Capitolo 13

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Noel entrò in ospedale e si tolse il cappuccio che aveva deciso di indossare per non farsi riconoscere, e raggiunse in fretta la stanza di Camden, trovandola vuota.
«Cam? Camden?» iniziò a chiamarlo, magari era in bagno. Ma non ricevette risposta, e questo lo fece preoccupare, decise così di uscire e chiedere informazioni a qualche infermiera. Camden era stato spostato in una zona provata, così che nessuno potesse riconoscerlo; la fortuna di essere ricchi e famosi, pensò Noel.
«Mi scusi» fermò una donna che non aveva visto mai lì, ma qualcuno doveva pur sapere qualcosa.
La donna si voltò. «Mi dica» disse con tono gentile.
«Volevo sapere dove fosse Camden Benson, so che è stato spostato qui ma la sua stanza è vuota» spiegò sperando che l'altra non facesse nessun tipo di protesta, e gli dicesse quello che voleva sapere.
La donna annuì. «Il signor Benson è nella stanza accanto, dove si trova sua nonna»
«Grazie» le concesse un sorriso, e subito voltò le spalle per raggiungere la stanza. Come poteva non pensare al fatto che avesse fatto spostare anche sua nonna, o che potesse essere da lei? Bussò e dopo aver sentito la voce di Camden, entrò notando subito Ronnie vicino alla finestra, e Cam vicino al letto di sua nonna.
«Tu cosa ci fai qui?» chiese subito Ronnie, non sapendo cosa fosse successo tra i due.
«Ronnie, è tutto ok» la rassicurò Camden, allungando una mano verso il giovane, il quale l'afferrò un po' titubante. Lo baciò sulla guancia, subito spostò lo guardo su Charlie.
«Nonna, ti presento Noel» sorrise contento.
Per fortuna, Charlie si era risvegliata dal coma, e adesso doveva solo aspettare di fare alcuni esami e sperare di poter tornare a casa in fretta. Gli infermieri avevano già parlato con Cam e si erano assicurati che una volta uscita, sarebbe andata a casa sua, visto che da sola non poteva di certo stare.
«Oh, ma allo sei tu. È un piacere» disse con la poca voce dovuta dal risveglio dal coma.
Noel sorrise. «È un piacere per me, Charlie. Ho sentito tante cose belle su di te» posò una mano sulla spalla di Cam, e gliela strinse. Un'infermiera entrò per controllare Charlie, la quale in poco tempo si addormentò, lasciando i tre liberi di parlare.
«Mi spiegate come può essere tutto ok tra di voi, se l'altro giorno tu lo odiavi?» domandò a bassa voce, per evitare di svegliare Charlie.
«Abbiamo chiarito, il resto non è affar tuo, Ronnie»
«Si invece, soprattutto se nel cuore della notte sono io e mio marito ad asciugarti le lacrime che lui» lo indicò «ti ha provocato» concluse, per nulla convinta che quella fosse la decisione giusta di affrontare le cose.
«Ronnie, so che sei arrabbiata con me e hai ragione, ho fatto soffrire Camden, ma adesso lui sa come stavano davvero le cose e ha deciso di perdonarmi» intervenì per cercare di farle capire come stessero le cose e soprattutto voleva che la smettesse di avercela con lui, anche se come aveva detto capiva benissimo le sue motivazioni.
«E cosa farete? Uscirete allo scoperto?» domandò ancora un po' scettica.
Noel sospirò. «Non posso farlo, o almeno non ancora. Fino a quando Cam non tornerà a casa, la situazione è questa, dopo vedremo come comportarci»
«E nel frattempo tu lo aspetterai?» domandò Ronnie, guardando entrambi. Camden voltò il viso, incrociando lo sguardo di Noel, che lo guardava speranzoso della sua risposta.
«Si. Certo che lo farò» disse baciandogli la punta del naso, facendolo sorridere.
Ronnie alzò gli occhi al cielo, ma non potè far a meno di sperare che quella volta andasse bene e che il suo amico potesse stare bene.
I giorni passavano, e Noel aveva mantenuto la sua promessa fatta a Camden: sentirsi tutti i giorni una volta che quest'ultimo fosse uscito dall'ospedale. Gli chiedeva come stesse, come stesse Charlie - a volte gli passava il telefono così che potesse parlare direttamente con lei - e riusciva a sapere alcune cose anche attraverso Liam, Ronnie doveva ancora perdonarlo ma Noel aveva tutto il tempo del mondo per quello. Avevano quasi finito le riprese del film, e come aveva detto Camden, il suo personaggio era morto e sarebbe comparso solo in alcuni punti del film ma sarebbe stato necessario affinché partecipasse al tour di promo.

