Capitolo 8

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Camden guardò fisso la porta che aveva di fronte, era chiusa, e non si sarebbe mai aperta se non lui non si fosse deciso a far suonare il campanello. Noel lo guardava, e aspettava che lui facesse o dicesse qualcosa, e quando capì che probabilmente l'altro non ne aveva intenzione, intervenì.
«Se non sei più sicuro, io posso tornare a casa» disse, credendo che l'altro avesse cambiato idea e non volesse più fargli conoscere la moglie di Liam e la loro bambina. Camden sembrò riscuotersi, e guardò l'altro.
«No, scusami» lo baciò a stampo. «Stavo pensando ad altro» suonò il campanello, e poco dopo la porta finalmente si aprì rivelando loro la figura di Liam, che li accolse con un sorriso smagliante. Poco dopo furono raggiunti dalla piccola tempesta che portava il nome di Candace, che si illuminava ogni qual volta che Camden era con lei.
«Zio Cammy» urlò gettandosi tra le braccia dell'uomo, il quale si era accovacciato per arrivare alla sua altezza.
"Candy Candy" la strinse forte, quasi a non volerla più lasciare. Alle loro spalle, Liam e Noel si stavano scambiando un abbraccio e qualche parola, per poi giungere in cucina, lasciando i due ancora stretti davanti all'ingresso. Poi la prese in braccio e raggiunse gli altri. Ronnie stava parlando con Noel, come se si conoscessero da una vita e Liam sembrava essere stato escluso dalle loro chiacchiere, infatti si rivolse a Camden.
«Mi sento come quando tu e Ronnie parlavate degli attori più belli in tv e io venivo messo da parte» incrociò le braccia al petto, offeso. Camden rise, e di conseguenza lo fece anche Candace, fu a quel punto che gli altri due si accorsero della loro presenza.
«Oh, eccovi. Signorina, non si dice ciao?»
Candace si nascose tra le braccia dello zio, e guardò Noel tra imbarazzo e curiosità, ma poi piano piano si fece avanti, decisa a conoscere il ragazzo che poteva diventare un suo nuovo amico.
«Tu sei un amico di zio Cam?» domandò guardandolo con i suoi grandi occhioni marroni.
«Veramente... ecco, è ciò che io sono per papà. Una persona speciale» spiegò Ronnie, guardando i due ragazzi seduti vicini.
«Quindi sei una principessa!» esclamò facendo ridere gli adulti.
«No, Candy Candy, è un maschio»
«Allora è un principe» non fece una piega, poi i suoi occhi si spalancarono. «Siete due principi!» guardò la madre, e poi il padre, sporgendo il labbro inferiore. «Voglio due principi, e anche due principesse, così facciamo un matrimonio per tutti» urlò contenta. Furono lasciati soli, così poterono parlare di fatti loro senza preoccuparsi che intorno ci fossero orecchie indiscrete.
«È un bel tipetto» disse Noel, facendo ridere Ronnie.
«Non a caso è la preferita del signorino qui presente» si passò una mano sulla pancia ancora poco pronunciata. «Anche se secondo me faranno la gara a chi zio Cam vorrà più bene»
Noel spalancò gli occhi. "Sei incinta?» tirò uno schiaffo sul braccio di Camden. «Perché non me l'hai detto? Avrei portato un regalo al bimbo, o bimba» disse, lanciando occhiate di fuoco al giovane.
Ronnie sbuffò, mentre Liam se la rideva ai fornelli.
«Questo bambino non è ancora nato, ed è già il più viziato del mondo» raggiunse il marito per dargli una mano, lasciando la giovane coppia seduta al tavolo.
«Mi hai fatto fare una brutta figura con i tuoi amici» borbottò incrociando le braccia al petto.
Camden alzò gli occhi al cielo. «Non se la sono presi, e poi non puoi comprare dei regali se non sai almeno il sesso» disse mettendo un braccio sullo schienale della sedia dell'altro.
«Quando sai il sesso del bambino, fammelo sapere, okay?» gli puntò un dito contro, e l'altro sorrise. Lo colse di sorpresa, e lo baciò, notando la sua espressione quando si allontanò per poi bere un bicchiere d'acqua.
La cena proseguì senza troppi problemi, ci furono tante risate e Noel dovette ammettere che si era sentivo più a suo agio con gli amici di Camden, che con i suoi che conosceva da più tempo.
Ronnie annunciò che la cena era pronta, e dopo aver richiamato Candace, si misero a tavola. La cena fu abbastanza tranquilla, Noel riuscì a rilassarsi sempre di più, grazie anche a Camden che cercava di coinvolgerlo il più possibile nelle conversazioni.
«Quando riprendete le riprese?» domandò ad un certo punto, Liam, masticando un pezzo di purè.
«Possiamo non parlare di lavoro, stasera?» sbuffò passandosi una mano sul ventre, attirando l'attenzione di Noel.
»Come sta andando? Non so come funzioni... ma l'hai già fatto una volta quindi penso sia facile» disse sorridendo affettuosamente, pensando a quanto sarebbe bello avere un bambino in giro per casa.
Ronnie sorrise. «Per ora va bene, stando ai primi mesi, il terrore inizierà tra qualche settimana» rise, cercando però di non spaventare il giovane.
«Se dovessi avere bisogno di una mano, puoi dirmelo, il tempo che staremo qui posso aiutarti, se ti va» si offrì sperando che l'altra non lo considerasse invadente.
«Certo, grazie» rispose. «Vieni a darmi una mano in cucina?» domandò alzandosi, subito seguita dall'altro.
«Partiamo per Roma tra qualche giorno, credo dopo Capodanno— a proposito, che fate voi?» domandò sgranocchiando qualche patatina.
«Andiamo dai genitori di Ronnie, visto che per Natale siamo rimasti qui» borbottò facendo ridere l'amico. «Tu che fai?»
«Con Noel andiamo ad una festa, ci saranno alcuni amici nostri»
Dopo il caffè, la coppia decise di lasciare l'appartamento, augurando buon anno agli amici per poi tornare a casa di Noel, e riposare un po'.
«Adoro i tuoi amici» disse Noel mentre si cambiavano per mettersi a letto.
«Davvero? Sono contento» ammise, sdraiandosi sul letto e mettersi finalmente sotto il caldo piumone. Noel lo seguì poco dopo, poggiando la testa sul petto dell'altro, così che potessero stare vicini e caldi.
«Si, si vede che ti vogliono bene» biascicò cominciando a sentire il sonno bussare prepotentemente.
«Si, è vero» fece per dire altro, ma un leggero russare gli fece abbassare lo sguardo e sorridere teneramente; si mise comodo, attento a non svegliare Noel, e anche lui chiuse gli occhi.

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