Il cammino verso la libertà (Parte II)
Il tragitto per raggiungere l'automobile durò all'incirca una decina di minuti scarsi.
Jana e Karel l'avevano parcheggiata dietro due grossi ed imponenti arbusti, i quali la rendevano completamente invisibile ad occhio nudo.
La macchina scura si mimetizzava perfettamente con il buio pesto che gravava pesantemente sull'intera boscaglia.
Karel camminava a passo svelto e scattante davanti a noi, facendoci strada, ed illuminandoci il cupo percorso con la sua torcia, stretta rigorosamente nella sua mano.
Jana rallentò la sua andatura dinamica per affiancarmi ed assicurarsi che stessi bene.
Talvolta si limitava ad osservare attentamente la mia espressione affatica e provata, studiando con il suo vigile sguardo la muscolatura contratta del mio viso.
Evidentemente si stava domandando come potesse essere possibile che una ragazza così giovane come me fosse stata capace di sostenere un'ardua incombenza di tal genere, indubbiamente non alla portata di tutti.
Vedeva le mie gambe muoversi da sole e affondare nella gelida neve, scorgeva nei miei occhi stanchi una fiammella che ardeva silenziosa, che alimentava le mie iridi in maniera tale da tenerle vive, attive, focalizzate su un unico obbiettivo: mantenere una promessa importante, tener fede alla parola data.
«Siamo arrivati, Annelies. Ecco la macchina.» Jana la indicò con l'indice, rivolgendomi un caloroso sorriso.
Un lungo sospiro che sapeva di felicità e conforto emerse dai miei polmoni e si liberò leggiadramente nell'aria gelata frammista a nevischio.
Un altro traguardo raggiunto. Stentavo a crederci. Era difficile per me realizzare che anche quella prova fosse stata superata ed archiviata.
Non ero abituata a confrontarmi con sensazioni tanto forti ed intense.
A tratti mi mancava il fiato dall'emozione. Piccoli brividi, non causati dal freddo che ci circondava, solleticarono piacevolmente la mia pelle, riscaldandomi il cuore.
Karel mi aprì gentilmente la portiera posteriore, invitandomi ad entrare con un cenno del capo.
Mossi quei pochi passi che mi dividevano dall'auto ed eseguii celermente la sua richiesta inespressa.
Incurvai la schiena e mi accinsi ad entrare all'interno di essa, sedendomi sul sedile in pelle; usurato in diversi punti.
Dopo aver chiuso lo sportello Karel si mise subito alla guida e Jana prese posto di fianco a lui.
Poco prima di partire quest'ultima si voltò verso di me, dicendomi: «Arriveremo a Rybnik a tarda notte, seguiremo i sentieri del bosco per evitare di imbatterci in una possibile pattuglia posta al confine. Adesso ti prendo qualcosa di caldo da metterti addosso, in macchina si gela, mi dispiace.»
Scossi la testa, ringraziandola per la sua cortesia. «Oh, non preoccupatevi, non è colpa vostra. Ti ringrazio.»
Jana distese le labbra in un tenero sorriso ed aprì il mio fagotto, frugando tra quei pochi vestiti che Marek era riuscito a raccattarmi.

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Intertwined destinies
Fiksi SejarahBerlino 1942; Annelies Von Falk è una giovane ragazza figlia del Colonnello delle SS Wilhelm Von Falk. Ella è costretta a vivere parte della sua infanzia e adolescenza con un padre dispotico, rigido e scostante che le porterà via le cose a cui tiene...