Noel entrò nella stanza e sorrise a tutti i presenti; quel giorno aveva piccola intervista con il resto del cast, e il regista, purtroppo Camden non poteva ancora essere presente ma appena Charlie si sarebbe rimessa, poteva tornare a fare il proprio lavoro, nonostante dovesse tenere sotto controllo la gamba destra che aveva attutito maggiormente l'impatto durante l'incidente.
«Buonasera a tutti, siamo qui in presenza degli attori del nuovissimo film "Life is yours", prossimamente nelle sale di tutti i cinema mondiali. Abbiamo qui Harry Marquin, uno dei  registi più famosi  dei nostri tempi»
«Ti ringrazio, Nadia. È un onore essere qui» sorrise alla ragazza, la quale se avesse potuto si sarebbe sciolta ai suoi piedi.
«Grazie, Harry. Ma siamo in compagnia anche di un giovane attore, sei il più giovane del cast, giusto?» si rivolse a Noel, il quale annuì.
«È vero, mi capita spesso di essere il più piccolo ma per fortuna, come in questo caso, non ho mai sentito tanto il gap dell'età, anzi mi sono sempre trovato benissimo»
«È molto vero che quando c'è un bel clima sul let, è più facile lavorare oppure si riesce a lavorare anche quando magari ci sono dei conflitti?» domandò guardandoli uno ad uno.
«In realtà, io ho sempre avuto la fortuna di avere dei buoni rapporti con i miei colleghi» disse Jason, trovando l'approvazione dei presenti.
«E com'è lavorare con un attore del calibro di Camden? Che dobbiamo dire non è potuto essere qui a causa del suo infortunio, speriamo si riprenda subito» disse mentre captò alcuni movimenti dietro le quinte. Noel si mosse a disagio sulla poltrona, e lasciò rispondere agli altri per non rischiare di far notare il suo eccessivo entusiasmo nel parlare di Camden.
«Devo ammettere che Camden ha sorpreso un po' tutti, ci aspettavamo un attore spocchioso e che stesse per i fatti propri mentre invece si sono creati rapporti speciali, come tra Noel e Camden» il giovane interpellato girò di scatto la testa, notando anche lui agitazione da parte dello staff dietro i monitor.
«Ah si?» chiese Nadia, sempre pronta ai nuovi scoop.
«È normale che si creino rapporti tra due persone che lavorano tutti i giorni a stretto contatto, io e lui eravamo quelli che avevano più scene insieme, vivevamo vicini, lui è più grande di me quindi in lui vedevo una fonte d'ispirazione per fare al meglio il mio lavoro»
«È davvero bello tutto ciò. Adesso è il momento della pubblicità» appena finì di parlare, tutti si alzarono raggiungendo le postazioni per essere truccati e per farsi aggiustare i capelli, mentre Noel fu raggiunto da un ragazzo e gli porse un telefono.
«È un certo Liam che ti cercava con insistenza» e andò via lasciandolo fermo. Rispose immediatamente e dal tono di voce del ragazzo capì subito che qualcosa non andava.
«Noel, scusami se ti chiamo, so che sei impegnato ma pensavo fosse giusto che tu lo sapessi... Charlie è venuta a mancare, ha avuto un infarto» il mondo sembrò crollare sotto i piedi, tutti i rumori  intorno a lui iniziarono ad essere ovattati.
«Sto arrivando» mise giù, e corde ad avvisare Nadia, la quale comprese subito la situazione, capendo che lui doveva essere presente. In meno di dieci minuti raggiunse l'ospedale, trovando Liam e Camden nel corridoio, il quale appena lo vide lo raggiunse e lo abbracciò piangendo sulla sua spalla. Noel prese ad accarezzarlo, e lo strinse più forte; poteva solo consolarlo e stargli vicino.
«Andrà tutto bene» mormorò al suo orecchio, sperando davvero che fosse così.

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