vingt-deux

467 51 7
                                    

"Non ti accorgi,
Diavolo che sei
Che tu sei bella
Come un angelo?"Giacomo Leopardi

Si era chiesto cosa avesse sbagliato,se lo era chiesto in merito al tradimento,forse anche troppo,e anche in quei giorni si era domandato cosa poteva essere andato storto.
Eppure,si era detto,ci stavamo riavvicinando.Oppure no? Si era sbagliato?
Hyunsu era andato in salotto a vedere, come promesso,i cartoni.
Loro tre stavano al tavolo,seduti come se avessero tra le mani il futuro del mondo.
Lo guardava,non poteva fare altro che guardarlo,era sicuro di avere due palle di cristallo piene di piccoli cuoricini al posto degli occhi.
Scosse la testa,banale,banale,si sentì tornare ragazzo.
Banale,continuò a pensare.
-banale-disse.
-uhm?-chiese Minso.
-fa così quando fa dei pensieri che ritiene troppo banali per il suo cervello.-disse Jungkook sorridendo.
Taehyung si prese la testa tra le mani e la appoggiò al tavolo.
-dato che nessuno lo chiede,lo farò io,si può sapere dove sei stato?-chiese Minso.
Il sorriso di Jungkook non poté che aumentare.
-Sono stato a Daegu-affermò.
Vide la testolina di Taehyung fare un piccolo movimento,incerto,poi si sollevò.
-all'hotel Ambassador-continuò.
Mille emozioni,sempre più banale,così si definì.
Però era così che si sentiva,la morsa allo stomaco si era sgretolata in una miriade di farfalle.
Se lo ricordava fin troppo bene quel posto;la signora Jeon gli aveva regalato dei soldi per il suo diciottesimo compleanno,dicendogli di spenderli in felicità. Soggiornò con Jungkook in un hotel a Daegu,lì fecero l'amore per la prima volta.
Quell'hotel,l'Ambassador.
Jungkook notò le emozioni che correvano veloci sul suo volto.
-stanza numero 258,da questa sera a quella di domani-concluse finalmente.
Si morse il labbro.
A Taehyung non poté che uscire un sospiro,e un altro e un altro ancora che a lungo andare si tramutarono in un pianto liberatorio.
Minso era confusa,non dalla storia dell'hotel,aveva capito e apprezzato il gesto di Jungkook,ma da Taehyung,dalla reazione.
-non dirmi che non sai che dire,hyung-
-ma ti pare,è così scontato,con chi staranno loro piuttosto?-provò ad asciugarsi il viso.
-vuoi dire che accetti?-la voce del più piccolo era una poltiglia di gioia e stupore.
Lui annuì.
Silenziosamente si stavano dicendo "riproviamoci".

comme le soleil pendant l'orageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora