facevi in mezzo alla spiaggia, svenuto e senza neanche uno straccio addosso, nel bel mezzo della spiaggia? Qualcuno ti ha fatto del male?>chiese titubante.

<no, non lo so... N-non ricordo.>e abbassò il capo.

Jungkook sospirò. <allora... Hai qualcuno da contattare? Qualche famigliare? Dei parenti? Qualche amico?>

Taehyung a quelle parole rilasciò un lieve sospiro sconsolato.

<n-non ricordo.>

<come non ricordi? Neanche il posto da cui vieni?>

<No...>

Jungkook si portò le mani tra i capelli sospirando.

<dovremmo andare dalla polizia, così loro sapranno cosa fare e->taehyung saltò su come una molla.

<no ti prego! Non lasciarmi in mano a persone strane! Per favore, fammi restare qui con te! Ricorderò. Prima o poi ricorderò, ma per favore fammi restare, ti aiuterò, farò tutto quello che vuoi, ma non abbandonarmi. Ti prego...>e lentamente i suoi occhi si fecero lucidi.

Jungkook ci pensò su e dopo quasi dieci minuti, sospirò e con voce flebile sussurrò un "e va bene".

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HEEEEEY
Fatemi sapere cosa ne pensate~~

the magical sea||kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora