Stella senza cielo

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Il prato era pieno di teste all'insù, con lo sguardo fisso al cielo.
La leggerezza e l'irresponsabilità li aveva resi spettatori frivoli e divertiti dal vedere la scia luminosa puntare dritto contro di loro alla velocità della luce.
C'era stato un tonfo assordante, qualche scossa di terremoto... E poi risate ed applausi.

-Avete visto che roba?
-Dove sarà caduta?
-Al vecchio cantiere, ne sono certo! Andiamo!
-Dove?
-A vedere!
-Nemmeno per sogno!
-Fai come preferisci, Lucy: io ci vado!

Incoscienti forse, ma stupidi no.
E di fatti il gruppo di amici resta sulla collinetta, a scambiarsi battute e bicchieri di birra, mentre Mike è il solo ad andare all'avventura.
Accarezza il terreno con il fascio della torcia, a passo svelto.
È davvero impossibile non notare l'enorme cratere che si ritrova d'improvviso di fronte.
La cosa curiosa, però, è che sembra vuoto.

Ancora più incuriosito, Mike scivola lungo la parete di terra, per andare ad indagare.
La torcia danza da una parte all'altra.
Nulla.
Un'enorme vallata nuova di zecca, completamente vuota.
Ha la sensazione che persino i rumori si annullino, lì dentro: non sente nulla, nemmeno i propri passi.

Qualcosa si avvicina alle sue spalle, fino a toccarlo.
Sussulta, volgendosi di colpo.
Di fronte si ritrova una ragazza coperta solo dai suoi lunghissimi capelli corvini.
-Scusa, mi hai spaventato.-ammette, sorpreso e un po' imbarazzato.-Che ci fai qui?
La ragazza gli sorride, poggiando una carezza imbranata sul viso, che chiude una palpebra al passaggio.
-Che ci faccio qui?-ripete lentamente, con una voce ben più profonda di quella che ci si aspetterebbe dalla sua esile e pallida figura.
-Non te lo ricordi?-si corruccia Mike.-Sei venuta anche tu a vedere la stella?
-La stella, sì.-risponde, volgendo lo sguardo al cielo. Le stelle si specchiano nei suoi grandi occhi neri, che fanno un giro completo prima di tornare su di lui.

Mike non smette di fissarle il viso, per evitare di farsi distrarre da visioni meno consone.
E più le scruta i lineamenti, più gli suonano familiari.
-Aspetta, ti conosco, vero? Sei Katy! Quella del corso di scienze!
L'unica risposta che riceve è un grande sorriso sghembo.

-Hai freddo? Hai bisogno di una mano?
Il ragazzo si risveglia d'improvviso con questo pensiero e provvede immediatamente a togliersi la felpa, per cedergliela.
-Una mano, sì.-conferma lei, ignorando il suo gesto e poggiando le mani sulle sue spalle.


-Mike! Si può sapere dove diavolo eri finito?-sbotta Lucy, non appena se lo ritrova di fronte.-E perché sei nudo?
-Dove diavolo ero finito?-ripete lui, lento.
-Che scherzo dovrebbe essere?-alza gli occhi al cielo la ragazza.
-Scherzo, sì.
Mike posa le mani sulle sue spalle, guardandola dritto negli occhi. Dopodiché spalanca le fauci, fino ad inghiottirla completamente.

Quando la bocca si richiude, Lucy si allontana, nuda, verso la città.

Carol of the HellsWhere stories live. Discover now