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Erano passate due settimane, si erano risistemati. I suoi erano andati a vivere nell'appartamento, Daniel e Celest, avevano sistemato quello che era il garage della famiglia che aveva ospitato Blue.

Lei aiutava la madre dei piccoli, perché non era interessata a studiare, quando stava all'università era per accompagnare quello che la trattava come una schiava.

Daniel invece aveva ripreso gli studi, l'università lo aveva accolto con piacere, visti i suoi voti nell'altro continente.

E Blue si era definitivamente trasferito a casa di Dorian.

Iniziando una convivenza da sogno.

Mai si era asoettato che un uomo come lui, avesse puccole attenzioni per lui.

Dalla marca del latte, ai biscotti preferiti, al tipo di carne, al suo sapone per le mani.

Ogni cosa era stata cambiata da quello splendido uomo, per farlo sentire a casa.

Ma per lui ormai, non era un luogo che gli rendeva il posto "casa", era la persona con cui condivideva il luogo.

Sorrideva mentre stava camminando tranquillo verso la sua aula con gli amici.

-Signor Malerson...-Un signore di mezz'età grosso e molto alto si presentò di fronte ai ragazzi. -Sono il rettore Faithersons. Dovrei parlarle nel mio ufficio.-

-C...certo...-L'imponenza dell'uomo lo metteva a disagio.

Ma c'era qualcos'altro che lo metteva a disagio. Rimase all'erta, seguendo l'uomo fino al suo ufficio.

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Lo fece passare per poi chiudere la porta.

Uno scatto di troppo fece voltare Blue di scatto, vedendo l'uomo con un ghigno sul volto.

-Vedi, una cosa che non sopporto, vedere i miei figli che vengono presi di petto, e che non si sappiano difendere. Ora a te fi penso io, così ti ammorbidisco per loro due.-

Blue gli soffiò tirando fuori le unghie.

Da una pirta secondaria entrarono Mel e Tessa, che ghignavano fome il padre.

L'uomo si avvicinò prendendolo per la gola.

Con le mani e gli artigli iniziò a graffiarlo, riuscendo a colpirlo in faccia.

Da quei graffi usciva parecchio sangue ma l'uomo non si fermò, con la mano libera gli diede uno schiaffo, con una forza inaudita. Il volto si era girato verso i due, per un attimo i due avevano abbassato gli occhi.

Un pugno gli arrivò allo stomaco, facendogli uscire tutto il fiato dal corpo.

L'uomo mollò la presa e Blue era a terra. -Tu hai messo in ridicolo i miei ragazzi...-Gli diede un calcio sulla schiena.

Il gattoide soffiò e ringhiò ancora.

-Tutto il rispetto che si erano guadagnato in tutto questo tempo...- Gli diede un altro calcio sulle gambe.

-Tutto ciò che ho fatto per crescerli, perchè siano come me...-Arrivò davanti a lui sferrandogli l'ennesimo calcio, allo stomaco.

-Papà, basta ora...-Mormorò Tess guardando il gattoide a terra.

-No!- Sbraitò l'uomo. -Per colpa sua siete diventati la barzelletta dell'università...-

-Se lo uccidi, sarà anche peggio!- Ringhiò Mel.

Blue vide l'uomo andare verso i figli. -Che state facendo, ora?- Died degli schiaffi ai due. -Lo difendete? Dopo che per giorni vi ho sentito piagnucolare per il modo che ora vi trattano tutti?-

Prese Mel per la spalla e lo spinse davanti a Blue.

-Scopalo!!!-

Mel sembrò stralunato, le guance rosse dagli schiaffi del padre.

-No...non lo voglio...-Gli disse il figlio.

L'uomo andò verso la figlia, la prese per il braccio e la spins a terra accanto al gattoide.

-Fallo tu!-

-Io...non...posso...- Balbettò lei guardando il gattoide, dalla bocca gli usciva del sangue.

-Se non lo fate voi ora, lo farò io!- Gridò.

I due ragazzi si guardarono, mentre il padre si stava stilando la cintura.

-Lo prenderò, come presi vostra madre, se fiaterà gli tapperò la bocca fino a soffocarlo.-Fece schioccare la cintura, facendo sobbalzare i due ragazzi.

-Denuncerà la cosa...- Provò a fermarlo Tess.

-Sparirà, non appena avrò finito con lui...- Spostò i figli strappando i vestiti dal corpo del gattoide.

Mugolava dal dolore dei movimenti. -Vi prego...aiutatemi...- Soffiò fra le lacrime.

Videro il genitore slacciarsi i pantaloni, e farli scendere, mentre il gattoide cercava di spistarsi e proteggersi con le mani, le parti intime.

-Ti piacerà, come è piaciuto alla puttana della loro madre...- Gli disse pisizionandosi in ginocchio a terra e aprendogli le gambe.

-NO...NO...MI LASCI...NO...VI PREGO AIUTATEMI...-Urlava piangeva e cercava di scostarsi.

AnimaloidWhere stories live. Discover now