Papà Krampus

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Non so da quanto tempo sono rinchiuso in questo cassonetto.
Ma non riesco a trovare il coraggio di uscire.
Tutto è degenerato così in fretta...

Quando la mamma mi ha detto che quest'anno avrebbe partecipato anche papà alla sfilata, ero felicissimo.
Certo, avrei preferito che non facesse uno dei cattivi, ma va bene uguale: mi fa sentire importante il pensiero che sotto una di quelle maschere orribili, che tutti fisseranno e applaudiranno, ci sarà il mio papà!
Io e la mamma ci siamo aggiudicati un posto in prima fila per l'occasione.
La manifestazione è ormai cominciata, vedo già il carro in fondo alla via... Non vedo l'ora che arrivino qui!

Sono così concentrato sui Krampus, in cerca del mio papà, che non mi accorgo subito che San Nicola non è più sul suo carro. Dov'è finito? Forse è sceso anche lui tra la folla?
Un urlo mi distrae. Che ridere: qualcuno si deve essere spaventato un po' troppo!
Sento altre grida. La folla inizia a disgregarsi e correre in tutte le direzioni. Ma che succede?

La mamma mi stringe la mano e fa per portarmi via.
Ci ritroviamo un Krampus davanti. Lo riconosco subito dalle scarpe: è il mio papà!
Prende la mamma per abbracciarla, ma...
Sbianco. Raggelo. I piedi mi si bloccano a terra e la stretta della mano si scioglie.
Le ha staccato la testa.
È stato un istante.
Il sangue della mamma mi è schizzato in faccia.
Lui mi dondola davanti la sua testa, tenendola per i capelli, come fosse un balocco da farmi afferrare.
Un fischio sordo mi invade le orecchie, ho i sensi completamente appannati.
Sono così disperato e spaventato che non riesco nemmeno a piangere.

Prendo improvvisamente a correre, d'istinto.
Mi immetto in una via, poi in un'altra e in un'altra ancora, passando per tutti i vicoli più stretti e nascosti che conosco.
Devo scappare, devo andare lontano, devo trovare un posto sicuro.

Il miagolio di un gatto che ho spaventato con la mia corsa mi prende di sorpresa e mi fermo di colpo.
Vedo il cassonetto e decido di entrarvi, senza soffermarmi un solo istante a rifletterci su.
Sono abbastanza lontano. E qui è buio e puzza.
Non mi troverà. Sono al sicuro. Non è così?
Non è così?

Devo essermi addormentato.
Spero che sia tutto finito...
Faccio capolino fuori al bidone: è ancora tutto buio, ma quieto.
Mi decido ad uscire.
Sembra non esserci nessuno per strada.
Passo dopo passo, mi avvio di nuovo in piazza.
La neve è diventata un manto vermiglio.
Ci sono pezzi di corpi sparsi ovunque.

Sussulto, quando l'orologio della piazza rintocca mezzogiorno.
Alzo lo sguardo al cielo: sembra ancora piena notte...
L'occhio mi cade sulla testa di San Nicola, che mi fissa con sguardo spento, accanto ad un braccio che non è il suo.

Sospiro, con una strana consapevolezza: credo che il giorno non tornerà mai più...

Carol of the HellsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora